Patrie potestà vere e presunte

Le dichiarazioni circa la paternità della fondazione dell’associazione “Città Vecchia” rilasciate sulla pagina Facebook de “L’Ape Ronza” da Andrea Franceschetti meritano, credo, una risposta (anche se farlo è per me avvilente) non perché siano di qualsiasi rilevanza ma, semplicemente, perché false e, quando in buonafede o in malafede, si mettono in circolo notizie false non si rende un buon servizio alla giustizia. È mia intenzione, quindi, ristabilire la verità.

Ammettendo la buona fede di Andrea Franceschetti, che non ha mai partecipato ad una riunione di Città Vecchia durante il periodo della mia presidenza né s’è mai notata la sua presenza a qualsiasi iniziativa e che, quindi, forse non è ben informato o è stato informato male, vorrei quindi dimostrare il fatto che il fondatore di Città Vecchia sono io, con buona pace di chi vorrebbe averne la paternità, per quello che oggi vale.

Franceschetti dice testualmente:

“Cosa hai fondato città vecchia è un associazione nata e cresciuta da volontari con l unico obbiettivo di far crescere il nostro centro storico ... Il tuo ovbiettivo era personale non finalizzato alla crescita del nostro paese .... Poi nn piangerti addosso che da città vecchia nn sei stato cacciato ti sei allontanato da solo dopo che gli scritti hanno criticato il tuo operato dittatoriale... Quindi nn dire fandonie e vergognati per tutti gli scritti che in questi anni si sono adoperati al solo scopo nobile di dare una svolta al nostro centro”.

Città Vecchia nacque come gruppo Facebook il 14 febbraio del 2010. Creai il gruppo una domenica mattina quasi per gioco e per pubblicarci dentro i post che scrivevo sull’Ape relativamente al centro storico. Va ricordato che, prima mio padre Cesare Craia e poi io, ci occupiamo della questione del degrado del centro storico montegranarese probabilmente da prima che lo stesso Andrea Franceschetti nascesse.

Torniamo al gruppo Facebook: fondato al mattino la domenica pomeriggio già contava oltre 100 iscritti tra cui Gianfranco Mancini, attuale “guida spirituale”dell’associazione, che il giorno dopo scrisse:

e il 25 febbraio scrisse

Pare evidentissima la mia paternità della cosa, fatto salvo l’aiuto determinante avuto da Gianfranco Mancini nella creazione concreta del gruppo di persone che si riunirono la prima volta presso il Club L’Altritalia. Tralascio la cronistoria dell’associazione, che tratterò separatamente, per inserire un’ultima “prova” della mia paternità. Le parole dello stesso Gianfranco Mancini subito dopo le mie dimissioni. Mancini scrisse ai soci di Città Vecchia:

“Ragazzi, ho ragionato molto sulle perplessità che Alberto aveva avanzato nell’ultima riunione del direttivo cioè rivedere anche il nome dell’associazione perché non vorrei che ci trascinassimo dietro all’infinito la patria potestà di tale nome”.

Credo non serva altro ma, dovesse servire, ci sono molte altre pezze d’appoggio, partendo dall’atto costitutivo dell’associazione, ma soprattutto ci sono persone che hanno partecipato fin da subito alle attività dell’associazione e ricordano perfettamente come sono andate le cose. Spero di aver reso un buon servizio anche ad Andrea Franceschetti che, in questo modo, potrà confrontare la versione in suo possesso con quella reale e capire meglio come funzionano certe dinamiche.

Luca Craia