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Lunedì, 9 luglio 2012, come ogni anno è andata in onda su RAI 1 la solita trasmissione su padre Pio condotta dal fedele Massimo Giletti, sempre pronto a raccogliere in estasiato rapimento le testimonianze dei miracolati, con la sua ipocrisia fatta ghigno. Gli ospiti di alto livello internazionale erano di tutto rispetto: Pierdavide Carone, Albano Carrisi, Annalisa Scarrone, Serena Rossi, il gruppo "Il volo", Ivana Spagna e la cantante lirica Cecilia Gasdia. Dulcis in fundo, non poteva mancare donna Assunta Almirante, che ha voluto precisare: “Non dimenticherò mai quando padre Pio predisse a mio marito che sarebbe morto nel suo letto, non ti ammazzeranno… gli disse : tu Giorgio sei un santo che cammina”. Segue filmato su Giorgio Almirante introdotto da Giletti. Continua donna Assunta: “ credo che padre Pio s’intrattenesse volentieri con Giorgio … e a me diceva : hai scelto proprio un bell’uomo”.
La continuità fra l’attuale Rai e migliore tradizione clerico-fascista è servita in tavola. Io, dal mio canto, mi limiterò a citare un passo da un ottimo libro dello storico Sergio Luzzatto: «Nell’autunno del 1920, fu per ragioni più sanguinose delle stigmate di padre Pio che s. Giovanni Rotondo fece notizia su tutti i giornali d’Italia (…) Il mattino del 14, l’eccidio annunciato: un corteo socialista, un contro-corteo antisocialista, un pugnale sguainato, due espolosioni, la truppa che spara, undici contadini morti sul campo (tutti appartenenti al campo dei “rossi”) (…) quanto a padre Pio, la strage a pochi passi dalla sua cella non sembrò lasciare sull’animo del frate stigmatizzato tracce più visibili di quelle che la lontana ecatombe della grande guerra avesse lasciato sull’animo del prete- soldato Forgione (…) Tuttavia, se pure la figura di padre Pio non occupò che lo fondo della scena, la sua presenza in loco risultò determinante in due circostanze. Lo fu alla vigilia del massacro, nell’agosto, quando un gesto pubblico del “santo” ( la mano destra alzata, l’autore ne parla a pag.99 n.d.r.) suggellò l’unità del fascio contro i socialisti. E lo fu all’indomani del massacro, quando nell’entourage di padre Pio venne ammesso il capo dello squadrismo foggiano: abbozzo provinciale di quello che il clerico-fascismo sarebbe poi divenuto su scala nazionale». ( Sergio Luzzatto, Padre Pio, Miracoli e politica nell’Italia del novecento, 2007, Einaudi, Torino pagg. 97-98)
Il libro di Luzzatto che ho appena citato consiglio di leggerlo a tutti, magari non per l’estate; d’estate si fanno altre cose: bagni, incontri romantici, mangiate di cocomero. Aspettate qualche settimana e poi tutti in libreria a comprarlo.
Già, d’estate si fanno altre cose, non si dovrebbero fare le solite trasmissioni su padre Pio che ogni anno puntualmente la RAI ci propina. Io il canone lo pago. Voi? Voi no? Fate male, ma se la RAI continua così perderà sempre più telespettatori e sempre più abbonati. D’estate la RAI evitasse di invitare Assunta Almirante. In realtà la RAI potrebbe evitare questi sgradevoli spettacoli anche d’inverno, d’autunno e di primavera, ma col caldo rimangono ancora più indigesti.
Citerò nuovamente Luzzatto: «padre Pio riservò a Caradonna un’accoglienza calorosa. Se dobbiamo credere alla vulgata fascista, si felicitò con lui per la sua attività di dirigente politico degli ex combattenti, avendo cura di aggiungere: “Dio ama sempre i forti e li suscita quando è necessario”. Di certo, l’incontro di padre Pio con Caradonna inaugurò una solida relazione fra l’ambiente dei cappuccini sangiovannesi e il leader del nascente fascismo foggiano».
Sapete come il grande papa della modernità, cioè Giovanni XXIII definì padre Pio? Lo definì “idolo di stoppa”. Ma erano i tempi in cui aleggiava lo spirito di rinnovamento del concilio Vaticano II, poi vennero i reazionari legati a Wojtyla e al Vaticano I, e appena 3 anni fa è stata revocata la scomunica ad un negazionista delle camere a gas, padre William Richardson, di cui abbiamo ampiamente parlato su questo blog (http://caffescorretto.blogspot.it/2012/05/vaticano-figli-e-figliastri.html ).
Avrei voluto parlare dell’elezione a prefetto della congregazione per la dottrina per la fede di un uomo particolarmente interessante: Gerhard Ludwig Mueller, che qualcuno ha definito non senza ragione un "progressista", ma ogni volta i miei tentativi di riconciliarmi con le scelte della chiesa romana vengono frustrati dall’esibizionismo cattofascista della televisione di stato. Lorenza Lei e il suo fido Marco Simeon, entrambi creature dell’Opus Dei, sembrano in procinto di abbandonare la RAI, ma quale sarà il futuro di un’azienda che dovrebbe produrre cultura ed è stata per decenni in mano ad una dittatura di stampo clericofascista? Questo ad esempio è il comunicato bavaglio che la (forse) ex direttrice generale dell’azienda aveva rilasciato giorni or sono. Leggetelo. Il comunicato si commenta da solo.
Speriamo che padre Pio il miracolo lo faccia davvero: ci liberi da tutti i mostri che ha creato e della sua medesima e insulsa "stoppa". Ho esagerato? verrò "stigmatizzato".
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