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Pacco bomba alla Stampa

Creato il 11 aprile 2013 da Retrò Online Magazine @retr_online

Torino, 10 aprile 2013: un giorno come un altro alla direzione della Stampa. Una consegna come un’altra, per un fattorino come tanti.
Una consegna che, però, ha rischiato di rivelarsi drammatica.
Un’innocente busta di carta aperta da un dipendente contiene la custodia trasparente di un cd, ormai supporto quasi anacronistico. I sospetti sono scaturiti nell’uomo a causa della totale assenza di timbri sui francobolli affissi sul pacco. Ciò che ha scatenato l’allarme è stato il meccanismo a cui è collegato: potrebbe attivare un esplosivo e, secondo la Digos, le possibilità che succedesse erano altamente plausibili. L’edificio è stato immediatamente evacuato.
Il passaggio del pacco al metal detector non ha avuto esito negativo essendo la custodia del cd interamente ricoperta da del tessuto. Secondo le analisi degli artificieri, l’esplosione è stata evitata per un mancato quanto provvidenziale funzionamento della molletta che avrebbe dovuto attivare l’innesco. Per qualche ragione ancora non chiara, la pila collegata ai cavi si è slegata e allontanata. Secondo i Carabinieri, l’ordigno era “artigianale ma di buon confezionamento, avrebbe potuto provocare danni seri a chi avesse aperto il contenitore”.
Il prefetto di Torino, Alberto Di Pace: -Dentro c’erano circa 40 grammi di polvere esplosiva in grado di scoppiare e questo da già un’idea della gravità dell’episodio.-
Il pacco non riportava rivendicazioni di alcun genere anche se non si esclude una provenienza di tipo anarchico, soprattutto ai FAI, anche grazie a simili tentativi d’attacco negli anni; tuttavia si cercano di evitare allarmismi e pregiudizi. Si pensa ad un atto intimidatorio. Dopo essere stato disinnescato, il pacco è stato portato via dagli artificieri.
L’ordigno doveva essere innescato da una pressione, e solo per pochi centimetri e per una fortuita casualità non ha rischiato di esplodere in mano al fattorino che lo trasportava. Puntualizza Mario Calabresi, direttore del quotidiano torinese: -E’ un segnale preoccupante che ci obbliga ora a tenere alta l’attenzione. L’ordigno, se fosse scoppiato, avrebbe potuto ferire il giovane fattorino che lo aveva preso in mano e già questo è un dato che dovrebbe far riflettere chi organizza queste proteste contro il potere.-
Date le similitudini del pacco recapitato alla Stampa con quelli “ricevuti” qualche settimana fa da Equitalia, non si esclude una matrice comune.
E’ stata espressa solidarietà a Calabresi per la minaccia sventata sia da parte di Giorgio Napolitano sia da Mario Monti.

Articolo di Giulia Porzionato.

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