Sarà anche nel segno di Thomas Sankara l’edizione di quest’anno del Fespaco, il Festival del cinema panafricano di Ouagadougou. All’ex presidente del Burkina Faso, la cui memoria è viva ben al di là dei confini del suo paese, sarà infatti dedicato un premio speciale, da assegnare al miglior cortometraggio in concorso.
Ma non è solo per la presenza ideale del ‘capitano’ Sankara, come l’ex capo di Stato era chiamato per via del suo vecchio grado nell’esercito, che registi e attori provenienti da tutta l’Africa e dalle comunità della diaspora e star della musica come il senegalese Ismael Lo e la maliana Fatoumata Diawara vivranno quest’anno un’atmosfera diversa nel partecipare all’evento.
La ventiquattresima edizione, che comincia oggi, 28 febbraio, e si concluderà il 7 marzo (il premio Sankara sarà assegnato la sera prima), infatti, è la prima a cui non parteciperà un altro ex presidente, Blaise Compaoré, spinto alle dimissioni e alla fuga da proteste di piazza a fine ottobre.
Proprio per la coincidenza temporale dell’organizzazione del festival con i giorni frenetici della transizione politica, oltre che per la paura di possibili contagi dovuti al virus ebola, si era temuto che il Fespaco – come altre manifestazioni culturali – potesse essere cancellato.
Anche se con un cambio di direttore in corsa (Michel Ouedraogo, ex responsabile della stampa governativa, è stato sostituito da Ardiouma Souma) i preparativi della competizione sono stati completati e gli spettatori potranno assistere a 170 film, selezionati tra una rosa iniziale di oltre 700: un numero dovuto anche alla recente apertura alle opere realizzate in digitale.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)