Paola Concia e Ricarda Trautmann sposePrima la lettera di auguri del padre, pubblicata su Facebook. Adesso la precisazione. Paola Concia risponde in due tempi al duro attacco di Avvenire, che a proposito delle nozze della deputata Pd celebrate in Germania con Ricarda Trautmann, ha parlato di «polverone propagandistico». «Le due signore», scrive il quotidiano cattolico, «hanno preteso di convolare in Germania, con gran seguito di reporter e fotografi».
La Concia, però, ci tiene a chiarire una cosa: «Nessuna mercificazione: io e Ricarda abbiamo deciso di dare l'esclusiva a Vanity Fair gratuitamente (e noi possiamo confermare, ndr), perché volevamo raccontare la nostra storia in modo vero e delicato, come è stato fatto. Quindi sommessamente dico ad Avvenire: attenzione a quello che dice».
(Il servizio e le foto esclusive sul matrimonio di Paola Concia su Vanity Fair in edicola dal 10 agosto)-
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FRANCOFORTE LA DEPUTATA DEL PD E L' UNIONE CON RICARDA, CRIMINOLOGA. LA FESTA DELLA COMUNITÀ OMOSESSUALE ITALIANA
È la prima parlamentare italiana. Giovanardi: fuori dalla Costituzione Il vicepresidente pd Scalfarotto: «Solo all' estero si può vedere riconosciuto il proprio diritto alla normalità» Gay center Marrazzo: «Le coppie omosessuali che si sposano all' estero sono sempre più numerose»
ROMA - Una storia d' amore come tante, ma con una differenza sostanziale. Per coronare il sogno di una vita insieme gli sposi - anzi le due spose - hanno dovuto pronunciare il loro sì lontano dall' Italia. Ieri nel municipio di Francoforte Anna Paola Concia, 48 anni, esponente del Pd e unico parlamentare italiano dichiaratamente omosessuale, è convolata a nozze con la sua compagna tedesca. Lei si chiama Ricarda Trautmann, o meglio questo era il suo nome da «ragazza». Perché d' ora in avanti la criminologa di Colonia, 44 anni, porterà il cognome della moglie: Concia, appunto. È una vicenda privata e al tempo stesso politica e come tale merita di essere raccontata, col suo corollario di polemiche. Ma prima vengono le fedi, il bacio, i brindisi e il taglio della torta, come nei matrimoni della tradizione. L' istantanea che passerà alla storia delle battaglie per i diritti civili, e che evoca le atmosfere dei film del regista turco Ferzan Ozpetek, immortala Paola e Ricarda con identico bouquet di rose bianche e identico abito color avorio, solo che la Concia è in gonna e la Trautmann in pantaloni. «È stato bellissimo, commovente, autentico - racconta uno degli invitati, il vicepresidente del Pd Ivan Scalfarotto - Peccato che un cittadino italiano omosessuale debba andare fino in Germania per vedere riconosciuto il proprio diritto alla normalità... Trovo insostenibile che Ricarda, in Italia, dovrà rinunciare al suo stato civile. Lei si chiama Concia e poiché il nostro Paese non riconosce la sua scelta, si creerà un caso». Gli auguri ufficiali dei vertici del Pd tardano ad arrivare, ma Scalfarotto rivendica «in modo orgoglioso» la sua carica e la sua presenza a Francoforte: «Il fatto che il Pd abbia un vicepresidente gay non è certo un caso». Il coming out di Paola Concia, tennista e maratoneta, risale al 2002, proprio l' anno in cui a Roma, al consolato di Francia, due imprenditori di Pisa si scambiarono le fedi per suggellare il loro amore e lanciare una provocazione politica: le prime nozze gay d' Italia sulla base della legge francese. Da allora l' onorevole Concia ha legato il suo impegno politico alle lotte parlamentari contro l' omofobia e presentato tre proposte di legge sulle unioni tra persone dello stesso sesso, dai «pacs» alle nozze vere e proprie. «Le coppie omosessuali che scelgono di sposarsi all' estero sono sempre più numerose - denuncia il portavoce del Gay center, Fabrizio Marrazzo -. Un Paese che costringe i suoi cittadini a questo turismo matrimoniale diventa ogni giorno meno civile». Un primato ben triste concorda il presidente del Circolo Mario Mieli, Rossana Praitano: «Noi semplicemente non esistiamo, non esistono le nostre vite, le nostre relazioni, i nostri affetti». E Aurelio Mancuso, presidente di Equality Italia, lamenta la «medievale arretratezza dello Stato italiano». Ma Paola, che nel pomeriggio al ricevimento sfoggia un abito turchese uguale a quello della consorte, è raggiante. Ha ricevuto tantissimi regali e «il dono più grande» sono per lei gli amici arrivati a festeggiarla (comprese le ex fidanzate di entrambe), tra cui i deputati del Pd Sandro Gozi e Susanna Cenni. Il padre è anziano ed è rimasto a casa, ma le ha inviato una lettera struggente. Eppure il suo giorno più bello è venato di «tristezza». E non solo perché il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega alla Famiglia, Carlo Giovanardi, osserva che il «vincolo affettivo» tra le due neospose «non ha nulla a che fare con il matrimonio, così come è disegnato nella nostra Costituzione». A rattristare Paola, o meglio a farla infuriare, è il pensiero di aver dovuto varcare il confine per sposare la sua compagna, alla quale è legata da oltre tre anni: «È sgradevole pensare che in Germania siamo una famiglia e in Italia due perfette sconosciute. Qui avrò la cittadinanza, i diritti e i doveri, qui pagheremo le tasse e tutto quello che ne consegue...». I figli? Paola e Ricarda continueranno a battersi perché anche i gay italiani possano averne: «Ma noi no, non lo faremo». Monica Guerzoni [email protected] RIPRODUZIONE RISERVATA **** Le battaglie Parlamentare Paola Concia, 48 anni ( nella foto in alto con Maria Grazia Cucinotta e Vladimir Luxuria /Graffiti Press ), è l' unico parlamentare italiano che ha dichiarato la sua omosessualità. Dal 2002, anno del suo «coming out» si è battuta per il riconoscimento dei diritti civili di gay, lesbiche e transgender Le proposte Sono tre le sue proposte di legge sul tema: l' ultima, del 2011, propone una pena più severa per chi commette reati con movente omofobo. La proposta, sostenuta anche dal ministro Mara Carfagna ( insieme alla Concia nella foto Emblema ), è stata bocciata. «La maggior parte del Parlamento ha scelto di stare dalla parte dei violenti e non delle vittime», ha commentato la Concia
Guerzoni Monica
Fonte:http://archiviostorico.corriere.it/2011/agosto/06/Paola_Concia_nozze_gay_Germania_co_8_110806030.shtml
Avvenire contro il matrimonio della Concia"La deputata si autostrumentalizza"
Il giornale Cei sulle nozze della parlamentare Pd con la sua compagna in Germania: "Ha trasformato momento intimo in episodio ideologico". Lei replica: per me parla il messaggio di mio padre, cattolico
Anna Paola Concia e la sua compagna Ricarca Trautman nel giorno delle nozze a FrancoforteCITTA' DEL VATICANO - "Un gesto politico, una scelta strumentale per scatenare l'ennesimo, sterile, scontro". Così l'Avvenire qualifica in un commento il matrimonio tra la deputata Pd Paola Concia e la sua compagna in Germania. "Una scelta - scrive il quotidiano cattolico - aderente ai peggiori modelli mediatici e commerciali che, da parte di una donna di sinistra, alternativa e controcorrente, almeno secondo l'immagine che lei stessa ama esibire, francamente delude un po'". Ma "quello che colpisce e lascia perplessi è la straordinaria macchina del consenso che si è messa in moto per trasformare un momento comunque intimo in un episodio segnato da una pesante etichettatura ideologica".
"Non si tratta in alcun modo - spiega il giornale della Cei - di mettere in dubbio la qualità dei sentimenti di Paola e Ricarda. Ma di chiedersi per quale motivo debbano farsi pretesto per il solito polverone propagandistico e il solito caso a orologeria. E' davvero così stravagante la nostra Costituzione che riconosce e regola la famiglia (articoli 29, 30 e 31) come società naturale fondata sul matrimonio tra uomo e donna?". "Mettendo per un momento da parte le istanze del matrimonio religioso come delineato dalla Chiesa Cattolica, non varrebbe almeno la pena - si chiede ancora il giornale della Cei - di ricordare che, anche sul piano del diritto naturale, complementarietà e fertile progettualità sono condizioni irrinunciabili per parlare di un rapporto d'amore sancito sul piano pubblico?". "Da qui - ricorda Avvenire - discende la rilevanza civile di un matrimonio, anzi, questo la costituisce". "Matrimonio e unioni omosessuali appartengono - conclude l'articolo - a categorie ontologicamente diverse. E non saranno espedienti legislativi nè mode culturali a colmare questa distanza obiettiva".
La parlamentare preferisce non replicare direttamente, ma dice che a rispondere sono le parole utilizzate dal papà Enzo, ultraottantenne già iscritto all'Azione cattolica, nel messaggio di auguri inviato alle due donne 1 nel giorno del matrimonio a Francoforte. Nel messaggio, pubblicato dalla deputata sul sito internet e sulla sua pagina Facebook, il padre della Concia dice tra l'altro: "Neanche per me è stato facile capire e accettare, ma non dovete rendere conto né a me né ad altri. Già da domani dovrete affrontare l'intolleranza e in qualche caso l'odio verso chi ha fatto una scelta d'amore".Fonte:http://www.repubblica.it/politica/2011/08/07/news/avvenire_contro_il_matrimonio_della_concia_la_deputata_si_autostrumentalizza-20138033/?ref=HREC1-4
La Concia querela ‘Avvenire’: nessun compenso per esclusiva foto matrimonio.
‘Sono una parlamentare democratica, che vive in una democrazia e per questa ragione accetto con grande serenita’ le critiche che mi vengono mosse, ma quando queste sono fondate sul falso, diventano del tutto strumentali. E questo non posso accettarlo”. E’ quanto afferma la deputata Pd, Anna Paola Concia.
”Non ho chiesto ne’ ricevuto -spiega Concia- alcuna forma di compenso per i diritti fotografici di ‘Vanity Fair’ per il mio matrimonio e attribuirmi queste falsita’, come ha fatto esplicitamente il quotidiano ‘Avvenire’, significa diffamarmi”.
”Per questa ragione -conclude la parlamentare del Pd- e per tutelare la mia reputazione, ho conferito mandato all’avvocato Giulia Bongiorno di querelare Luciano Moia, l’autore dell’articolo ‘Se si celebra un caso’, pubblicato domenica 7 agosto 2011 sul quotidiano Avvenire”.
Fonte: http://gaynews24.com/2011/08/08/la-concia-querela-avvenire-nessun-compenso-per-esclusiva-foto-matrimonio/