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Pdl a Piazza del Popolo, figuranti e figuracce

Creato il 23 marzo 2013 da Albertocapece

Manifestazione-Pdl-in-piazza-del-Popolo_fullAnna Lombroso per il Simplicissimus

C’è una retorica dell’adrenalina che ripete in forma minore la cultura dell’emergenza che piace tanto ai governi: dietro alla cortina del pericolo e della crisi tutto è permesso, soprattutto le soluzioni illegali, le misure autoritarie, le leggi e ordinanze speciali, i commissariamenti straordinari.

Alemanno da ometto, si accontenta del governo delle situazioni complesse  in scala minore, soffia sul fuoco, dice e disdice, esagera   il problema per darsi un tono, per compiacersi dei miserabili espedienti che mette in campo, facendo e disfacendo con una alacre inettitudine, non più impareggiabile o inarrivabile da quando siamo alle prese con Terzi.

Era lui che per motivi d’ordine pubblico aveva circoscritto, limitato, proibito manifestazioni nelle piazze storiche, “sconsigliato” quella della Fiom, costringendo i partecipanti a giungere in modesti e esigui drappelli. Ma oggi era la sua giornata, dinamica, futurista, frenetica e non se la sarebbe persa per nulla al mondo. Per gli amanti del genere ossianico due grandi funerali la mattina, per il target confessionale due Papi all’unisono e nel pomeriggio il Papi a Piazza del Popolo. Per non dire – anche le pulci hanno la tosse – di quei pericolosi sovversivi, di quei giovinastri, provocatori e insurrezionalisti, i Rodotà, i Flores d’Arcais, i Zagrebelsky, insomma quegli ingenerosi disfattisti a Piazza Santi Apostoli a manifestare contro il suo leader. Eh si, dei veri sfiduciati nichilisti, quelli del Popolo Viola, che hanno tentato di rovinare la festa del popolo della libertà.

Nel pomeriggio di ieri il sindaco Alemanno e l’avvocatura di Roma Capitale avevano minacciato ritorsioni ai “Viola”,  nel caso in cui oggi si fossero verificati  ”concreti disservizi”. Secondo il Campidoglio, malignamente,  da quei livorosi invidiosi che sono,  avevano impedito al centrodestra di manifestare a San Giovanni, prenotando per “dispetto” la piazza, ma decidendo di spostarsi poi a SS. Apostoli, in previsione di una magra partecipazione. “Il motivo dello spostamento è stato giustificato dalla previsione di una scarsa affluenza alla stessa, quando però ormai la manifestazione del Pdl era stata organizzata e messa a punto – si legge in una nota – tale tardivo spostamento ha impedito al Pdl di utilizzare Piazza San Giovanni, sicuramente in grado di contenere l’enorme affluenza prevista che potrebbe, invece, causare seri disagi lungo le strade adiacenti Piazza del Popolo, con notevole danno alla circolazione in punti nevralgici della città quali Lungotevere e Muro Torto”.

Prima delle tre qualche assembramento c’è stato soprattutto alle casse dei supermercati per l’affluenza di burbanzosi comaschi, diffidenti brianzoli e altri più o meno giulivi padani e non,  che non avevano avuto accesso ai cestini sospetti dei quali altri manipoli più fortunati, appena  scesi dai pullman, avevano potuto godere.

Per il resto una Roma bella e sfrontata, in veste primaverile, ha confermato la sua indole  disincantata di vecchia puttana che ne ha viste tantee di tutti i colori. E i suoi cittadini – suppongo anche quelli che l’hanno votato – hanno aggirato il Popolo della Libertà, i più coraggiosi sciamando verso il mare o nei parchi o nei centri commerciali, nuovi templi dei riti pagani dei consumi perfino in tempo di crisi.

Ma non tutti, però. Segnala Paese Sera che, secondo una consolidata abitudine che fa attingere militanti dal bacino di dei figurati di Cinecittà e fan dalle comparse del Teatro dell’Opera, partecipare oggi alla manifestazione di Piazza del Popolo poteva valere  quattro ore lavorative di straordinario. E’ la denuncia arrivata   alla redazione di Paese Sera: alcuni dipendenti di una municipalizzata del Comune di Roma, sarebbero stati invitati con una telefonata a scendere in piazza insieme al centrodestra. Fonti qualificate e verificate, “che Paese Sera non può rivelare per la tutela delle stesse”, hanno riferito che la municipalizzata ha messo a disposizione dei pullman per raggiungere la manifestazione. Ai dipendenti, che dovranno firmare la presenza, verrà riconosciuto uno straordinario di quattro ore lavorative. “Abbiamo paura di ritorsioni – dicono i dipendenti – ma confidiamo nella riservatezza, perché la logica dell’assuefazione ci ha stancati”.

L’assoldamento delle truppe cammellate non è certo una novità, dal candidato del Pdl che convoglia i pensionati al suo comizio, promettendo un pellegrinaggio a non meglio precisati luoghi di culto, fino ai precettati  per gli Stati Generali del Sociale voluti dal sindaco Alemanno: un uomo che ha lavorato all’evento come steward, ha raccontato a Paese Sera che “per riempire l’aula dell’Auditorium”, gli organizzatori avrebbero “fatto venire degli anziani con un pullman”. Racconta anche di avere saputo che avrebbero ricevuto un rimborso di “otto euro l’ora” e ha visto consegnare a tutti un “sacchetto pieno di roba da mangiare”.

Non a caso il target preferito cui attingere, è quello degli anziani. E mica perché sono rimbambiti – perché dovrebbero esserlo più dei coetanei che vanno a applaudire? È che di questi tempi sono un lusso le gite certamente, ma anche un “cestino pieno di roba da mangiare”.

Si tratta del solito oltraggio, del solito affronto commesso dai soliti cialtroni e permesso dai soliti insospettabili,  che li hanno prima tollerati, poi ammessi, poi coperti e poi legittimati, per la complice opportunità di tutelare privilegi, rendite di posizione, impotenza a governare, o per la   probabile necessità di andare a caccia – ma adesso si chiama scouting – di appoggi e voti.

Lo squallido comizio del vecchio imbonitore, intento insolentemente a togliersi i sassolini dalle scarpe col rialzo, in un trito repertorio di luoghi comuni e banalità prevdibili, aveva dei co-autori. Che lui ha doverosamente citato: Floris, Annunziata, Santoro. Altri che invece non ha citato, ma ci si poteva aspettare di vedere là tra gli autoproclamati “impresentabili”, quelli che ancora una volta rinviano tra gli optional misure contro il conflitto di interesse, che hanno votato una legge “per” la corruzione, quelli che si erano illusi che Berlusconi fosse un incidente eretico, un’anomalia finita, una vergogna cancellata. E che hanno dato uan mano a issarlo su quel palco invece che sul banco degli imputati.

 


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