Magazine Diario personale
Paul Auster
Diario d'inverno
Einaudi
Traduzione di Massimo Bocchiola
Voto: 8½
Metto le mani avanti: questa non sarà una recensione obiettiva. Paul Auster è il mio scrittore preferito. Gli voglio bene. Gli ho dedicato il mio secondo romanzo. Gliene ho spedita una copia, con doppia dedica, quella stampata e quella aggiunta per lui di mio pugno. (Sperando che i signori dell’ufficio stampa Einaudi abbiano fatto il loro dovere, ma non ho motivo di dubitarne.)
Quindi più che una recensione un personale ringraziamento, per avermi regalato questo diario così intimo della sua preziosa vita (più fragile, tumultuosa e sofferta, anche negli anni del successo, di quanto da fuori si potrebbe pensare).
Come ti sento Fratello in brani come questo:
"Sei senza dubbio un essere menomato e ferito, un uomo che si è portato dentro una ferita dalla nascita (altrimenti perché avresti passato la vita a sanguinare parole su una pagina?) e i vantaggi che ottieni dall'alcol e dal tabacco fungono da stampelle per tenere in piedi il tuo io lesionato e farlo muovere per il mondo."
O quando parli così della morte prematura di tuo padre (66 anni), e mi fai pensare a quella di mia madre (65):
"... e da allora hai sempre rimpianto quella partenza troppo repentina, perché tuo padre non ha vissuto abbastanza da vedere che quel pasticcione privo di senso pratico di suo figlio non è finito all'ospizio dei poveri come lui aveva sempre temuto, ma per vederlo gli sarebbe servito qualche anno in più, ed è triste pensare che quando tuo padre morì a sessantasei anni... tu brancolavi ancora su tutti i fronti, masticavi ancora il fango del fallimento."
In un ritorno di obiettività, vi dico che se in Paul vi fossero più ironia, maggiori dosi di humor, un senso più giocoso e vivace dell’erotismo, ogni suo singolo libro sarebbe da 10+. Ma già così, è uno dei più grandi di sempre.
Il più onesto consiglio finale che mi sento di darvi è il seguente: se già conoscete Paul Auster, non lasciatevi sfuggire questo suo diario narrato in seconda persona. Se invece non siete mai stati suoi lettori, non sceglietelo come primo titolo da assaggiare, perché rischiereste di non ricavarne l'idea del suo immenso talento. In tal caso, prima di accostarvi a questa lettura, leggete almeno un paio fra i seguenti capolavori: Il libro delle illusioni, La notte dell'oracolo, Follie di Brooklyn, Moon Palace, Timbuctu, Trilogia di New York.
Poi però leggetevi anche questo, perché merita.
Parola di Scriba.
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