Outcast
di Alina Bronsky
Titolo: Outcast
Autore: Alina Bronsky (Traduttore: Leonella Basiglini)
Serie: //
Edito da: Corbaccio
Prezzo: 16,40 € ebook 9,99
Genere: Fantascienza e Fantasy
Pagine: 288 p.
Trama: Juliana ha 15 anni e vive in una società rigidamente strutturata dove i Normali controllano tutto e si tengono rigorosamente lontano da coloro che si comportano in modo anticonvenzionale. Juliana frequenta il liceo, abita in un quartiere ordinatissimo e segue tutte le regole della Normalità. Suo padre, esempio di omologazione, e sua madre, una pittrice per hobby e più originale, sono separati. All’improvviso la madre scompare, la casa è sottosopra e piena di polizia e il padre sembra stranamente tranquillo. Cosa succede? E perché Julie sente suo padre definire sua madre una fata, uno degli essere più temuti e disprezzati dalla società dei Normali? In una corsa contro il tempo Julie dovrà confrontarsi con una realtà ben diversa da quella in cui è cresciuta, dove le cose e le persone non sono bianche o nere e dove la diversità, l’originalità, sono fonti di ricchezza e non cose da combattere. Ma è pericoloso là fuori, violento e pieno di sorprese. Julie ritroverà sua madre? E troverà se stessa?
Serie Spiegelkind:
1. Outcast, (Spiegelkind 2012)
2. Spiegelriss, 2013
di Reika
Ambientato in un mondo parallelo, in un tempo non ben definito, Outcast è la storia della vita di una ragazza di quindici anni che un giorno, improvvisamente, viene sconvolta per dare inizio ad un cammino magico e avventuroso che la porterà alla maturazione e alla consapevolezza di sé. Tutto ha inizio in una “normale” giornata, quando Juliana Rettemi, rientrando da scuola, trova tutta la casa buttata all’aria e scopre che la madre è scomparsa.
Buona parte del libro sarà dedicata alla ricerca della madre, che a quanto pare nasconde non pochi segreti. Segreti che si riveleranno essere terribili sia per lei che per la società di “normali” a cui appartiene Juliana. Si, perché il mondo descritto in Outcast è diviso in classi o status sociali: c’è lo status di “normali”, ossia persone considerate elitarie, meritevoli di frequentare le migliori scuole, di ricoprire le cariche politiche e sociali più importanti; c’è lo status di “Freak”, persone che occupano un gradino più basso nella scala sociale, coloro che sono deputati a svolgere i lavori più umili e non possono, se non in rare eccezioni, svolgere mansioni o occupare ruoli importanti; poi esiste una terza categoria, che non è proprio uno status, quanto piuttosto una condizione di nascita, una categoria di cui è addirittura proibito parlare e le poche informazioni che trapelano sono bisbigliate in gran segreto, come se parlarne sia di per sé già un cattivo presagio. Questa categoria è quella delle “fate”, non certo le fatine belle e gentili delle favole per bambini, no: queste sono esseri definiti mostruosi, con poteri oscuri e malefici, in grado di operare incantesimi e sortilegi. Juliana ha sempre creduto che la sua famiglia fosse a tutti gli effetti “normale”
.Certo la madre qualche segno di eccentricità lo aveva dato, ma tutto sommato piccole cose, giudicate prive di importanza. I genitori di Juliana si erano separati alcuni mesi prima, ma a parte questo lei, la sua sorellina ed il suo fratellino conducevano una vita “normale”, vivevano in un quartiere per “normali”, frequentavano scuole per “normali”, fino al fatidico giorno della scomparsa della madre. Da quel momento tutte le certezze di Juliana crollano. Armata della caparbietà tipica degli adolescenti ed aiutata dall’amica Ksù e dal di lei fratello Ivan, scoprirà la più sconvolgente delle verità.
Outcast è un libro che certo non brilla per dinamicità ed azione. È un libro introspettivo, che tratta di argomenti delicati, quali l’emarginazione, la paura del diverso e la chiusura della società al cambiamento. Lo stile è curato e scorrevole, anche se è carente di suspense e di colpi di scena. È totalmente scritto dal punto di vista di Juliana, e in certi punti risulta un po’ pesante la lettura a causa del suo costante conflitto, da un lato a comportarsi bene, cioè da “normale” come le è stato insegnato per tutta la vita, e quindi compiacere al padre, e dall’altro a rompere gli schemi per potersi dedicare liberamente alla ricerca della madre, la cui scomparsa non sembra interessare a nessuno. Interessante è anche come l’autrice sia riuscita ad inserire all’interno del libro parecchi particolari magici, come ad esempio i quadri dipinti dalla madre, che nascondono all’interno dei significati esoterici e sono in grado di aprire dei portali verso mondi diversi. Decisamente un libro scritto per un pubblico giovane, non tanto perché la protagonista è una quindicenne, quanto piuttosto perché tratta anche i rapporti di amicizia tra adolescenti e di come la società tenti di omologarne non solo i comportamenti, ma anche i pensieri. Primo di una trilogia, Outcast è stato premiato dalla critica e venduto in quindici paesi, riscuotendo un notevole successo.