Garlasco, Perugia e Avetrana, sono alcuni nomi legati alle incognite della giustizia umana, processi e delitti che lasciano dolore nelle persone coinvolte e dubbi negli spettatori che trascinati dalla forza ipnotica dei media ne vengono coinvolti.
Su Rete 4, consueto appuntamento con la cronaca nera, con Quarto Grado, il programma di approfondimento giornalistico della testata Videonews, condotto da Salvo Sottile con Sabrina Scampini. Al centro della puntata: il processo per la morte di Sarah Scazzi, a seguito del rigetto alla richiesta di trasferimento del processo Scazzi da Taranto a Potenza da parte della prima sezione penale della Corte di Cassazione avanzata dai legali di Sabrina Misseri e del prosieguo dell’udienza preliminare per l’omicidio della quindicenne di Avetrana.

Tre persone conosciute, amate, sangue dello stesso sangue, su cui tutto ruota da ormai da più di un anno. Un tempo che non è riuscito a placare la sete di verità che la mamma della vittima invoca con determinazione davanti ai numerosi giornalisti, chiamati a testimoniare il suo dolore e il suo pensiero su quella famiglia che le ha strappato la cosa più preziosa “una parte di lei”. “Voglio la verità, Sabrina deve dire la verità se vuole stare in pace con se stessa. Se continua a non dirla Dio Geova farà parlare persino le pietre per far uscire fuori la verità. Perché se Sarah ha sofferto pochi istanti, la sofferenza che lei potrà provare a non dire la verità sarà un tormento senza pace”. – “Non riesco ancora a definire il ruolo di Cosima. Ma sarebbe ora che parlasse, lei che non parla mai. Cosima, Sabrina e Michele hanno soppresso il corpo di Sara

Parole decise, forti, che dimostrano una forza di volontà assoluta e tutta protesa a conoscere il nome di chi ha ucciso sua figlia, all’età di soli 15 anni, parole e sentimenti su cui non ci è dato esprimere giudizi, nessuno può scrivere vocaboli sulle emozioni che ruotano attorno al quotidiano procedere della vita di questa donna che, nonostante tutto, e sorretta dalla fede incrollabile del suo Dio, tenta di placare il tormento provocato dalla consapevolezza che sua figlia, uccisa e gettata nuda in un pozzo pieno d’acqua e poi coperta di pietre, non tornerà più.







