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Paura e confusione a Francoforte

Creato il 05 aprile 2013 da Keynesblog @keynesblog

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di Francesco Saraceno (*)

Devo dire che sono perplesso per la decisione [di ieri] della BCE di lasciare i tassi di interesse invariati. Semplicemente non trova corrispondenza con quanto Mario Draghi ha detto durante la conferenza stampa.

Lasciate che lo citi:

Le aspettative di inflazione per l’area dell’euro continuano ad essere saldamente ancorate in linea con il nostro obiettivo di mantenere i tassi di inflazione inferiori ma prossimi al 2% nel medio periodo. Allo stesso tempo, una debole attività economica caratterizza la prima parte dell’anno e una ripresa graduale è prevista per la seconda metà dell’anno in corso, soggetta a rischi al ribasso. In questo contesto generale la nostra politica monetaria resterà accomodante per tutto il tempo necessario.

Se le parole in realtà hanno un significato, Draghi ci ha informati che (a) l’inflazione e le aspettative di inflazione sono in linea con le previsioni e gli obiettivi; (b) allo stesso tempo, l’attività economica è più debole del previsto e il recupero futuro è a rischio; (c) la BCE è disposta ad avere una posizione monetaria accomodante.

Due considerazioni: in primo luogo, il re è nudo, ma era evidente fin dall’inizio che la ripresa nella seconda metà dell’anno non era nelle carte. Ho già parlato della distorsione sistematica nelle previsioni ufficiali. Si scopre che non basta semplicemente dire ai mercati che le cose vanno bene per farli agire di conseguenza. La “Fata fiducia”, come la chiama Krugman, non è stata vista in nessun posto. Vorrei aggiungere che questa distorsione sistematica rischia di rendere gli istituti dell’Unione Monetaria Europea meno credibili e quindi indebolire ulteriormente la loro capacità di ancorare le aspettative dei settori privati…

E poi la perplessità: se l’inflazione è sotto controllo, e se l’attività economica è debole, e se la BCE ritiene necessario l’accomodamento, perché, perché mai sono stati lasciati invariati i tassi? Dovremmo ricordare a Mario Draghi ciò che è scritto all’articolo 127 del trattato di Lisbona?

L’obiettivo principale del Sistema europeo delle Banche Centrali, d’ora in poi denominato “SEBC”, è il mantenimento della stabilità dei prezzi. Fatto salvo l’obiettivo della stabilità dei prezzi, il SEBC sostiene le politiche economiche generali nell’Unione al fine di contribuire alla realizzazione degli obiettivi dell’Unione definiti nell’articolo 3 del trattato sull’Unione europea.

Tra le politiche generali che la BCE dovrebbe sostenere vi è la crescita e l’occupazione. E abbassare i tassi oggi certamente non porterebbe a “pregiudicare l’obiettivo della stabilità dei prezzi”

Perché la BCE ha tanta paura di inviare il segnale ai mercati che è pronta a rilanciare l’attività economica? C’è un’Agenda nascosta di cui non siamo a conoscenza?

(*) l’autore è Senior economist, OFCE Parigi

Articolo originale: Fear and confusion in Frankfurt


Archiviato in:Economia, Europa Tagged: bce, Francesco Saraceno, Mario Draghi, politica monetaria, tasso d'interesse

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