Il panettone non esiste.
Persino Lee Harvey Oswald potrebbe aver avuto un attimo di esitazione, nei recessi più bui dell’inconscio, un attimo prima di sparare al 35° Presidente degli Stati Uniti d’America, JFK. Poi ha scelto, e la storia ha fatto il suo corso.
Si tratta sempre di scegliere.
Mutande o boxer, reggiseno o top, cioccolato al latte o fondente, panettone o pandoro?
C’è un piccolo Amleto dentro ognuno di noi, e ogni giornata è scandita dal sacro velo del bivio. Ogni scelta è tragica.
E non è mai l’ultima. Ammesso che abbiate scelto il panettone, poi avrete “Uvetta e canditi” o solo “Uvetta”? Prendete “Uvetta”, e lì “Riscaldato al forno” o “servito già freddo”?
E così via.
La scelta non è un lusso, come vogliono farci credere, ma una condanna. E ogni scelta è destinata a fare la differenza.
O forse no.