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Passo delle Erbe

Creato il 13 febbraio 2014 da Simonellif

/ Sports, Viaggi / 1863, bressanone, la valle, montagna, passo delle erbe, relax, rifugio alpino, salita, strade provinciali, tempo, valle del rio / 0 Comments

Mercoledì 3 agosto 2011

La giornata è calda e afosa, una di quelle con la nebbiolina perenne all’orizzonte, e poi sarebbe il giorno di riposo…!

Perchè siamo al Giro delle Dolomiti, mitica manifestazione annuale organizzata dall’ omonima società a Bolzano. La quale si svolge ogni anno nella settimana a cavallo tra Luglio e Agosto, prevede 6 tappe con partenza e ritorno prevalentemente a Bolzano ( la sede è in zona fiera..), perfettamente organizzate con auto e moto di scorta, rifornimenti volanti lungo il percorso e pranzo allestito in punti strategici.

Una vera manna per gli appassionati di ciclismo di tutte le età che infatti vengono da tutta Europa ogni anno,  a colorare questa splendida ma stancante manifestazione.

Io e 2 miei amici (Maurizio e Marco), durante una giornata di relax ci infliggiamo questa deliziosa, ma splendida, punizione andando ad affrontare il Passo delle Erbe. Gli altri, furbescamente, si dileguano tra terme di Merano e laghetti vari…..

LA PARTENZA

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Ci portiamo in macchina fino a Chiusa e da li risaliremo la Val di Funes sino al passo ( UTIA DE BORZT in Ladino ), per poi ridiscendere verso Bressanone dalla Val di Eores.
Il percorso è affascinante un anello di meno di 70km con 1820 metri di salita.
Il Passo delle Erbe , è un valico alpino delle Dolomiti, posto a 2003 metri, che mette in comunicazione la Val d’Isarco (precisamente una sua valle tributaria, la val di Luson) con la Val Badia.
Presso il valico si trova l’omonimo rifugio alpino, anche conosciuto come Ütia de Börz.
Gli accessi stradali al valico sono diversi: dalla Val di Funes e dalla valle di Eores (Bressanone) salgono due strade provinciali che si congiungono nei pressi del passo di Eores (Kofel-joch, 1863 m) per poi discendere leggermente nella conca di Gunggan e risalire al valico. In questo punto giunge anche la ripida e ardita carrozzabile che inizia a Luson e risale tutta la valle del Rio Lasanca. Sul versante opposto, la strada scende ad Antermoia, frazione di San Martino in Badia.
Arrivati scarichiamo i mezzi..e ci prepariamo.

LA SALITA

La strada inizia subito in salita lungo la Val di Funes, usciti dalla zona industriale ci si avventura verso San Pietro in Funes da dove inizieranno i 5km più duri di salita per arrivare quasi in quota ( infatti, poi, la pendenza diventa più docile e tranquilla con numerosi tratti in piano e addirittura in discesa).
La Val di Funes è una vera e propria cartolina: semplicemente favolosa e incantevole. Il paesaggio è caratterizzato dall’inconfondibile massiccio dolomitico delle Odle, con le sue pallide e appuntite torri e cime.

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Arrivati a San Pietro lasciamo la strada principale per prendere una strada molto più stretta e ripida, tipo mulattiera, ma ben asfaltata che con pendenze che stanno sempre sopra il 10%, salendo per tornanti ben distanziati possiamo ammirare, nella parte aperta della valle, il massiccio delle Odle, peccato che la giornata ,come detto all’inizio, sia un poco velata, comunque sempre un qualcosa che ti risolleva lo spirito ( affranto da tanta fatica …)
Passato il tratto ciclisticamente più duro ci immergiamo in un bosco di conifere e sottobosco da favola.
A ben vedere, vengono in mente le numerose leggende di fate e gnomi che popolano la fantasia popolare di queste zone, ecco questo doveva essere sicuramente un posto incantato, fuori dal tempo…e tale è rimasto.
Quì la strada quasi spiana, sembra per darci l’opportunità di vedere senza affanno alcuno la meraviglia che circonda.
Dopo una dura prova veniamo ampiamente ripagati dalla natura selvaggia e pur gentile di questo bosco, la strada prosegue ora salendo molto docilmente, il massiccio delle Odle è scomparso momentaneamente alla nostra vista sostituito da valloni franosi e dilavamenti veramente impressionanti .
Arrivati oltre i 1700 metri di quota le conifere lentamente ci abbandonano per lasciare il posto alla vegetazione tipica dell’alta montagna, la strada sale sempre ma con pendenze molto accessibile 4/7%, in un tratto scende addirittura per poi recuperare il poco dislivello perso e portarci..dopo 25km..al passo!
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Per corroborarci ci avviamo subito al rifugio che prende il nome Ladino del passo UTIA DE BORZT, dove possiamo gustare un favoloso strudel di mele caldo con crema alla vaniglia fatto al momento..assolutamente divino!

 

Guardandosi in torno non si ha per nulla l’impressione di trovarsi su un passo alpino e soprattutto a 2000 metri di quota, infatti il passo è circondato da ampie valli con una natura molto rigogliosa..come un confetto in una bomboniera…..

LA DISCESA

Ci ricomponiamo e proseguiamo la discesa verso Bressanone dalla val Eores, discesa discontinua con tratti di breve risalita, ma in compenso strada perfetta con fondo compatto e scorrevole.
Da Bressanone ritorniamo a Chiusa dalla statale per poi spostarci in auto a Merano, dove ci aspetta il resto della comitiva, alla sede della birreria Forst…dove oltre alla birrona fresca e consolante ci mangiamo pure un bello stinco caldo ( ma il menù è davvero infinito….), come giusto premio per la giornata di riposo così…poco riposante!….ma molto consolante.

Massimiliano Penati


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