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Peg:2008-2012 tendenza al lungo termine al raffreddamento

Creato il 17 gennaio 2012 da Alessandrodecet
PEG:2008-2012 TENDENZA AL LUNGO TERMINE AL RAFFREDDAMENTO
Sapete qual'è uno dei più bei ricordi della mia infanzia?
Quando a circa 8-9 anni,durante l'inverno si usciva da scuola e poi assieme agli amici si prendeva la slitta e si andava giù per le praterie innevate in pendenza della montagna.
In anni successivi fino a circa il 2007,ero convinto come molti,che il Riscaldamento Globale fosse una realtà indiscussa,poi le cose cambiarono.
Ma penso che mai uno nella sua vita si aspetterebbe di poter vivere abbastanza per poi scoprire che fenomeni come le glaciazioni,stanno per iniziare a metà di essa,scoprendo di essere come dei testimoni dal vivo di come iniziano questi fenomeni.
ANNO 2008-INIZIO DEL MINIMO SOLARE
-Notizia estrapolata da meteogiornale.it
26 agosto 2008: ore 18:56. Ormai sono ben 414 i giorni di minimo solare, cioè con numero di macchie basso o nullo. Ma ancora più interessante sono i 36 giorni di fila con oggi senza neppure una macchia (spotless). Anche gli altri dati sono molto bassi, sia il Planetary A-index che il Solar Flux. Secondo dati estrapolati da Fabio Campanella, del sito www.meteoputignano.com, questa lunga fase senza macchie sarebbe al 19° posto dal 1849 ad oggi. Quali saranno gli effetti di tale lungo minimo solare? Quanto potrebbe continuare ? Quando inizierà il prossimo ciclo solare? Tutte domande estremamente interessanti che scatenano il dibattito scientifico.
In realtà durante il 2008 il clima ha già cominciato a raffreddarsi a causa della diminuzione dell'attività solare,e l'inverno 2008/2009 è stato uno dei più nevosi degli ultimi 50 anni,e ha dato una grande abbondanza di neve.
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Questa foto è stata scattata a Sella Nevea il 9 maggio 2009 a quota 1800 metri. La Conca Prevala ha accumulato ben 10 metri di neve durante l’inverno record!
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Qui invece siamo sul Ghiacciaio Presena (Adamello) a quota 3000 metri. Sebbene per il Presena la neve non sia una novità, l’inverno 08-09 è stato uno dei più nevosi degli ultimi anni. Come testimonia la foto la neve aveva quasi seppellito del tutto le chiese.
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Questa foto è stata scattata sulle piste del comprensorio Verena, ad Asiago, in una delle tante nevicate che ha permesso di posticipare la chiusura delle piste oltre alla metà di maggio cosa che non succedeva da tanti tanti anni!
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Foto un po’ meno affascinante ma sicuramente rappresentativa di un inverno record. Nella fattispecie possiamo ammirare la nevicata che ha portato in pochi giorni più di 2 metri di neve a 1200m su tutta la Val Zoldana (Belluno – Veneto).
- Inverno in anticipo sul calendario con la prima nevicata sul nord Italia il giorno 24 novembre 2008 con maggior apporto nella zona del nord/ovest, sul lago pioggia nelle immediate vicinanze neve ma senza imbiancare, poi temperature sempre fredde e ulteriore nevicata sempre nel nord/ovest il giorno 28, sul lago ancora pioggia. Dicembre è arrivato e le perturbazioni si susseguono e il cuscinetto di aria fredda insiste con temperature minime prossime allo "zero". Leggera nevicata il giorno 28 dicembre e poi il giorno di capodanno neve dalle 9 del 31/12/2008 alle 6 del giorno dopo (sul lungolago la nevicata è stata di 3cm mentre nella parte alta di desenzano 7cm) con freddo intenso. Il giorno 1/1/2009 si può dire che è stata una giornata di gelo con la temperatura che non ha superato i +1,8° C e col record dall'inizio dei rilevamenti (2001) del giorno 5/1 con la minima a -5,3°C ....la neve prevista il giorno della befana è arrivata puntuale e iniziata alle ore 9 della mattina, tuttavia la temperatura in rialzo ha trasformato la neve in acqua per poi riprendere ancora a nevicare alle 16 del pomeriggio, però con temperatura di +2°C e, almeno in centro, senza creare disagi (sul lungolago 4cm, entroterra 8cm, Castiglione d/S/Lonato 15cm, Milano 35cm, Torino 45cm), poi gennaio prosegue con temperature rigide dove per superare i +10°C di massima bisogna aspettare la fine del mese. Poi il 2 febbraio nuova nevicata ma senza lasciare traccia e un -0,3°C il 20 febbraio ci rassicura sul fatto che l'inverno non è finito!
Ora passiamo in rassegna numerosi ghiacciai che hanno cominciato a crescere nel 2008,contrariamente alla scarsa informazione che hanno dato i media sostenendo che buona parte dei ghiacciai si stavano ritirando.
-Alaska il ghiaccio si ispessisce nella stagione estiva in modo insolito
Dal climatologo Cliff Harris:
"Duecento anni di ritiro glaciale in Alaska, e poi venne l'inverno e l'estate del 2007-2008.
Quantità insolitamente elevate di neve sono state seguite da temperature anormalmente fredde nel mese di giugno, luglio e agosto.
"A metà giugno, sono stato sorpreso di vedere la neve ancora al livello del mare nel Prince William Sound", ha dichiarato lo US Geological Survey glaciologo Bruce Molnia.
"Sulla Icefield Juneau, c'erano ancora 20 metri di neve fresca sulla superficie del ghiacciaio Taku a fine luglio.
"In generale, il clima di questa estate è stato il peggiore che ho visto in almeno 20 anni".
-Gran parte di Antartide è stata di raffreddamento
negli ultimi 35 anni
Estratti: "Tredici ricercatori, che lavorano con la National Science Foundation McMurdo Dry Valleys programma a lungo termine di ricerca ecologica, il rapporto nell'edizione 13 gennaio on line della rivista Nature sia sul raffreddamento ed i suoi effetti nelle Dry Valleys, uno un po ' più grandi di Rhode Island, sulla costa occidentale del Mare di Ross.
"Temperature della Dry Valleys sono sceso in media di 1,23 gradi centigradi per decennio 1986-2000, con il massimo raffreddamento durante l'estate a dicembre nel febbraio antartico, segnalano.
-I ghiacciai dell'Alaska crescere per la prima volta in 250 anni
16 ott 08 - Un'estate fredda dell'Alaska ha avuto risultati sorprendenti.
Per la prima volta nella storia della zona, i ghiacciai della zona hanno iniziato a espandersi piuttosto che ridursi.
Temperature estive, che sono state circa 3 gradi sotto la media, livelli record hanno permesso alla neve invernale a rimanere molto più a lungo, determinando l'aumento della massa glaciale.
Dal 1946, l'US Geological Survey (USGS) ha mantenuto un progetto di ricerca misurare lo stato dei ghiacciai dell'Alaska.
Quest'anno ha visto un record spezzato per l'accumulo di più neve.
È stata anche la prima volta da quando ha cominciato ad essere i record che i ghiacciai non si ritrassero durante i mesi estivi.
I record risalgono alla metà del 1700, quando la regione fu visitata da esploratori russi.
Molnia dice che un'estate fredda non significa l'inizio di una nuova tendenza climatica.
Almeno anni come questo, però, potrebbero segnare l'inizio di un'altra piccola era glaciale.
-Ghiaccio marino artico in crescita più veloce a tasso nella storia.
7 Nov 08 - Un anormalmente freddo artico sta vedendo cambiamenti drammatici a livelli del ghiaccio.
La quantità totale di ghiaccio, che ha fissato un record dell'anno scorso di minor quantità, è cresciuto nel mese di ottobre presso al passo più veloce dal record iniziato nel 1979, portando il ghiaccio ai livelli del 1980.
-"Dopo anni di declino, i ghiacciai in Norvegia sono di nuovo in crescita, riporta il norvegese Risorse Idriche ed Energia Direzione (NVE).
L'entità effettiva della crescita, che sembra essere iniziata nel corso degli ultimi due anni, non è stato ancora quantificata, spiega NVE Senior Engineer Elvehøy Hallgeir.
Sempre a riguardo dell'inverno 2008-2009 "Meteo France ha reso noti i dati relativi all'andamento termico nazionale durante lo scorso inverno. Secondo i ricercatori transalpini tra Gennaio e Marzo vi è stato uno scarto complessivo di -1.2°C, che rende la stagione 2008/2009 la terza più fredda degli ultimi 20 anni; prima di lei soltanto il 2005/2006 e il 1990/1991 con -1.6°C. Il mese più freddo è stato gennaio con -1.7°C, a seguire Dicembre con -1.2°C e Febbraio con -0.6°C. L'inverno più freddo degli ultimi 100 anni è stato quello del 1963, con un sonoro -4.7°C.".
ANNO 2009La tendenza continua.
Anche l'inverno 2009/2010 è stato significativamente freddo.
Dal Dicembre 2009 al Gennaio 2010 una fortissima ondata di gelo ha spazzato Eurasia, Inghilterra e parte del N. America. L’immagine più spettacolare e rappresentativa del fenomeno è una foto da satellite che rivela l’intera Gran Bretagna coperta di neve.
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-"La zona Euro-asiatica ed il Nord America si trovano in condizioni di gelo molto insolite. Al contrario, la Groenlandia, la Siberia orientale e l’oceano Artico sono situate in condizioni di caldo insolito. Le regioni più calde (più di 7°C oltre la media) sono sul versante atlantico dell’Artico, compreso la Baia di Baffin e lo stretto di Davis."
-Fino ad allora, specie in novembre, a dominare era stato il caldo o una grande mitezza più che il freddo, ad eccezione della metà centro-orientale dell'Asia, dove gelo e neve avevano fatto la voce grossa già a partire dalla fine dell'autunno.
Appunto, da metà dicembre, è stata la volta dell'Europa: anche l'ITALIA ha partecipato alla festa, fino alla Toscana.
Si è avuta infatti un'ondata di gelo e neve non duratura, ma paragonabile come intensità a quelle maggiori degli ultimi decenni (1996-1991-1985 ecc.)

-La stessa estate del 2009 è stata particolarmente fredda e piovosa.
"L'esame delle mappe emesse dal modello nell'ultimo suo run (quello del giorno 27 Aprile), mostrano un'Estate sorprendentemente fresca e piovosa sul nostro Paese.
L'esame dei singoli mesi, mette in evidenza un deficit termico di almeno mezzo grado centigrado sull'Italia Centrale e Settentrionale, per tutti e tre i mesi, mentre solo forse al Meridione tale deficit apparirebbe ridimensionato, con temperature attorno alla norma stagionale.
Per quello che riguarda le precipitazioni, esse sono previste al di sopra della norma soprattutto al Nord Italia nel mese di Giugno, ed al Centro Nord nel mese di Luglio, che appare essere il mese più perturbato dei tre."
.
-Un articolo del settembre 2009 diceva:
"14 settembre 2009
Forse è per l’imbarazzo di molti, nella comunità scientifica così come nella classe politica di mezzo mondo, che l’attenzione è distratta da un fenomeno dai riflessi a dir poco spiazzanti.
L’Osservatorio nazionale solare di Tucson, Arizona, registra da tempo una riduzione anomala delle macchie solari. L’andamento osservato è irregolare in quanto, dopo il minimo toccato tra il 2007 e il 2008, ci si aspettava una ripresa dell’attività solare, in vista di un nuovo picco, che verificandosi ogni 11 anni, sarebbe atteso per il 2012. Anche quest’estate, invece, dopo la comparsa incoraggiante delle macchie denominate “1024”, il Sole è tornato nuovamente privo di macchie. Nulla di imbarazzante, diranno i più, senonché, ci dicono gli astronomi, una debole attività magnetica del sole e quindi la comparsa di poche macchie solari può portare ad un abbassamento della temperatura sulla Terra. Tra il 1645 e il 1750 il ciclo solare non ebbe luogo toccando il cosiddetto “minimo di Maunden”, le macchie sparirono quasi del tutto e si ebbero gli anni più freddi della cosiddetta “piccola era glaciale”.
L’astronomo Vincenzo Zappalà, studioso del sistema solare e di asteroidi (porta il suo nome l’asteroide 2813 scoperto nel 1981) ritiene ci siano non poche probabilità che la Terra stia per andare verso un periodo di grande freddo. Aggiunge inoltre, dato di cui tener conto, che ciò trova parziale conferma nel “fatto che il riscaldamento sembra si sia praticamente bloccato a partire dal 1998”.
Certo, potrebbe trattarsi di un banale ritardo e il ciclo undecennale delle macchie solari potrebbe riprendere già nei prossimi anni. La pensano un po’ diversamente, tuttavia, due ricercatori americani, William Livingston e Matthew Penn, del citato National Solar Observatory di Tucson. Dalle loro ricerche (vedi qui e qui), infatti, condotte sulla base delle osservazioni effettuate dal 1990 al 2005, emerge un quadro di costante indebolimento, indipendente dal ciclo di 11 anni, dei campi magnetici responsabili delle macchie solari, che potrebbe condurre alla scomparsa delle macchie solari entro il 2015.
La teoria potrebbe non avverarsi, ma quanti ritengono, per una ragione od un’altra, che il clima subirà un raffreddamento anziché un riscaldamento potrebbero ben trovarsi nella condizione di chi alcuni secoli fa lottava contro la verità scolpita nella sabbia dal principio tolemaico. Può darsi che qualche genio della politica, letta da qualche parte la notizia, abbia già iniziato a ragionare sopra l’opportunità di istituire per decreto di nuove macchie solari per scongiurare una nuova possibile glaciazione. Di certo viene minata alla radice la convinzione che la riduzione delle emissioni di CO2 sia un obiettivo da centrare ad ogni costo per salvare l’umanità dall’inaridimento altrimenti inarrestabile del pianeta. E’ comprensibile il piacere che si prova nell’investirsi del compito di salvare il mondo. Resta da vedere se, appurato che la temperatura sulla Terra è destinata a diminuire, qualcuno trarrà le logicissime conclusioni che bisogna incentivare, con piani faraonici e investimenti nelle più inquinanti tecnologie riesumate dall’era sovietica, l’emissione di quanti più gas climalteranti possibili per contrastare timori di future glaciazione.
Le prime obiezioni al Kyotismo sono venute da chi ravvisava la scarsa incisività che possono avere gli strumenti volti a ridurre le emissioni di CO2 a confronto con le quantità di anidride carbonica presente nell’atmosfera. A queste, si aggiungono pezzi di comunità scientifica che, studiando fenomeni di diversa natura, producono effetti opposti a quelli presunti dai climatologi di Kyoto.
Si tratta di evidenti crepe in una logica, che pare giustificare un interventismo della politica globale e diffuso tra più livelli di governo, facendo appello a obiettivi e schemi che possono sfuggire sia allo scibile che all’azione dell’uomo.
Eppure la storia dell’economia insegna che è la necessità di competere con tecnologie sempre nuove e più efficienti (quindi pulite) a dar maggiori benefici all’ambiente. E soprattutto è la stessa storia giuridica ad affondare le radici del diritto ambientale nel diritto alla salute, quindi ad un ambiente salubre. Perciò, se su un interesse così semplice, concreto, verificabile come la tutela della salute, od anche sul diritto alla proprietà, estensibile al diritto di non veder deteriorata la qualità dell’aria sovrastante, può essere eretto un diritto ambientale solido, perché lanciarsi in missioni impossibili contrassegnate da dubitabili presupposti e mete incerte? Si rischia, così facendo, di edificare un colossale sistema di diritt
o ambientale globale (e, quel che è peggio, la sua credibilità) sull’argilla."
ANNO 2010.
Quest'anno ha evidenziato in modo più significativo degli altri la tendenza al raffreddamento climatico.
Innanzi tutto è importante correggere un errore per molti spacciato per realtà.
L'anno 2010 è stato ribattezzato dalla Nasa come uno dei più caldi di sempre,fortuna vuole che i dati evidenzino una tendenza e dati errati.
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La mappa di Hansen che mostra una gran quantità di caldo in realtà evidenzia le aree che la maggior parte di esse non sono segnate con dati da temometro.
Inoltre i dati mostrano che nell'Artico centrale la zona di spessore è cresciuta di 2.5 metri dal 2008.
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-Nello stesso 2010 numerosi pinguini sono morti di freddo in Sud Africa.
"Cinquecento pinguini sono morti in seguito all'ondata di freddo che ha colpito il Sudafrica nella prima settimana dei mondiali di calcio. A riferirlo sono stati funzionari dei parchi nazionali sudafricani (Sanparks). I pinguini morti sono la meta' della colonia presente nella baia di Algoa, nella provincia di Eastern Cape hanno precisato i responsabili di Sanparks.
"I volatili marini deceduti avevano un'eta' compresa tra le poche settimane e i due mesi, solo poche piume addosso che non sono state sufficienti a proteggerli dal tempo freddo e umido che ha raggiunto l'isola di Bird", ha detto la portavoce di Sanparks Megan Taplin. Altri pinguini sono morti sull'isola di St Croix, vicino Port Elizabeth, dove vivevano in allevamento 300 coppie della specie, nella piu' grande colonia di uccelli marini nel paese ha riferito Taplin. Il mare mosso ha impedito agli addetti di raggiungere l'isola per accertare il numero preciso degli animali deceduti.
E' raro che i pinguini muoiano di freddo, ma quanto successo e' "una sfida che si aggiunge" alla specie gia' in via di estinzione ha osservato la portavoce. Le guardie forestali si sono attivate nella costruzione di ripari piu' confortevoli per gli uccelli marini presenti sull'isola, dove e' piovuto ininterrottamente nell'ultima settimana. Diverse citta' che ospitano le partite di calcio dei mondiali sono state colpite dal freddo improvviso e le temperature sono scese sotto lo zero sia nella capitale Johannesburg sia nella centrale Bloemfontein."

-Questo era il livello massimo dei ghiacci marini Antartici verso la fine del 2010.
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Solo un'anno prima c'era l'allarme di un freddo atipico in Antartide.
-In Australia inoltre quando nel nostro emisfero era inverno e doveva fare freddo,mentre in quello opposto doveva fare caldo,data l'estate invece era insolitamente freddo.
"Rammentiamo che da queste parti si è da poco celebrato l'avvio dell'estate e dicembre presenta caratteristiche calde e relativamente secche anche sui settori meridionali, ma durante la fase centrale del mese (tra il 18 ed il 20 dicembre) in realtà una sferzata di freddo invernale ha interessato diverse zone del Continente, con un'irruzione gelida giunta dall'Oceano Meridionale.
La neve è caduta persino in alcune zone degli Stati di New South Wales e Victoria, sulla fascia sud-orientale, creando scenari particolarmente suggestivi per il periodo. Sulle principali stazioni sciistiche (fra le quali il Monte Hotham ed il Monte Buller), in genere senza neve durante questo periodo dell'anno, si sono accumulati fino a 10 centimetri di manto bianco. Freddo anche a Sidney, con temperatura precipitata di oltre 10 gradi sotto la norma stagionale."

-Sempre in Antartide.Esordio d'estate sul filo dei -50 °C: mai si erano registrate temperature così basse in questo scorcio di stagione. A Vostok il 2010 sarà l'anno più freddo del XXI secolo.

ANNI 2011-2011

-Anche se IL manto nevoso storico dello scorso inverno non è ancora sciolto,la neve fresca si è già accumulata nella parte alta delle Montagne Rocciose.
Come risultato, alcuni ghiacciai e nevai sono in crescita.
Nel Montana Glacier National Park, del Colorado Front Range, in Wyoming il Grand Teton, i ghiacciai e nevai in realtà stanno guadagnando volume.
Quando Bob Comey, direttore del Bridger-Teton National Forest Centro valanghe , rispetto alle fotografie di picchi nel nord-ovest del Wyoming fatte di anno in anno - le immagini scattate prima che la neve iniziasse a cadere di nuovo lo scorso autunno - ha trovato il ghiacciaio "significativamente" più nella gamma Teton rispetto a due anni fa.
"Non ho mai visto una stagione con un guadagno, come abbiamo visto questa estate", ha detto Comey.
-ALASKA"Una potente tempesta che assomiglia a un uragano di neve, un" snowicane ", continua a colpire l'Alaska occidentale", dice Accuweather.com.
” Si tratta di un "supertempesta potenzialmente storicA", con condizioni di bufere di neve, venti dannosi, onde enormi,inondazioni costiere, e "una pressione equivalente a un uragano di categoria 4."
"Per le persone nella regione del Mare di Bering, compresa la navigazione e gli interessi di pescatori, questo è considerato un pericolo di vita", ha avvertito all'Accuweather.com il meteorologo Alex Sosnowski.
Parte di questa feroce tempesta si addentrerà nel nord-ovest oggi con un colpo rapido di neve dirompente per i passi montani, e segnerà l'inizio di una sfilata di tempeste da nord-ovest.
--Sud AmericaSembra che le temperature della media di novembre quest'anno in Brasile,siano più basse rispetto a quelle dello scorso anno.
-Sempre in Brasile un meteorologo ha affermato ""Cosa succederà ai ragazzi quando si renderanno conto che, invece del riscaldamento,è che il raffreddamento è di gran lunga peggiore per l'umanità?"
--"Una nave cisterna russa che trasportava rifornimenti di carburante in un disperato bisogno per la città dell'estremo nord in Alaska continua a rimanere bloccata nel ghiaccio spesso mentre attraversava il Mare di Bering gelido in pieno inverno", dice questo articolo del Daily Mail.
Una tempesta massiccia ha impedito alla città di 3.500 abitanti di ricevere la sua ultima consegna delle forniture prima che fosse blòccata a causa del freddo invernale indicibile.
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-Dopo una notte di nevicate abbondanti l’intera regione austriaca del Vorarlberg, nell’ovest, al confine con la Svizzera, si e’ risvegliata stamani tagliata fuori dal resto del mondo. Con una nevicata di 60 cm – scrivono i media austriaci -, e’ aumentato il rischio di valanghe (livello 4 su una scala di 5), e per la chiusura delle strade diverse localita’ non sono stati piu’ raggiungibili.
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In Austria nevica da quattro giorni e al momento il Vorarlberg non e’ piu’ accessibile neanche in treno.
-Già a dicembre, sulle Alpi settentrionali (versanti esteri: Francia, Svizzera, Austria e aree di confine dell’Italia) si erano verificate eccezionali nevicate: i dati che abbiamo pubblicato qualche giorno fa ne hanno confermato i quantitativi da record.
Ma questo gennaio è iniziato ancora “peggio”, o “meglio”: dipende dai punti di vista. Nei giorni scorsi, con la tempesta “Andrea” che ha sferzato tutta l’Europa e nel giorno dell’Epifania anche l’Italia, sulle Alpi sono caduti metri di neve fresca, e Svizzera e Austria sono andate in tilt. Alcune tra le principali località sciistiche come Andermatt, Arosa, Davos, Lech, Zürs, Stuben, Warth e Gargellen sono rimaste completamente isolate per due giorni. Strade e ferrovie sono bloccate da tre giorni. Oltre alla neve, ci sono state forti bufere di venti a oltre 150km/h nei fondovalle e nelle pianure, e fino a 280km/h sui crinali di montagna. Adesso la situazione sta migliorando, anche se continua a nevicare debolmente ma è altissimo il rischio di valanghe.
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Le Alpi settentrionali ormai da tre stagioni avevano perso l’abitudine a nevicate così copiose, in quanti negli ultimi tre inverni era stato favorito il settore Alpino meridionale, quello Italiano.
-Amaro freddo alle prese nell'India del Nord - 140 morti
Dharamshala ha sperimentato precipitazioni nevose fino a 4 metri nelle aree superiori e 1 piede nelle zone più basse.
Pathankot ieri vissuto la sua prima nevicata degli ultimi decenni.
Rapporti sostengono che il freddo intenso ha provocato la morte di almeno 140 persone fino ad ora in questa stagione con la pioggia accompagnata con nevicate aggravate dall'ondata di freddo.
Il freddo continua senza tregua in Kashmir Valley con temperature minime ancora di parecchi gradi sotto lo zero.
-AlaskaDecine di soldati della Guardia Nazionale sono arrivati a Cordova di Domenica per aiutare la piccola comunità di pescatori dell'Alaska a scavare dopo settimane di nevicate record e di tetti crollati,alcune persone sono rimaste intrappolate nelle loro case,sono state innescate valanghe,e la città è stata assediata sepolta in almeno 18 metri di neve.
La città ha emesso un proclama di disastro la settimana scorsa dopo tre settimane di neve incessante,gli equipaggi locali sono stati sopraffatti lavorando tutto il giorno e le discariche sono piene di neve.
Con i cumuli di neve alti 12-14 metri di altezza, almeno tre edifici sono crollati o parzialmente crollati e sei case sono considerate sptto forte stress a causa della pesante neve bagnata, hanno detto i funzionari.
Lo stato sta coordinando con le imprese private per la fornitura di caricatori frontali e altri mezzi pesanti.
-"Gli australiani hanno i brividi e cercano di sfuggire alla pioggia, nella più fredda estate iniziata da 50 anni".
"Due settimane fa, Brisbane ha registrato il suo più freddo giorno di dicembre per 123 anni".
-Ebbene l'assenza di precipitazioni è causata da una tendenza estremamente negativa al raffreddamento che oltretutto era stata prevista ancora nel 2010 dal professor Bastardi,anch'esso convinto che stiamo andando incontro ad una fase di raffreddamento climatico.
Egli stesso aveva previsto la siccità che quest'estate aveva colpito gli Stati Uniti,sebbene in quei mesi i sostenitori del Riscaldamento Globale si siano impadroniti del ruolo di protagonisti,incolpando le solite attività umane.
"Per coloro che incolpano il riscaldamento globale, Bastardi ha detto che la teoria è infantile, e presentato invece la possibilità di raffreddamento globale a lungo termine.
"Bene, ho detto quello che credo che sta succedendo è il grande dibattito tra i cicli naturali e le forze di AGW [antropiche global warming] in ogni modo, ma questi "ragazzi", sostenendo che il riscaldamento globale sta causando grave freddo, sono come i "bambini" in un parco giochi che non riescono a vincere la partita, e prendono la palla e vanno a casa..."
Il nocciolo della questione è la previsione che è stata fatta da questo forecaster tre anni fa ( forse noi di WpsMeteo abbiamo iniziato prima, nella nostra tribolata storia, ma ci associamo volentieri al talentuoso e preparato Joe...), e noi stiamo per iniziare a vedere queste cose, e a causa di questo che ora si apre il grande dibattito... Sono i cicli naturali che guidano tutto questo, e stiamo andando verso il raffreddamento nei prossimi 20 o 30 anni?
"Vedete, abbiamo iniziato a misurare temperature con il satellite alla fine dell'ultimo ciclo freddo nel Pacifico. Non avevamo niente di quello che era successo prima, ma caldo nel Pacifico e caldo nell'Atlantico. Che cosa sta per accadere alle temperature se gli oceani sono caldi? Ora che sono al raffreddamento, andremo a vedere che cosa succederà nei prossimi 20 o 30 anni."
Ha anche aggiunto, che il freddo d'inverno è qualcosa che poteva essere previsto, e non è certo colpa del Global Warming.
"Questo è prevedibile se si studiano i cicli, se lo studio si basa sulla climatologia", ha detto Bastardi. "E non solo dire che tutto ciò è a causa del riscaldamento globale".
Ma Bastardi ha anche avvertito di una siccità che sarà causa di aumento dei prezzi delle materie prime.
"Penso che la pianura meridionale degli Stati Uniti stà iniziando ad evolvere verso una siccità, ora," e continua Bastardi, "questa secchezza che si stà vedendo in Texas, penso che evolverà in primavera e in estate, e Texas, Oklahoma, Arkansas nella valle del Mississippi saranno molto secche, la prossima estate"."
-L'anno scorso le 182 inondazioni hanno colpito 180 milioni di persone, quasi il doppio della media annuale dell'ultimo decennio.
Il riscaldamento degli oceani porta a maggiori tassi di evaporazione, che con l'aumento dei flussi di raggi cosmici, aumentano la copertura di nubi.
Maggiore evaporazione degli oceani del mondo, sta mettendo più umidità nell'aria.
L'umidità si deposita oggi sulle masse terrestri in estremi eventi climatici da record e caotiche stagioni di pioggia, inondazioni dei monsoni, ed eventi di caduta della neve.
-Un quinto del Pakistan e' sott' acqua spostando 20 milioni di persone dopo le piogge monsoniche.
Nel 2011, oltre 20 milioni di persone sono state colpite allo stesso modo da un altra mortale stagione dei monsoni in Pakistan, India e Sud-est asiatico.
-140 milioni cinesi sono stati colpiti da inondazioni.
-In Australia le inondazioni si estendevano su una superficie grande quanto la Francia e la Germania messe insieme.
L'Australia ha avuto la sua primavera più piovosa da quando sono cominciate 111 anni fa, con alcune zone che soffrono oltre 4 metri di pioggia.
Gli aggiornamenti recenti.
-Abbiamo già parlato a lungo della “apocalisse” di neve di Cordova e delle grandi nevicate di Nome e Anchorage, la capitale dello Stato americano. I dati racconti dal Servizio Meteorologico locale parlano chiaro. In queste aree nevica spessissimo, e la neve si calcola di anno in anno, dal 1° luglio al 31 giugno successivo. In questa stagione, dal 1° luglio 2011 ad Anchorage sono caduti ben 206,5cm di neve. Mai ne era caduta così tanta in questa prima parte della stagione; il record assoluto è di 337,3cm del 1954/1955 ma ancora mancano più di cinque mesi alla fine di questa.
Anchorage non è la sola località dell’Alaska a vedere così tanta neve.
A Cordova sono caduti 550cm di neve solo nei giorni scorsi, e ancora “peggio” è accaduto nell’altra località costiera, quella di Valdez, dove sono caduti finora 807,8cm di neve.
-In anni ‘recenti’ e a livello planetario le grandi pandemie hanno causato piu’ danni, in termini di morti ma anche di persone infettate, nel 1918, nel 1957, nel 1968 e nel 2009. Ora un nuovo studio, esaminando le condizioni meteorologiche al tempo di queste pandemie, ha scoperto che ognuna e’ stata preceduta da un fenomeno particolare nel Pacifico equatoriale: La Nina. Si tratta, in pratica, della controparte di El Nino (conosciuto anche con la sigla Enso, El Nino-Southern Oscillation), un fenomeno climatico ricorrente che si verifica nell’Oceano Pacifico centrale con un periodo variabile fra i due e i sette anni. Il fenomeno provoca inondazioni, siccita’ e altre perturbazioni che variano a ogni sua manifestazione.
(...)Per esaminare la relazione tra i modelli climatici e le piu’ vaste epidemie influenzali, i ricercatori hanno studiato una mole di dati relativi alle temperature oceaniche nel Pacifico equatoriale in autunno e inverno, prima delle quattro pandemie piu’ recenti. Hanno scoperto cosi’ che tutte e quattro sono state precedute da temperature della superficie del mare sotto la norma, in linea con la fase detta appunto La Nina.
Sembra che questo fenomeno stia già accandendo:
-INDIA - medici indiani hanno segnalato i primi casi del paese di "tubercolosi totalmente resistenti ai farmaci", una forma a lungo temuto e praticamente incurabile della malattia polmonare mortale.
-UGANDA - Un mistero la malattia che ha ucciso oltre 100 persone e infettato oltre 2.000 nel nord dell'Uganda.
La malattia, la prima volta nel settembre 2009, da allora è stata soprannominato "malattia annuendo(?)" in quanto lascia le sue vittime facendole annuire, ha segnalato Xinhua.La malattia è caratterizzata dal movimento annuatorio del capo, ritardo mentale e ritardo della crescita,e colpisce i bambini e i giovani adulti.
Essa provoca ai bambini e gli adolescenti ad annuire con violenza mentre si mangia.
Qualcuno una volta in un commento mi disse che ci sarebbero voluti anni prima che con il Minimo Solare si arrivasse a nevicate come quelle degli anni'50,io gli davo torto.
A giudicare dall'Alaska e dall'Austria forse avevo ragione io.
E forse chi può saperlo,magari contrariamente a qualche sostenitore del Riscaldamento Globale che avrebbe detto che in futuro la neve sarebbe diventata una rarità,in anni molto vicini figli e nipoti potranno tornare a fare quello che facevamo io e i miei compagni a 8-9 anni.
Fonti:
http://news.mondoneve.it/5-foto-inverno-neve-record_1397.html

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