Proprio questa reazione scomposta è stata però il segno del successo della prima “Marcia nazionale per la vita”, organizzata da diverse sigle pro-life, una vittoria che ha già dato un primo frutto: sono nati infatti in questi giorni i “Giuristi per la vita”, presieduti dall’avvocato Gianfranco Amato (che ha già avuto l’onore di sconfiggere in tribunale i fondamentalisti atei dell’UAAR, colmando un vuoto legislativo sulla presenza di autorità religiose nelle scuole).
Il sito “Libertà e Persona” lo ha intervistato per capire le intenzioni di questa nuova associazione: «E’ sotto gli occhi di tutti il fatto che negli ultimi anni le questioni relative all’inizio ed alla fine della vita si siano spostate dal piano scientifico, filosofico, teologico a quello più prettamente giuridico», ha spiegato Amato. «Complice l’intervento sempre più pregnante del legislatore in ambiti prima non regolamentati, e l’intromissione sempre più invasiva e discutibile dell’autorità giudiziaria». Per questo è nata «l’esigenza di costituire una task force di giuristi che abbiano a cuore il valore della vita e, soprattutto la dignità della persona dal suo concepimento fino alla sua morte naturale. L’esperienza ci insegna che, per quanto utili ed importanti, le conferenze, i convegni e i dibattiti, a volte non appaiono sufficienti ad incidere sulla realtà».
Iniziativa davvero meritoria, dunque, in quanto serve a difendere il diritto alla vita proprio nelle sedi in cui tale diritto viene interpretato e applicato, anche perché «una pattuglia di agguerriti e convinti avvocati riesce ad ottenere molto più di tanti autorevoli saggi, illustri simposi e dotte disquisizioni accademiche». L’avvocato ha anche spiegato che ad aver ispirato tale iniziativa sono stati i Radicali, infatti «la battaglia per il riconoscimento della pillola RU486 da parte della AIFA è stata condotta perfettamente e senza grande clamore da un pool di legali pannelliani ostinati e combattivi».
Per non parlare di come hanno fatto uccidere Eluana Englaro, cioè attraverso una decisione giuridica che ha pensato di ricostruire le volontà della donna da vaghi ricordi del padre risalenti a decenni prima (il quale, secondo la testimonianza di Salvatore Crisafulli, ha ammesso di essersi inventato tutto). Probabilmente se allora «un’azione fosse stata intrapresa, fin da subito, da un team di legali con una mirata ed efficace strategia, anziché essere lasciata al generoso e sporadico intervento di qualche solitario volenteroso, forse le cose sarebbero andate diversamente. Dico ciò con cognizione di causa».
L’aggressione alla vita umana è spalmata su diversi campi, e proprio questi saranno sotto l’attenzione di questo team di avvocati e giuristi: le battaglie legali sulla RU486, su EllaOne, la pillola dei cinque giorni, sulla Legge 40/2004, sugli attacchi all’obiezione di coscienza in materia di aborto, sui consultori, sugli inutili registri dei cosiddetti testamenti biologici, ecc. «Ecco perché è nata l’idea di costituire l’associazione “Giuristi per la Vita”», ha quindi concluso l’avvocato Amato, «un gruppo affiatato e risoluto di avvocati, filosofi del diritto, docenti, studenti, e operatori del diritto in genere, che possa diventare un utile strumento operativo nella lotta in difesa della vita. Una sorta di “Soccorso Rosso” pro-life».
Complimenti dunque, e un fortissimo in bocca al lupo! Siamo con voi!