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Parisse, Canale, Castrogiovanni: come riposano i guerrieri

Creato il 11 aprile 2013 da Slowsleep

Slow Sleep incontra Sergio Parisse, Gonzalo Canale e Martìn Castrogiovanni al Salone Internazionale del Mobile di Milano, dove Magniflex ha allestito uno stand per presentare i grandi classici della collezione e far conoscere le novità come Magnigel e Malvafoam.

L’occasione è buona per fare quattro chiacchiere sul riposo, il dormire e la vita da atleti…

Slow Sleep: Riuscite a dormire bene prima di un match importante?
Gonzalo Canale: Beh, faccio un po’ fatica, sento lo stress e mi rigiro nel letto ma poi mi addormento e quando inizia il sonno… Dormo come un sasso fino al disgraziatissimo suono della sveglia.
Sergio Parisse: Io dormo bene, cerco di non “immaginare” la partita per evitare il rischio di entrare in loop; ti dirò di più, spesso vado a letto prima per rilassarmi in modo più completo.
Martìn Castrogiovanni: A volte faccio fatica, anche se in generale vado a letto tardi e quindi è – come dire – normale. Il sonno però, una volta addormentato, prosegue anche per dieci o addirittura dodici ore.

E dopo una partita massacrante come riuscite a prendere sonno?
GC: Dormire? Dipende, sai, se si festeggia… A parte gli scherzi, dopo una lotta in campo sono distrutto e prendo sonno in un battibaleno. L’unica eccezione è quando si gioca alla sera, in questo caso tutti gli orari si spostano in avanti e a volte l’adrenalina ci mette un po’ a smaltirsi.
SP: Crollo, come se svenissi. Il tempo medio di addormentamento è attorno ai due minuti, la stanchezza fisica ma anche mentale – ai nostri livelli c’è molta pressione – si fa sentire tutta assieme.
MC: È difficile, la tensione si fa sentire e a volte mi addormento solo dopo le 3… Anche le botte prese contribuiscono alla veglia…

Avete un sogno ricorrente?
GC: Sogno spesso catastrofi come tsunami e aerei che cadono.
SP: Il mio sogno ricorrente è l’acqua, pochi giorni fa ho sognato anche io uno tsunami, e ne ero travolto.
MC: Non mi ricordo mai quello che sogno, al mattino ho solo vaghe sensazioni.

Spesso gli sportivi hanno rituali scaramantici, voi ne avete, legati al dormire?
GC: Io no, in generale non ho rituali.
SP: Non si tratta proprio di un rituale, per questo lo svelo volentieri: nel pomeriggio prima di una partita faccio un pisolino, ho scoperto che mi rigenera.
MC: Ne ho mille, di tutti i tipi, dall’entrata in campo sempre con lo stesso piede all’ordine con cui indosso i calzini ma nessun rituale legato al sonno.

Quali sono le vostre preferenze in fatto di letto: quale materasso, che tipo di cuscino, quali lenzuola…?
GC: Innanzitutto dormo sul lato destro del letto, per quanto riguarda il materasso preferisco una consistenza rigida ma la cosa che amo di più è avere un ottimo cuscino, da quando ho cambiato cuscino la mia vita è migliorata, non lo avrei mai immaginato.
SP: Dormo meglio su materassi rigidi, per il resto non ho preferenze, l’importante per me è sentirmi libero, dormo nudo, al massimo un paio di mutande.
MC: Letto rigido, anche perché altrimenti con il mio peso non durerebbe a lungo, poi la posizione, dormo sulla sinistra perché alla mia destra deve esserci la persona in cui ho fiducia, Giulia.

Chi è che russa di più fra voi tre?
A questo punto quattro occhi su sei puntano Gonzalo Canale che si schernisce: “Sí ma solo quando sono stanco…”.
SP: Russa come un trattore, ogni volta dobbiamo inventare sistemi diversi per farlo smettere ma purtroppo le pause durano poco, troppo poco…
MC: Tengo a disposizione le scarpe e all’occorrenza gliele tiro per stoppare il rumore!


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