Orgoglio donna

Mai concetti furono per me piu’ condivisibili.

In questo turbine di informazioni, di indiscrezioni, di fango che si susseguono in questi giorni e in queste ore su tutto il caso Ruby, sul giro di ragazze che frequentavano Arcore e c., una analisi lucida e che condivido assolutamente viene delineata da Caterina Soffici in un articolo su Il Fatto quotidiano On line, dal titolo “Piu’ ceffoni contro il modello di Arcore”, in cui non si parla degli episodi in se, ma del messaggio che arriva ai piu’ giovani, in special modo alle fanciulle.

Ringrazio sempre che Jacopo sia un maschietto, che avra’ sicuramente i suoi problemi, ma al giorno d’oggi le bambine, le signorine e le donne hanno davvero un bel da fare per essere considerate DONNE e non oggetti.

Colpa della televisione, dei modelli, dei programmi stupidi che portano alla fama (momentanea o meno) senza nessun talento, alla legge del Tronista, della letterina, della schedina e di tutte quelle forme che non fanno altro che sminuire la figura di donna. Pubblicita’ sempre piu’ ambigue in cui il corpo femminile si presta a solo pensiero sessuale sono ormai all’ordine del giorno, e l’inseguimento alla forma piu’ estrema tra le agenzie e’ aperta.

Non c’e’ piu’ limite, il confine tra quanto giusto e quanto no e’ sempre piu’ confuso, ragazzini che si rivolgono a fanciulline come oggetti del proprio piacere, e ragazze che rispondono come se nulla fosse. Foto su Facebook che sono un’offerta di se, che non danno possibilita’ di dubbio.

E nessuno si scandalizza, proprio perche’ l’uomo in generale crede che il trattamento “oggetto” della donna sia dovuto, sia giusto, sia corretto, ma a questo concetto c’e’ quello di pari peso specifico, anzi forse anche maggiore, perche’ quel permesso viene dato da una donna, e qui non parliamo di violenza, ma parliamo di compiacimento, per cui l’essere trattata in quel modo diviene un piacere anche personale.

Forse sono ingenuo, ma non credo che tutte queste fanciulle siano veramente orgogliose di quello che fanno, certo risolvono tanti e tanti problemi economici, bonifici da manager di azienda pare siano stati erogati con puntualita’ svizzera, ma dignita’?

La preoccupazione e’ veramente che questo modello continui a dilagare, che il lavoro non sia “pagante”, ma che sia troppo piu’ facile trovare altre strade.