Oro ai minimi degli ultimi cinque anni
INVESTIRE IN ORO
Non passa settimana senza che l’andamento dell’oro non offra gradite sorprese ai suoi investitori più affezionati. E, dunque, non possiamo non sottolineare come le quotazioni del metallo prezioso più famoso del mondo stiano proseguendo nella loro discesa. Una discesa che appare lenta ma inesauribile – almeno per il momento – tanto che a New York il metallo dorato ha perso ulteriore terreno, sfiorando quota 1.132 dollari l’oncia, per un livello che è quasi il minimo degli ultimi cinque anni.
La debolezza dell’oro sembra inoltre contagiare in maniera non difforme quanto avviene sugli altri metalli preziosi. Il platino è ad esempio calato ancora, aggirandosi pericolosamente intorno a quota 1.000 dollari l’oncia, mentre ancora più deludente appare essere la performance del palladio, il cui passo indietro ha condotto la quotazione intorno ai 620 dollari.
I nuovi ribassi non hanno potuto che produrre degli scossoni evidenti sul fronte delle quotazioni dei titoli borsistici dei produttori minerari. Su tutti, sia sufficiente ricordare che i colossi come Barrick Gold e Goldcorp, negli ultimi giorni hanno lasciato sul terreno il 5% del proprio valore di capitalizzazione, e non è affatto escluso che non possa avvenire lo stesso nel corso del prossimo futuro, se i fondamentali del metallo prezioso continueranno ad essere così deboli.
Su quali siano le cause che stanno trascinando al ribasso l’oro, vi sono pochi dubbi. Sia sufficiente citare – tra i tanti elementi – il dollaro forte, che sta scoraggiando gli acquisti. O, ancora, le previsioni di un incremento dei tassi di interesse di riferimento nel mercato statunitense: un dato oramai certo, entro la fine dell’anno.
Insomma, risulta essere evidente che l’attenzione si è spostata dalla Grecia (il cui default – salvo sorprese clamorose – dovrebbe essere definitivamente scongiurato) alle decisioni della Federal Reserve in materia di politica monetaria. Dal punto di vista dei fondamentali, l’attenzione è invece concentrata principalmente sulla domanda di oro di Cina e India, due consumatori particolarmente vivaci nel corso degli ultimi anni, la cui richiesta complessiva appare tuttavia oggi essere molto debole.
Per quanto infine concerne la piazza di Londra, il fixing è sceso da quota 1.170 dollari l’oncia riscontrato all’inizio del mese di luglio, agli attuali 1.135 dollari l’oncia.
Continueremo a seguire l’andamento delle quotazioni dell’oro nel corso delle prossime settimane, con l’impressione che il momento di debolezza del metallo prezioso continuerà probabilmente per tutta l’estate. E voi che ne pensate? Quali sono le vostre prospettive sull’andamento dell’oro?