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Pari o dispari?

Creato il 09 gennaio 2013 da Lucia Navone @lucia_navone

In varie città d’Italia tornano i provvedimenti tampone per ridurre l’inquinamento atmosferico, cavallo di battaglia di tante campagne elettorali

Pari o dispari?
Ed eccoci di nuovo alle prese con le targhe alterne per ridurre il traffico nelle grandi città. Puntuali, con l’avanzare dell’inverno e dell’inquinamento atmosferico, i nostri amministratori propongono il solito provvedimento tampone: circolare in modo alternato. A Roma stamattina gli automobilisti si sono alzati e prima di mettere in moto la propria auto hanno dovuto controllare l’ultimo numero della targa: se dispari è rimasto fermo  e potrà circolare domani. Decisione assunta – come si legge sul sito del Comune di Roma – a tutela della salute dei cittadini e in osservanza delle normative regionali e nazionali, in considerazione dei livelli di inquinamento registrati dalle centraline Arpa.

“Una misura iniqua e dannosa per i cittadini, non risolutiva per la salubrità ambientale e che non è stata comunicata in modo adeguato e per tempo”, secondo l’Associazione di Consumatori ADOC.
«I cittadini romani sono considerati come schiavi dal sindaco Alemanno, la comunicazione sulle targhe alterne è stata tardiva e insufficiente – ha dichiarato Carlo Pileri, presidente dell’Adoc – i cittadini non hanno avuto nemmeno il tempo di organizzarsi. E’ una vergogna, dato che le targhe alterne sono una misura medievale, iniqua e dannosa, oltre che assolutamente inutile ai fini della tutela dell’ambiente. Serve solo a rimpinguare le casse comunale con un gettito extra derivante dalle multe, da 155 euro, inflitte ai trasgressori”. E pensare che il Sindaco Alemanno aveva impostato la sua campagna preelettorale sull’eliminazione di questa misura

Una promessa mai mantenuta che segue ad altre, più o meno recenti e non solo del primo cittadino di Roma (anche Milano e Torino stanno facendo i conti con i provvedimenti contro lo smog) e che dimostrano la totale incapacità degli amministratori di pianificare ciò che è assolutamente pianificabile. D’inverno lo smog sale, le città diventano delle camere a gas e non certo per colpa del traffico. Invocare, ancora una volta, la tutela della salute dei cittadini e ricorrere a provvedimenti tampone è l’ennesima presa in giro.

L’inutilità di blocchi estemporanei e targhe alterne è ormai ampiamente dimostrata: nei decenni passati e negli ultimi anni non hanno mai avuto alcun ruolo nella riduzione degli inquinanti  Dando uno sguardo ai dati ufficiali sono i fattori meteorologici e climatici che determinano le concentrazioni degli inquinanti nell’atmosfera urbana, piuttosto che il traffico. Del resto la conferma viene proprio dalle alte concentrazioni del PM 10 nei giorni e nei periodi festivi invernali con la riduzione del traffico a scuole e uffici chiusi. L’ABC del PM10 insegna che freddo e alta pressione concentrano gli inquinanti, mentre caldo e bassa pressione li disperdono, con un ruolo molto limitato del riscaldamento legato al combustibile usato.

Perchè allora non intervenire con dei provvedimenti strutturali per il ricambio dei motori (anche i diesel, tra cui i “cosidetti eco” che inquinano 10 volte di più del benzina e molto di più di GPL e metano), oltre a serie iniziative su viabilità, auto ibride e trasporti?.

Quello che occorre è una strategia pluriennale di riduzione strutturale delle fonti emissive e non provvedimenti iniqui, inutili e inefficaci come le targhe alterne, che servono solo a nascondere il vuoto di serie ed efficaci politiche ambientali. Questo, almeno per mettere la parola fine alle finte emergenze e soprattutto per evitare che il disagio di chi stamattina non ha potuto utilizzare la macchina per recarsi al lavoro, sia servito realmente a qualcosa. La percezione è che, negli ultimi tempi, i sacrifici dei cittadini contano ben poco e che, essendoci di mezzo la politica, tutto può essere il contrario di tutto. Pari o dispari, a voi la non scelta.

 


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