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p. san valentino decollato

Creato il 11 marzo 2013 da Thefreak @TheFreak_ITA
p. san valentino decollato

Era san Valentino. Decollato. Forse per quello si diceva che l’amore facesse perdere la testa. Se solo l’avesse saputo avrebbe lasciato l’amore a santa Febronia. Lui si sarebbe tenuto volentieri la testa. Invece era san Valentino. Il santo dell’amore fatto a pezzi. Come un cuore. Come con la sega elettrica. Anche se l’elettricità non c’era ancora. Ma l’amore sì. E l’amore non lo metteva in una situazione facile dinanzi a dio. Perché se era vero che la parola di dio fosse piena d’amore, era altrettanto vero che quella parola contenesse almeno un altro milione di accezioni non contemplate dal dizionario divino.

Il progetto di dio era chiaro. San Valentino avrebbe dovuto evangelizzare Cupido. Ma Cupido era armato e come il barone di Münchausen infilzò con un solo dardo rosa, colomba e cuore di San Valentino. Una strage, quella di San Valentino. Gli italiani si sa sono passionali, l’amore violento. E i dardi sostituiti dalle mitraglie, colpiscono alle spalle, quando meno te lo aspetti e senza distinzioni. Così, di nuovo come il barone di Münchausen, i proiettili intinti nelle fiale d’amore iniziarono a trivellare uno o più alla volta uomini e donne alla rinfusa.

Sì, alla rinfusa. Ciò non piacque molto a dio, perché lui aveva creato Adamo ed Eva con le loro braghe di foglie di fico e basta. Un maschio e una femmina, come per le prese elettriche, come per i lego. Provate a far baciare due spine o due prese, l’elettricità non passa. E non parliamone per i lego, la navicella spaziale perde le ali prima del decollo. San Valentino decollato invece con la sua mira traballante aveva elettrizzato l’amore e lo aveva fatto volare. Uomini con uomini (anche se loro l’incastro a pensarci bene ce l’avevano), donne con donne (che l’incastro trovarono ben presto il modo di costruirselo da sole) e tutte le combinazioni per genere e per numero possibili (d’altronde anche con i lego non si poteva costruire una navicella spaziale con soli due pezzi, ci volevano molti più incastri).

Dio però arrivò subito alla soluzione. San Valentino teneva il mitra in una mano e la testa nell’altra. Da qui due ordini di problemi diversi: la mira non era certo ottimale da quella posizione e lo stesso per il punto di vista. Lui gli esseri umani li aveva costruiti con la testa sulle spalle. Provò a ricucirgliela. Prima con ago e filo, ma San Valentino non si lasciò acciuffare. Poi con una spara punte, a distanza.

Fu allora che la situazione degenerò. Sarà che la testa gli si cucì con un orecchio sul petto. Sarà che per proteggersi portò anche l’altra mano alla testa e le punte la fissarono davanti agli occhi. Sarà che il mitra finì nelle mani di Cupido il quale, stanco di giocare agli indiani, non vedeva l’ora di giocare alla guerra. Sarà quel che sarà, l’amore divenne cieco una volta per tutte e non poté che sentire i battiti del cuore.

di Chet

Tratto da Erano – 26 racconti per gente che fu

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