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Parliamo di ricettività alberghiera…e..religiosa…

Creato il 25 ottobre 2011 da Gianpaolotorres

 

Parliamo di ricettività alberghiera…e..religiosa…
 

 B&B dai religiosi

Cosa contraddistingue un hotel tenuto da dei religiosi ed uno gestito da un imprenditore privato?

Nulla e tutto.

Lasciamo perdere la “cosiddetta coperta calda” che una volta il portiere di notte offriva all’ospite singolo,maschio,nel senso di una compagnia extra che gestiva lui per scaldare meglio il letto del cliente ed arrotondare,ma venendo al  serio,potrebbe essere una certa internazionalità degli incontri che tu potevi fare.

Il gestore privato non ci arriva per cultura a volte,il religioso lo contempla come regola di ospitalità da offrire ad un confratello in viaggio. Ci è abituato anche lui, o lo era.Da sempre ed in tutto il mondo.

Oggidì moltissimi ex collegi o case di riposo per religiosi sono state trasformate  in Hotels e Bed and breakfast di classe a tariffe abbordabili,in più di solito godono di buone posizioni nella mappa di una città perché sono edifici antichi.Parliamoci chiaro,Vercelli non è Gerusalemme a livello turistico,ma trovarsi a cena tra singles o coppie con pure religiosi e prelati o compagnie che arrivano da mezzo mondo è cultura,conoscenza,sapere,dialogo e notizie di prima mano.

Questo è indipendente da qualsiasi credo religioso tu ti porti appresso.

Ti stimola ad apprendere lingue,viaggiare,capire la mentalità di uno straniero,soprattutto a non avere paura,il che ti può tornare utile anche per il lavoro di un domani.In più da un religioso non ti aspetti un tiro mancino,che ti conti la favola di turno per spillarti dei soldi,in breve la diffidenza verso l’altro immediatamente si dilegua,ed puoi iniziare un confronto franco e sincero sui temi di conversazione.

Queste offerte non te le può fare un hotel privato dove non hai la minima idea di chi possa essere il russo o il rumeno o il polacco o il sudamericano che puoi incontrare e che avrebbe fors’anche voglia di fare due parole con te per rompere la solitudine del viaggio.

Lo temi,non sai chi possa essere e se sono balle o meno, quelle che ti conta.

L’autostop alle truppe alpine che di domenica andavano a casa in licenza è finito da cent’anni.

Nessuno si fida più a caricare in auto uno sconosciuto,neppure se in stato di necessità.

Lo trovate un mondo migliore?

Io,no.

+++

E’ certo che di religiosi ne restan pochi,ma secondo il mio passato di viaggiatore solitario devo riconoscere che anche questo è ministero e forse più importante che non una messa vespertina detta alle solite quattro vecchiette.

Certo che come la vedo io ci vorrebbe una sala per la cena con un unico tavolo a forma di ferro cavallo,dove tutti indistintamente vi possano accedere e messi in condizione di parlare con chi ti è a fianco e di fronte.

Di solitudine ce n’è già troppa in giro,ed una sana chiacchierata ti mette in allegria.

La posizione centrale dell’hotel per poter poi muoversi a piedi è fondamentale,così come il posteggio auto.

Io ho avuto modo di conoscere un sacco di persone anche in questo modo,e pur fior di vescovi e personalità civili,etcetera,di un po’ tutte le provenienze.Se poi ti vengono anche i rappresentanti di commercio,meglio ancora,non trovate disgustoso come per cena tu ti debba ciucciare il TG alle ore 20,o la partita per SKY con altri dieci tavolini a fianco al tuo dove dieci singole persone si annoiano ignorandosi l’un l’altro e non potendo commentare i fatti?

Li fai sedere  al ferro di cavallo e si intrattengono tra di loro. Se poi si mangia anche bene spendendo il giusto ci ritorneranno.

Pensateci.Io mi ricordo ancora quando le ditte grandi avevano le cosiddette foresterie,per i dipendenti in transito da uno stabilimento all’altro.

Lasciate da parte le invidie del più bravo o meno bravo,non è che l’abito ti impedisca di fare affari vantaggiosi,e poi quei quattro gatti di preti vercellesi che non hanno la perpetua e che si riuniscono a cena per tagliarsi la giacca vicendevolmente,avrebbero invece modo di divagare con degli estranei come qualsiasi altra persona.Siamo tutti umani.

E soli si muore,tutti.

Viaggiatori,preti e mangiapreti,comunisti,suore,democristiani,dinanzi alla pappa coi piedi sotto la tavola,si diventa tutti amici.

I francescani che fanno voto di povertà a me dan l’idea di essere ben più avanti dei secolari nel far girare la minestra,se poi volete sapere anche dei miei incontri a base di chartreuse,distillata dal salesiano siriano proveniente da Aleppo,tra un cin cin e l’altro a Nazareth alle due del mattino,vi mando il mio portavoce a farvi l’articolo.


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