PARDONNE
Si sa, i francesi amano la grandeur (di che cosa poi? A saperlo!). Si credono superiori in tante cose, ma nei confronti degli italiani soffrono di un complesso di inferiorità.
Ci occupavano il lombardo-veneto con Napoleone, e li abbiamo sbattuti via, nonostante le odierne nostalgie legaiole, cacciare i francesi fuori dalle balle, è stata proprio una bella cosa.
Se vogliono fare del Louvre un museo di massima attrazione hanno bisogno di Leonardo Da Vinci.
Se hanno imparato a lavarsi, almeno una volta alla settimana, lo devono ad un’italiana, Maria de’ Medici. I parrucconi di corte non si lavavano mai e, per coprire il loro olezzo si profumavano abbondantemente. Chissà che razza di allevamenti avevano in testa!
Se vogliono fare un vino buono con un minimo di gradazione alcolica, devono mescolarlo con del vino italiano, più buono e soprattutto più alcolico.
Se vogliono mangiare con qualche sapore, devono riempire i piatti di salse e salsine. Sarà anche buonissima la nouvelle cousine, ma mangiare intrugli di cui non conosco la composizione non mi piace, è poco invitante, e al foie gras preferisco un bel piatto di lasagne o un’amatriciana .
Sarà bella Parigi, ma vuoi mettere Roma? Passeggiare su 2000 anni di storia? E poi la storia che ci dice? Che i Romani di Roma hanno occupato la Gallia al tempo dei tempi e nonostante i galli.
Da tempo, boicotto i prodotti francesi, non compro l’activia della Danone e non vado a fare spesa nei supermercati Carrefour. Non compro le loro carote piene di antiparassitari e neppure un golfino alla moda o un profumo. Controllo le etichette e non faccio vacanze in Francia.
Trovo incredibilmente brutta la tour Eiffel, fatta di tralicci di ferro come l’impalcatura dei palazzi in costruzione. E non c’è paragone tra l’Arco di trionfo con l’Arco di Costantino.
E adesso non mi sta simpatico Sarkozy.
Pardonne.