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Osservatorio Arvedi a porte aperte, l’acciaieria non ha misteri

Creato il 29 gennaio 2015 da Cremonademocratica @paolozignani

Il vicepresidente del Coordinamento comitati ambientalisti Lombardia Ezio Corradi ha inserito l'urgenza dell'attualità nel dibattito della prima riunione del 2015 dell'osservatorio Arvedi, ricostruito nelle forme e nell'organizzazione dall'assessore cremonese Alessia Manfredini con la collaborazione di tutti gli enti coinvolti, compresa l'importante acciaieria. Un'occasione straordinaria di confronto aperto, di scambio di informazioni e di conoscenze allo scopo di comprendere nel modo più chiaro possibile il funzionamento e gli inevitabili problemi della principale industria della provincia di Cremona, oltretutto protagonista di un'espansione considerevole su vari fronti. Che dei problemi dell'ambiente si parli in modo trasparente, a porte aperte - chiunque infatti poteva entrare nella sala del consiglio comunale e assistere - se l'Osservatorio proseguirà com'è iniziato, è un risultato di eccezionale importanza in linea con la convenzione di Aarhus. Tutti i documenti sono infatti a disposizione di una commissione che di nulla fa mistero, creando un precedente significativo. Ieri in sala Quadri si è assistito solo al primo atto del 2015 e della nuova amministrazione cittadina: la collaborazione di tutti i soggetti interessati, con gli inevitabili conflitti dovuti alla difficile situazione di Cavatigozzi e Spinadesco, è un segno di maturità nei riguardi di problemi che riguardano tutti. Unire la salvaguardia dell'ambiente e del lavoro, con la tutela della sicurezza - lo ha dichiarato il sindaco Gianluca Galimberti - è una priorità che nessuno sinora ha contestato.

Per i più scettici si tratta di una liturgia, di fatto si parla apertamente dei rapporti fra industria e ambiente, esplicitando problemi e conflitti. L'obiettivo è monitorare il funzionamento dell'industria di via Acquaviva, tenendo fermo il riferimento - "la nostra Bibbia" come l'ha definita il dirigente della Provincia Andrea Azzoni - dell'ultima Autorizzazione integrata ambientale (Aia). Corradi ha preso la parola verso la fine della riunione, ha sottolineato che il valore limite delle Pm10 è stato superato per ben 15 giorni nel mese di gennaio su un massimo di 30 giorni all'anno. Quindi occorrerebbe tenere "sotto stretta osservazione anche il comparto delle emissioni industriali", ha aggiunto l'ambientalista, guardando oltre il Piano regionale sull'inquinamento dell'aria che concentra l'attenzione sulle biomasse e sul traffico oltre che sull'emissione di ammoniaca da parte delle attività agricole. Le emissioni industriali sono regolate da limiti specifici e controlli mirati: Corradi chiede maggiore impegno da parte delle istituzioni locali. Ha quindi domandato "se continuano a sussistere fenomeni di emissioni diffuse, anche a cielo aperto, generate dalle operazioni di spegnimento, stoccaggio, svuotamento siviere, movimentazione scorie derivanti dal processo di fusione con relativo innalzamento di una colonna di vapori e di fumi che si sviluppa durante lo sversamento delle scorie incandescenti". La dispersione di polveri, ugualmente, è uno dei fenomeni sorvegliato dalle autorità.

E' stato l'intervento più pressante, quello di Ezio Corradi, che ha richiamato l'attenzione sull'inquinamento acustico, chiedendo di conoscere "quali provvedimenti operativi sono stati adottati per l'eliminazione dei rumori prodotti dalle attività notturne" dell'acciaieria, spesso segnalati dai residenti, persino, secondo Renato Crotti (Acciaieria Arvedi), quando la fabbrica è chiusa.

La qualità della vita dei cittadini di Cavatigozzi e Spinadesco è "pregiudicata notevolmente", "riducendo l'inalienabile diritto al riposo notturno". Per questo Asl, Arpa, Comune e Provincia di Cremona non possono "assistere passivamente", come "semplici notai delle numerose segnalazioni dei cittadini senza mai prendere opportuni provvedimenti operativi". Dunque occorrerebbe intervenire da subito, come da tempo Ezio Corradi come altri protagonisti del dibattito sull'acciaieria richiedono.

Più di un intervento aveva già evidenziato che gli incendi verificatisi all'interno dell'acciaieria hanno rallentato il cronoprogramma delle opere di risanamento acustico. Problemi che non mancano e non sono risolti: si presenta però un metodo che promette efficacia.

Alessia Manfredini ha smentito che nulla venga fatto "come dimostrato dallo svolgimento dell'Osservatorio".


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