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Ottobre 2015: come sta andando l’oro?

Da Mrinvest

Ottobre 2015: come sta andando l’oro?
INVESTIRE IN ORO

Torniamo oggi ad occuparci dell’andamento dell’oro, bene rifugio per eccellenza, oggi in grado di contraddistinguersi per un’evoluzione altalenante delle quotazioni: una parentesi particolarmente estesa, che sembra precedere una potenziale ripresa i cui segnali, tuttavia, faticano a manifestarsi con particolare incisività. Ma come sta andando l’oro?

In primo luogo, veniamo al bicchiere mezzo pieno. Qualche giorno fa l’oro era riuscito a toccare i suoi massimi da oltre 3 mesi, andando a superare quota 1.185 dollari l’oncia. Certo, ben poca cosa rispetto ai massimi di 1.900 dollari, ma pur sempre un segnale di “risveglio” da parte di un metallo prezioso che non merita, certamente, di rimanere su quotazioni evidentemente sottostimanti. Il picco di qualche giorno fa sembrava essere determinato da una serie di speculazioni più che altro influenzate dalle potenziali prese di posizioni espansive da parte dell’istituzione monetaria cinese, e dalla scelta della Federal Reserve di temporeggiare in merito al possibile / probabile rialzo dei tassi di interesse di riferimento. Per altri osservatori, il rimbalzo di ottobre potrebbe essere determinato da qualche ricopertura da parte di investitori di primario riferimento.

Fin qui, dicevamo, il bicchiere mezzo pieno. In realtà conviene piuttosto osservare anche l’altra parte del recipiente, ben vuota. È infatti ben noto – anche a tutti i nostri lettori, considerato che ne abbiamo parlato più volte nel corso degli ultimi mesi – che l’oro vive una stretta correlazione nei confronti del dollaro. E dunque non sorprende che proprio nell’ultimo giorno l’oro abbia ceduto il terreno contemporaneamente al rafforzamento del dollaro, innescato dalle indicazioni positive sulle indicazioni macro. Ne è derivata la presa di beneficio sul metallo giallo dopo i massimi già citati, e nuovi dubbi e aleatorietà sul prossimo futuro.

Se infatti assumiamo come data la correlazione di cui sopra, è possibile che l’oro possa subire presto nuove pressioni al ribasso a causa dell’impatto determinato dal presumibile rafforzamento del dollaro non appena la Federal Reserve sceglierà di portare in aumento i suoi tassi di interesse di riferimento (evento previsto ad ottobre o, al più tardi, a dicembre – salvo clamorose sorprese attualmente non prevedibili). Tuttavia, è anche vero che l’analisi tecnica spingerebbe a connotazioni più positive per il cammino del dollaro, con prezzi oltre le medie mobili a 50/200 giorni. Un’incertezza difficilmente sbrogliabile nelle prossime ore: nel corso della prossima settimana cercheremo di capire quali saranno gli step intrapresi dalle quotazioni dell’oro, e come orientare dunque i nostri impieghi in tale commodity.


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