Continuano a viaggiare su due linee parallele, quindi senza mai incontrarsi, il Partito Democratico e la buona comunicazione. Dopo le polemiche sulla funerea campagna “Oltre” con tanto di Bersani con le maniche rimboccate dal colorito talmente pallido da farlo sembrare morto, ecco un’altra trovata non esattamente convincente, per usare un eufemismo.
Da una decina di giorni sono stati affissi a Roma dei manifesti monocolore verdi, viola, celesti o rossi con la domanda “Conosci Faruk?”, o altri nomi tipo Eva, Serena, Fabrizio e Luciano e il link di un gruppo di facebook: I Miei.
Senza simbolo del partito o faccione del leader, il messaggio è enigmatico. Sul gruppo campeggiano gli stessi manifesti, chiedendo cosa abbiano in comune i personaggi dei manifesti. Solo poche ore fa è stato postato un video in cui Bersani promuove la campagna di tesseramento.
Che ci fosse il PD dietro era chiaro ma non palese: il segretario e il responsabile della comunicazione nazionale del partito Stefano di Traglia avevano linkato il gruppo sulle loro bacheche. Ma senza pubblicizzarlo.
Vista la confusione iniziale e la scarsa forza comunicativa dei manifesti, l’iniziativa si sta rivelando un flop: pur essendo l’affissione virale, i “mi piace” al gruppo sono solo 600. Pochini.
Non solo, la campagna sta tornando indietro come un boomerang visto che pare che molte affissioni siano abusive. Così Cristina Alicata, dirigente del PD nel Lazio:
Mi avvicino ai manifesti, non hanno il committente, solo l’indicazione della tipografia. Chiedo di nuovo, soprattutto quando trovo su via Portuense il ponte della ferrovia che di solito è il luogo dell’abusivismo di destra quanto ai manifesti. E scopro. E non volevo scoprirlo. O meglio. Poteva essere anche una leggerezza quella dei manifesti e allora sarebbe stato meglio chiedere scusa. Invece niente. Scopro che è la campagna di tesseramento nazionale del Pd. È la campagna di tesseramento del più grande partito del centro-sinistra. Il mio.
Incredibile che un partito come il nostro che vuol essere trasparente, per la legalità e contro l’evasione faccia i manifesti abusivi, senza pagare la tassa comunale.
Nel gruppo “I Miei” scarseggiano i pollici su ma non i commenti, per la maggior parte sarcastici:
Se il target di questa campagna è la romanità markettara gonfia di critiche e vuota di idee l’obiettivo mi sembra raggiunto.
Trovata assolutamente stupida. Se mi fosse mai venuto in mente di tesserarmi avrei certamente desistito dall’intento. Per fortuna non ho queste fantasie.
L’effetto di avere un segretario e un gruppo dirigente nazionale che considera la comunicazione distinta dalla politica e solo carta da pacchi per incartare la politica stessa.
Ma quello più azzeccato è sicuramente questo:
Le critiche svenevole e fighette alla comunicazione del Pd fanno lo stesso effetto delle barzellette di Berlusconi: sembrano venire da un epoca lontana, un po’ triste, della quale nessuno ha nostalgia.
Da quello che, sondaggi alla mano, è il primo partito in Italia ci si può aspettare qualcosa di più dal punto di vista comunicativo. Solo con un buon marketing il PD potrà scaricare un problema ereditato dalla vecchia Sinistra e dimostrare di essere un partito veramente nuovo. Certo, è difficile finché comandano i brontosauri…
Fonte: Repubblica