Il sistema paleocomunista per demolire l’avversario è duro a morire, così com’è duro a morire il paleocomunismo. Il sistema lo conosco bene, l’ho visto applicare da vicino molto spesso, è quello di mettere in difficoltà l’avversario per vie traverse, utilizzando la delazione, la chiacchieretta, l’attacco indiretto, l’interposta persona. Questo sistema viene applicato anche quando l’avversario è sostanzialmente della stessa parte politica ma dissenziente e lo si utilizza anche a costo di creare danno a se stessi. Non cito episodi arcinoti, basta andare indietro con la memoria e nemmeno di tanto.
La destra italiana può contare su un armamento mediatico potentissimo grazie alla disponibilità di mezzi di Berlusconi: televisioni, giornali, giornalisti o sedicenti tali al soldo di Arcore. Pur auspicando la presenza di giornalisti imparziali a informarci, è auspicabile che, almeno quelli apertamente schierati, ad esempio Santoro o Annunziata, non facciano il gioco della destra anch’essi. Purtroppo così non è perché entra in gioco il meccanismo demolitivo paleocomunista.
Ieri sera, alla prima puntata di “Leader”, la trasmissione di Lucia Annunziata, credo che abbiamo avuto modo di assistere a un altro splendido esempio di questo modus operandi antico e inossidabile. La trasmissione era incentrata su Rivoluzione Civile, il movimento che fa riferimento ad Antonio Ingroia e che si pone come scelta alternativa a sinistra anche se aperta alla possibilità di collaborazione col PD. Tra gli ospiti, Igroia stesso, Sandra Amurri, Favia, Borsellino e, udite udite, Sallusti. Salatore Borsellino aveva polemizzato con Ingroia negli ultimi giorni e la sua presenza poteva rappresentare un’interessante chiave di dibattito. La presenza di Sallusti, però, era inspiegabile. Berlusconi non si porta, alle trasmissioni che si fa costruire su misura, Luisella Costamagna. Perché la Annunziata invita il più mercenario tra i mercenari mediatici di cui dispone il Cavaliere?
Lo abbiamo visto dopo dieci minuti: Sallusti ha svolto perfettamente l’incarico: ha provocato, ha impedito la discussione, ha generato confusione, ha inasprito i toni coadiuvato, suo malgrado e, credo in buona fede, da Borsellino e una ragazza del movimento delle Agende Rosse. Annunziata, dal canto suo, non è apparsa in grado di gestire la cosa, O forse non l’ha voluta gestire.
Il mio è un sospetto, si badi bene, ma si sa perfettamente dove collocare Lucia Annunziata politicamente. E ieri sera la giornalista ha lavorato bene: ha danneggiato Ingroia e i suoi impedendo, di fatto, che potessero esprimere in modo chiaro idee e progetti. L’intento era forse di favorire qualcun altro a sinistra preoccupato che Rivoluzione Civile possa portar via voti. Ma il risultato è che si sono regalati ulteriori punti alla destra. L’autolesionismo paleocomunista di cui sopra. Complimenti.
Luca Craia