Da qualche tempo è giunto a conoscenza del pubblico il fatto che sia una società americana, chiamata PANTONE, a definire i trend delle stagioni in fatto di moda. E di colori.
La cosa crea nella maggior parte della gente – i non addetti ai lavori- un certo divertimento sorpreso: si chiedono come si possa decidere a tavolino non tanto quali saranno i colori trend della stagione, ma che TUTTI, e dico TUTTI, ci si adegueranno.
Tranne forse i più cinici, o gi sciattoni convinti. Quelli per intenderci che estate e inverno non abbandonano lo stivaletto preferito, o la maglietta bucata ormai di un grigio indefinibile a furia di lavarla: le loro personali “copertine di Linus” in fatto di vestiario insomma.
Ma gli altri non hanno scampo: gli addetti ai lavori, dagli stilisti ai PR, dai dettaglianti ai grossisti, persino i cinesi che copiano le collezioni delle Grandi Firme, prima o poi dovranno chinare il capo alle decisioni di Pantone.
il report Pantone per questa primavera
Se loro dicono che il rosa sarà in il prossimo autunno, non c’è scampo: rosa sarà. E nemmeno rosa in tutte le declinazioni no… il rosa che dicono loro, l’esatta sfumatura, mescolanza di pigmenti e tutto il resto.
Si, perché come sapete Pantone fornisce un codice numerico identificativo UNICO di quel colore, e a quello ci si deve conformare. …Se si vuole far moda, almeno.
E così, nemmeno la gente normale ha scampo: una volta che Pantone ha deciso, tutti si adegueranno, e arriveranno le stagioni in cui non si troverà nulla, nei negozi (a meno di non andare nei mercatini o nei negozi dell’usato) si troveranno solo linee di abbigliamento, accessori, scarpe, borse, persino carta igienica (Hello, Kitty? Non vi dice niente?) dei colori decisi da Pantone. Alla fine anche le più convinte individualiste e anarchiche cederanno, magari comprandosi un solo accessorio, una sola maglietta… ma cederanno. Anche loro compreranno qualcosa del colore definito da Pantone.
Egemonia del colore. …Pecoronaggine istituzionalizzata.
Una roba che se ci si pensa, manda fuori di testa: tutto il mondo si adegua a quello che un pool di esperti “scienziati del colore” decide. MA tutto il mondo proprio, eh.
Io e Pantone siamo vecchi amici, lo conosco da tempo. Essendo i colori una “pippa del marketing” e avendo io sempre avuto un certo occhio (chiamiamola fissa) per i colori, con la ruota dei colori Pantone ci giocavo quando ero triste, a far cromoterapia in pratica.
L’app di Facebook che permette di aggiungere il tuo “mood” del giorno scegliendo un colore è una delle più divertenti che mi sia mai scaricata, e sul sito UK di pantone troviamo invariabilmente il colore del giorno (che oggi è uno dei miei preferiti, guarda caso, di sempre). E ovviamente non manco mai di informarmi in anticipo sul Fashion Color Report della stagione entrante…
Adesso hanno aperto anche un negozio monomarca dei prodotti Pantone, che prima erano venduti in sparuti corner all’interno di centri come Upim, Mondadori, Feltrinelli, qui vicino a casa mia, a Milano. Ogni volta che ci passo mi viene da sorridere, per il concept tutto americano dello store (pareti alte, piene di scaffali, tutto bianco tranne ovviamente i prodotti, che sono un’arcobaleno).
Non mi sono mai piaciuti molto, però, i prodotti Pantone: li trovo un po’ freddi. Troppo architetturali, troppo design per scaldarmi il cuore, o la tazza. Preferisco quelle con i gatti, con le frasi spiritose regalate dalle amiche, o quelle in ceramica Raku. Quelle che hanno personalità, o parlano della mia.
In effetti ve lo devo confessare, per quanto ami i colori e mi piacciano ad esempio le scelte di questa stagione, o della prossima (di cui poi vi parlo), un po’ questa cosa del pantone mi fa sentire una pecorona. Più di quanto già mi senta quando vado a comprare qualcosa con i teschi perché “dai è di moda, ce l’hanno tutti, e poi mi piace…”
È un po’ come essere stata al teatrino dei burattini e aver visto i fili, o un po’ come se qualcuno mi avesse fatto una profezia che, punto dopo punto, si sta avverando e io mi chiedo: e dove è il mio libero arbitrio allora? Dove sono le mie decisioni, la mia creatività?
Certo, mi posso vestire come voglio, o non comprare nulla e vestirmi con i capi degli scorsi inverni… tanto chi mi cambia? E chi se ne frega se non son alla moda, fintantoché decido io per me stessa, ma… è davvero una decisione? O anche quella è una reazione a quello che c’è sul mercato oggi? E quello che ho comprato sul mercato ieri, non era stato forse già deciso, in ogni caso, da qualcun altro?
Roba da fuori di testa.
E poi, si sa: i colori sono una moda passeggera, e prima o poi finisce che ci si stanca… e se io compro una tazza e poi mi stanco? Mi tocca tenermela, e magari odiarla anche un pò, alla fine… perchè con il colore è così: il colore suscita un’emozione, e alle volte quell’emozione diventa anche un pò irritante, persino violenta. No no… meglio tenerci le tazze con i gatti o con le frasi di Confucio: relax, take it easy…
Una sola cosa mi conforta, quando comincio a pensare a queste cose, però: il mondo è pieno di sfumature, checché ne dica Pantone. Ognuno di noi, anche cedendo alla moda, finisce per reinterpretarla come vuole, rivisitarla, stravolgerla persino, ed è qui che ci salviamo – per fortuna – dall’autarchia del colore.
Guardiamo il Fashion report della prossima stagione, ad esempio: voi direte “ma non sono altro che i soliti colori autunnali! Il verde, il viola, i marroni, i bordeaux….”
il report pantone per la stagione autunnale 2013
E qui si capisce che non siete scienziati del colore: il verde non è mai solo verde, il marrone non è mai solo marrone…è una sfumatura di marrone che ha un nome evocativo, qualcosa riferito al caffè ad esempio, quando vira verso lo scuro. Il verde non è solo verde, è smeraldo (Ho una delle mie canottiere di satin preferite, di quell’ESATTO colore! Gioia gaudio e tripudio.. ma allora è vero che sono AVANTI anche rispetto agli scienzati del colore, visto che ce l’ho da circa 3 anni!!!!)
Ecco, il Pantone serve anche a darci conferme, a farci sentire delle dee, delle menti geniali che precorrono i tempi perché, come lo chiami lo chiami, un colore è sempre un colore, e noi donne… oh noi ci affezioniamo così tanto ai colori…che dobbiamo AVERLI TUTTI !!
(i nostri tesssori….)