L’efficacia del discorso si basa sulla memoria. L’arte oratoria insegna le regole della successione dei pensieri per il raggiungimento d’un determinato scopo. Ogni discorso mette in moto i pensieri ed è organizzato in modo che si pongano le dita del pensiero, nell’ordine più facile su determinati punti.
I gesti saranno realmente grammaticali, simbolici o espressivi? Io non credo che dovrebbero esserlo, ma lo saranno se sono naturali nel senso ideale, prodotti dell’associazione ideale delle membra interiori e esteriori. Sono di spettanza dell’arte del ballo.
Il mimo vivifica in sé arbitrariamente il principio di una data individualità. Esiste un’imitazione sintomatica e un’imitazione genetica. Soltanto quest’ultima è viva. Essa presuppone l’intima unione della fantasia e dell’intelletto. Questa facoltà di suscitare veramente in sé una individualità altrui (non solo di illudere con una imitazione superficiale) è ancora del tutto sconosciuta e si fonda su una penetrazione sommamente strana e su una mimica spirituale. L’artista fa di sé tutto ciò che vede e vuol essere. NOVALIS, Frammenti-
GENTE
Volti, braccia, gambe,
parole, parole, mani.
Centinaia di diti si stringono
e nell’abbraccio
delle braccia si spezzano.
Occhi: tanti occhi.
Occhi che guardano
tanti altri occhi.
L’aria lambisce
ammassi di carne umana
che si compone
e a suo piacimento
prende le forme:
volti, braccia, gambe.
Capelli,
sono dappertutto
e formati i mille colori
il cielo ritorna
ad essere quello dell’essere.
Movimenti stupidi.
Giusti movimenti.
Nel ritorno
un cuore cammina solo
mentre il corpo:
volto, braccia, gambe,
parole, parole, mani,
sono laggiù rimasti.
Mani morte:
non potranno più stringere.
Corpo morto:
non potrà più tornare.
Cuore vive!
Ritorna ancora, ancora.
-Renzo Mazzetti-