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Papa Francesco ai mafiosi: “Convertitevi”

Creato il 30 marzo 2014 da Makinsud

Che Papa Francesco fosse un pontefice rivoluzionario sotto tanti aspetti è, ormai, cosa ben nota. Un messaggio come il suo, infatti, di semplicità e umiltà ha riavvicinato molti al mondo della Chiesa, riportando alla luce di valori originari del cristianesimo. Per questo motivo, dunque, Papa Francesco non poteva non rivolgere un messaggio forte e deciso in occasione della veglia di preghiera per le vittime delle mafie svolta nella Chiesa San Gregorio VII di Roma. La veglia si è aperta all’insegna della nutrita rappresentanza proveniente dalla Calabria con la presenza di numerosi sacerdoti e, soprattutto, di Stefania Grasso, figlia di Vincenzo Grasso, imprenditore ucciso a Locri per mano della ‘ndrangheta nel lontano 1989.

Stefania Grasso ha rivolto il saluto iniziale al pontefice con parole di grande amarezza per la situazione vissuta quotidianamente dalle famiglie che hanno perso un proprio affetto a causa della violenta ferocia della criminalità organizzata: “Ci guardi, Santo Padre – ha esordito la calabrese – Guardi ognuno di noi, legga nei nostri occhi il dolore della perdita di un padre, una madre, un figlio, un fratello, una sorella, una moglie, un marito. Guardi nel nostro volto i segni della loro assenza, ma anche del loro coraggio, del loro orgoglio della nostra voglia di vivere”.

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Un messaggio di coraggio e di speranza per chi ha sofferto ma non si arrende e, anzi, vuol continuare a non piegarsi per poter onorare la memoria dei propri cari scomparsi e testimoniare il loro esempio. Queste famiglie, però, hanno bisogno di sostegno e appoggio, oltre che dalle istituzioni anche da parte della società civile, affinchè si possa intraprendere realmente un cammino che porta pace, verità e giustizia, “nelle nostre vite e nel nostro Paese”.

Un messaggio molto chiaro, una richiesta ben precisa, che Papa Francesco ha colto immediatamente affermando con decisione la sua volontà di “stare con voi in questo cammino di tenacia e di perseveranza” . Ma non basta: Papa Francesco, infatti, ripercorrendo le orme di Giovanni Paolo II  nel suo storico discorso ad Agrigento, ha voluto rivolgersi direttamente agli esponenti della criminalità organizzata. “Uomini e donne di mafia, per favore pentitevi, cambiate vita! Convertitevi, ve lo chiedo in ginocchio: è per il vostro bene”.

Infine, nell’ultima parte della preghiera, un altro momento molto importante e significativo: Don Luigi Ciotti – presidente nazionale di Libera – ha offerto a Papa Francesco la stola appartenuto a don Diana, ucciso dalla camorra vent’anni fa: il Papa l’ha, così, indossata e ha impartito la benedizione ai presenti.

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