10_L’unica, inimitabile, iconica, splendida, inossidabile e inespugnabile MERYL STREEP.
Lanvin
E’ lui, il
signor blazer che fa il miracolo: svecchiare l’accoppiata bianco e nero e
rendere attuale un abito da sera (forse uno spezzato gonna + blusa) su una
splendida 65enne.
Le maniche
lunghe nascondono gli avambracci che quando non si è più giovanissime è
consigliabile saper celare con maestria. La cintura spezza la colonna dando
movimento e delineando le forme.
E’ inutile,
Meryl c’è ancora e continuerà a dettar legge per molto tempo a venire. Voto:
8.5
9_JULIANNE MOORE
Chanel
Perché,
perché dio mio scegliere Chanel quando potevi avere Tom Ford e passare alla
storia?
Perché
piegarsi al dominio di Kaiser Karl con un abito che non dice nulla o, se lo
dice, lo dice talmente male da doverlo ignorare?
E’ vero,
l’ho messa al nono posto delle Best Dressed perché lei è pur sempre Julianne e
poteva mettersi anche un Ovs che ci avrebbe convinte lo stesso. Tuttavia avrei
preferito qualcosa di più colorato, più vivo, più strutturato, meno pailettato,
meno impalato, meno ricamato come un dolce austriaco. Voto: 7
8_MARION COTILLARD
Dior Couture
Ormai i red carpet per le donne sono come i mondiali per un uomo. Apro Twitter e leggo commenti da gente che non ne sa mezza ed è come quando durante i Campionati del Mondo leggo di ragazze tutte laureate in fuorigioco quando in realtà ancora non sanno distinguere un difensore da un attaccante. Quando leggo “che merda l’abito della Marion” io provo la stessa cosa che prova Mourinho quando gli dicono che la sua squadra (qualsiasi essa sia, figuriamoci se lo so) gioca di merda. Un grandissimo “ma che ne volete sapere” cerca di esplodere dentro di me e riversarsi sul feed di Twitter ma no, per quieto vivere del popolo del web decido di tacere e sfogarmi qua, nel mio spazietto privato. Ho scelto questo punto di vista dell’abito perché, dio mio, è così facile. E’ un abito splendido con quel dettaglio a sacchetto sulla schiena che renderebbe qualunque essere umano un insaccato di provola e invece su Marion è la perfezione. Davanti, sono d’accordo, l’abito non è molto speciale ma lo è per riequilibrare la struttura posteriore. Se avesse avuto anche solo un ricamo, un’applicazione, una cucitura di più sul frontale avrebbe appesantito l’intero abito che invece così ha il suo colpo da maestro quando meno te lo aspetti. Sul materiale scelto, purtroppo, non posso dire molto se non che lo trovo sofisticato e all’avanguardia. Certo, i paragoni con gli assorbenti, il sushi o le reti per delimitare i cantieri sono facili e banali ma se dovessimo affrontare così ogni tentativo di sperimentazione a quest’ora ci vestiremmo ancora con le foglie di fico. Voto: 8.5
7_RITA ORA
Zac Posen
Da una che
si presenta nuda più o meno dappertutto non mi potevo aspettare un tale passo
da gigante nella scelta dell’abito da Oscar. Invece Zac Posen che sta alle
celebrities di Hollywood quanto i braccialetti di Cruciani ai calciatori di
Milano Marittima, ha fatto il miracolo. O per lo meno, ci ha lasciato con il
dubbio che forse stavolta s’è messa le mutande.
Un abito che
ricorda molto Ursula della Sirenetta, un po’ come tutti gli abiti usciti dalla
matita di Zac, riesce nella mirabile impresa di far sembrare finalmente Rita
Ora una donna di classe. E infatti, nel solito After Party di Vanity Fair poi
ha deciso di riequilibrare le cose, ma vabbhè per questa volta apprezziamo lo
sforzo. Voto: 7
6_GWYNETH PALTROW
Ralph & Russo
Ok oggettivamente non si può dire che l’abito sia brutto. Oggettivamente non si può dire che lei sia brutta. Oggettivamente nemmeno il colore è brutto. Allora cos’è che non va? Quel fiore che ricorda una confezione regalo anni ’80? Il monospalla? Quasi quasi preferivo la Gwynnie quando faceva la MILF smandrappata con la pancia, o le gambe o la schiena di fuori. Per il resto lei è come Kate Middleton: non puoi dire che sia cessa perché non lo è, ma rimane quel ghigno satanico da prima della classe che la fa rimanere sempre e regolarmente la Regina delle Frigide. Voto: 6
5_NAOMI WATTS
Armani Privé
Dio mio cosa
darei per essere Naomi Watts. Per avere quel corpicino asciutto e quell’eleganza.
46 anni e
molte rughe, com’è normale che sia e come è normale che si vedano negli schermi
giganti dei cinema (sì, ho visto Birdman proprio ieri sera).
Come già
detto per i Globes lei ormai nella mia testa è compagnuccia di merende di Julia
Roberts e il mio sogno è vedere Julia, Meryl e Naomi (e Cate) girare un film
insieme.
[Immortalate
questo momento: sto per fare un complimento ad Armani].
L’abito è
uno splendido Armani Privè: non è banale, non è rosso (con Rocio a Sanremo
abbiamo dato abbastanza) ed è addirittura moderno. Grande Giorgio, sappi che
per me non è colpa tua se Madonna è caduta. Voto: 9
4_KEIRA KNIGHTLEY
Valentino Couture
Dalla
passerella al pancione di Keira il passo è stato brevissimo.
Dopo qualche
iniziale faux pas nello scegliere gli abiti durante la gravidanza, ora Keira ha
trovato la giusta strada.
Per fortuna
non siamo costrette a vedere una gravidanza come quella della Blake, a botte di
abiti super aderenti e stivalate da Catwoman.
Valentino è
sempre un’ottima strategia (vedi alla voce Kasia Smutniak) e infatti l’aria da Elisa di Rivombrosa è perfetta per il viso
rinascimentale di Keira. Voto: 9
3_ROSAMUNDE PIKE
Givenchy
Finalmente
Rosamunde! Non so se sia peggio quella vocina fastidiosa in Gone Girl o la
caterva di abiti penosi che ha indossato a tutte le premiere.
Ci serviva a
tutte un bel Givenchy come non se ne vedevano dai tempi di Rooney Mara (e come
non ne vedremo per un po’ temo), ci voleva quest’abito che sembra ad anfora ma
in realtà riesce a tenere su quello che deve tenere su (#bocce) e valorizzare
il resto (#fianchi). Poi per lo sguardo da stronzetta amica di Gwyneth ne
parliamo un’altra volta. Voto: 8.5
2_JENNIFER LOPEZ
Elie Saab
Dai, lo
sapevate.
Lo so,
quelle bocce lì buttate in faccia a chiunque forse non le ha digerite nemmeno
il povero Elie Saab, ma d’altra parte il mondo non è fatto solo di pianelle
come me e grazie a dio esistono LE TETTE.
J.Lo ama
sottolineare questo concetto e preferisco le sue che quelle di Katy Perry.
Fa un certo
effetto vedere Barbie Fiori di Pesco con le zinne di fuori e lo sguardo da
cougar affamata, è pur sempre un Elie Saab per dio!
Però
riconosciamolo, per essere J.Lo, per essere gli Oscar, si sono fatti passi da
gigante. Voto: 9
1_EMMA STONE
Elie Saab
L’Awards Season è stata una lunga sessione di preliminari che c’ha fatto sognare, ansimare e immaginare il climax. Elie Saab, Emma Stone. Le stesse iniziali, speriamo l’inizio di una lunga e proficua collaborazione. Finalmente non c’è stato nessun inciampo di Jennifer Lawrence a distrarci, nessun’Angelina con la gamba di fuori per rovinare la scena o una Natalie a flirtare con i flash.E’ stato un One Woman Show. Il verde sta alle rosse quanto il giallo alle bionde: dosato al millimetro può fare miracoli. Sogno, fortissimamente sogno, di vedere un giorno Emma ritirare un Oscar in Elie Saab per ritagliare la foto e incollarla nel mio quaderno immaginario di abiti che passeranno alla storia. Voto: 10
Dalle stelle passiamo alle stalle e infatti: SCARLETT JOHANSSON
Atelier Versace
Dai, no. Innanzitutto premetto che non sono una fan del “undercut”. Ho un’amica che continua inspiegabilmente a raparsi mezza testa e ancora non mi spiego per quale cazzo di ragione una con i capelli lunghi fino alle spalle decida deliberatamente di vivere in piena Sindrome della Ricrescita per anni. Tuttavia va di moda e sono costretta a prendere atto e limitarmi a tacere, dopotutto mi sono fatta certi tagli (vedi alla voce II media) che me ne dovrei stare solo zitta. A dirla tutta ad alcune persone sta bene, alla mia amica sta davvero bene perché ha un visino da bambola di porcellana, uno stile bon ton, intelligente una volta e mezza quello che sono io e da una così quando ti aspetti che indossi gli orecchini di perle poi SBAM, eccoti la testa rasata. Tanto punk e sopra le righe è il taglio di capelli, tanto lezioso delicato e femminile dovrebbe essere il resto per poter bilanciare il tutto. Questo Atelier Versace però non è speciale, non è esageratamente femminile (Donatella, sai fare di meglio lo so) e il punto focale è il collier. Io invece avrei puntato su tutt’altre forme, tutt’altri tessuti. Per esempio, quanto più ci sarebbe piaciuto vederla in un Giambattista Valli piuttosto? Voto: 4
LADY GAGA
Alaia
I meme si
sono sprecati su quest’abito ma soprattutto sulla dimensione di quei guanti.
E’ un po’
ingrassata e non ci sarebbe nulla di male come dico sempre (vorrei dirlo anche
a me stessa ma sono da mesi nella disperazione più totale) se solo sapesse
trovare abiti che la valorizzino.
Ormai è
passato il tempo in cui “doveva” far parlare di sé e delle sue mise. Ora ha
bisogno di far parlare la sua musica che pare non avere più direzione (dalla
dance alle musica da crooner con Tony Bennet?). Forse è ora di adottare del
sano minimalismo, Gaga. Voto: 3
JENNIFER ANISTON
Atelier Versace
Concludo questa carrellata di malvestite con immenso dispiacere. Non solo non è stata nominata per Cake (l’ho visto, lo consiglio soprattutto a chi ha esperienza di dolore cronico in famiglia) ma il cambio di stylist non ha –ancora- fatto il miracolo. Bugia: il miracolo l’ha fatto (non è un abito nero) ma ancora c’è ancora qualcosa di sbagliato. Tecnicamente non lo so nemmeno spiegare ma siamo passati dal nulla assoluto degli abiti neri (zero femminilità, fantasia, sensualità), alle bocce di fuori senza alcun motivo e soprattutto senza alcuna fase intermedia. L’abito è splendido nella sua normalità ma allora perché non mi fa lo stesso effetto di, per dire, Naomi Watts? Voto: 5
Un breve e saggio recap del solito After Party di Vanity Fair: quest’anno va di moda il nudo. In tutti i sensi.
Gigi Hadid, Irina Shayk - Atelier Versace; Rita Ora - Donna Karan
Rita Ora,
Gigi Hadid, Irina Shayk. Nessuna a quanto pare aveva il ciclo, nevvero?
Trovo
davvero triste essere arrivate a questo. Lo trovavo ridicolo quando l’ha fatto
Belen, o Gwyneth Paltrow e lo trovo oltraggioso ora che è diventato una
tendenza.
Non chiamo
pudore la decenza di sapersi vestire senza dover far sapere al mondo intero che
non si sta indossando biancheria intima. Non ci vedo alcuna buona ragione,
nemmeno un’ode all’estetica perfetta del corpo femminile.
E’ solo ed
esclusivamente squallido.
Jennifer Lopez
Zuhair Murad
Ombretto
bianco a parte trovo la parte della panterona anni ’20 ancora legittima. Non ci
vedo nessun’altra in questa veste quindi per cortesia Jenny, a nome di tutti i
cristalli Swarovski del mondo e delle stole di volpe, non smettere mai.
Suki Waterhouse
Burberry
Chiunque sia quel beota che ti ha detto di portare all’indietro la frangia sarebbe stata una buona idea, mollalo.


![[Cibovagando] Marta Bibendum](https://m21.paperblog.com/i/289/2898500/cibovagando-marta-bibendum-L-vFbziq-175x130.jpeg)


