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Parleremo dell’arte che è più buona degli uomini

Creato il 22 settembre 2013 da Viadellebelledonne

Parleremo dell’arte che è più buona degli uomini

Prefati da Pietro Civitareale, poeta e studioso di poesia in dialetto, escono per le edizioni CFR di Gianmarco Lucini, stimato poeta e critico, due volumi sulla poesia dialettale  siciliana di Marco Scalabrino dal titolo: Parleremo dell’arte che è più buona degli uomini .

Marco Scalabrino è un grande appassionato di poesia dialettale siciliana, questa sua passione si concretizza in versi dialettali, nello studio  approfondito e  nel costante lavoro critico sulla poesia siciliana.

Scalabrino raccoglie e presenta in questi due volumi, con la meticolosità e la precisione  che lo caratterizza, note  critiche ricche di  riferimenti filologici, storici, bibliografici, su 18 autori siciliani, effettuando in questo modo un excursus sulla poesia siciliana del novecento. Ecco l’elenco dei nomi degli autori presenti nei due volumi: Alessio Di Giovanni, Paolo Messina, Salvatore Camilleri, Pietro Tamburello, Aldo Grienti, Carmelo Molino, Antonino Cremona, Salvatore Di Pietro, Enzo D’Agata, Nino Orsini, Elvezio Petix, Salvatore Di Marco, Giovanni Formisano, Vito Mercadante, Nino Pino, Maria Favuzza, Titta Abbadessa, Carmelo Lauretta, Salvo Basso. Completa la raccolta di saggi un interessante saggio sul lavoro edito dalle edizioni Centro Studio Giulio Pastore, Agrigento 2006,  a cura di Rosalba Azalone e Franco Biviano “Corrispondenza 1903 -1928”  fra Silvio Cucinotta e Alessio Di Giovanni che, oltre a essere strumento per capire meglio i moti i poetici dei due, è la testimonianza di un’epoca   che a tratti assomiglia all’epoca che stiamo vivendo, come  a dire nulla di nuovo sotto il sole. La raccolta di saggi è  rivolta a chi vuole avvicinarsi alla poesia dialettale e a chi, pur già avvicinatosi, vuole approfondirne la conoscenza.

 Fra gli autori presenti mi piace ricordare Giovanni Formisano, autore di E vui durmite ancora, il cui monumento un po’ kitsch si può vedere appena entrati a Catania.

qui per leggere la prefazione di Pietro Civitareale e un saggio su Salvatore Di Pietro http://lapoesiaelospirito.wordpress.com/tag/parleremo-dellarte-che-e-piu-buona-degli-uomini/

qui per ascoltare  E vui durmite ancora  cantata da Mario Biondi, molto bella, consigliata

Lu suli è già spuntatu ni lu mari
e vui bidduzza mia durmiti ancora,
l’aceddi sunnu stanchi di cantari
e affriddateddi aspettanu ccà fora,
supra ‘ssu balcuneddu su’ pusati
e aspettunu quann’è cca v’affacciati

Lassati stari, non durmiti chiùi,
ca ‘mmenzu ad iddi dintra a ‘sta vanedda
ci sugnu puru iù c’aspettu a vui
pri vidiri ‘ssa facci accussi bedda
passu ccà fora tutti li nuttati
e aspettu sulu quannu v’affacciati

Li ciuri senza vui nun ponu stari
su tutti ccu li testi a pinnuluni,
ognunu d’iddi non voli sbucciari
su prima non si grapi ‘ssu balcuni,
dintra lu buttuneddu su’ ammucciati
e aspettunu quann’è cca v’affacciati



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