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Peg:stiamo perdendo la guerra contro il pianeta?

Creato il 05 gennaio 2012 da Alessandrodecet
PEG:STIAMO PERDENDO LA GUERRA CONTRO IL PIANETA?
Sapevamo che ci eravamo messi in una guerra che non potevamo vincere quando abbiamo affrontato un intero pianeta, ma forse non ci saremmo aspettati che il pianeta avrebbe reagito così violentemente ed in modo tanto efficace. Il 2011 è stato un anno di disastri ambientali in numero ed intensità mai viste prima. E non abbiamo ancora visto niente!
A mio parere no,non c'è nessuna guerra contro il pianeta come non siamo noi la causa dei cambiamenti climatici e dell'aumento dei terremoti e dell'attività vulcanica.
Solo fesserie pseudoscientifiche,resto sempre del parere che la tendenza verso un raffreddamento globale già in atto,e gli eventi catastrofici delle foto sottostanti,prese in prestito dai link evidenziati da Effetto Cassandra,sono una conferma.
PEG:STIAMO PERDENDO LA GUERRA CONTRO IL PIANETA?
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Queste immagini seppur scioccanti potrebbero far ricredere molti sul fatto che non siamo noi la causa dei cambiamenti climatici.
Tuttavia sono serio nel ritenere che tutti questi fattori siano da attribuire all'indebolimento dell'attività solare e al fatto che il clima continuerà a oscillare da caldo a freddo man mano che la Piccola Era Glaciale farà il suo corso.
I sostenitori del Riscaldamento Globale non vi mostreranno mai queste immagini della calotta Antartica in crescita.
Gru di costruzione Sepolto nella calotta polare

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Come si può vedere in queste foto,tutti i primi 30 metri delle torri sono ora sepolti nel ghiaccio.

Non solo le torri di trasmissione di potenza sono sepolte, lo sono anche le stazioni di ricerca in Antartide stesse.


Torri di trasmissione sepolte nella calotta polare

PEG:STIAMO PERDENDO LA GUERRA CONTRO IL PIANETA?

Eppure sono fatti reali.
Ricordo che l'ultima Piccola Era Glaciale cominciò con un'aumento delle inondazioni.
-1327: generale straripamento/alluvione del Po, Italia.
-1330: spaventosa inondazione/alluvione del Polesine e Mantovano, Italia, con morte di 10.000 persone (da verificare);
-1331:inondazione/alluvione del Po nel Mantovano e Ferrarese e di altri fiumi in Toscana, Italia;
-1333: Italia del nord, si registrano eventi meteorici eccezionali come ad esempio un ciclone che ha seminato distruzione di abitazioni e di raccolti: La grandine raggiunge l’altezza di un metro;
-1336: Italia, il Po rompe gli argini (alluvione) e le acque gelano nelle campagne (intenso freddo nel periodo invernale, clima);
-1341: forti inondazioni/alluvioni che abbattono le mura di Cremona, invadono il mantovano e il ferrarese, Italia;
-1342, la cosiddetta piena del millennio, del fiume Reno (infatti, si verificarono significativi straripamenti del Reno a Basilea);
-1347: in Italia si registra una terribile carestia;
-1362: Italia, alluvione con rottura del Po a Francolino e a Serravalle;
-1365: Italia, area Po, alluvione del Ferrarese e Mantovano;

-1376 dicembre, episodio di forte piena del Tevere a Roma (circa 17 mt);
-1379 novembre, episodio di forte piena del Tevere a Roma (circa 17 mt);
-1385: Italia, inondazioni della città di Mantova e dei territori di Verona, Modena, Ferrara, Polesine e Rovigo. Sommersa pure Venezia;
-1394:allagamento/alluvione della città di Ferrara;
Ebbene oggi le inondazioni in tutto il mondo stanno aumentando come si evince dal grafico sottostante.
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Il grafico e le immagini soprastanti confermano questa tendenza.
Anche l'attività vulcanica in questi tempi desta evidenti segni di instabilità.
A partire l'Etna oggi.
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All'attuale eruzione vulcanica del Mar Rosso che ha fatto emergere una nuova isola.

E che dire dell'allarme lanciato sul vulcano Laacher See,in Germania,solo allarmismo inutile?
No,recenti forti immissioni di Co2 hanno fatto evidenziare una certa instabilità nella caldera.
Per non parlare di numerose scosse di terremoto registrate negli ultimi anni nell'area.
Alcune di queste,solo nel 2010.
4.5 quake 6 km – Germany
* 3.2 quake 11 km – Germany
* 2.4 quake 12 km – Germany
* 3.7 quake 20 km – Germany
* 2.1 quake 20 km – Germany
* 3.4 quake 12 km – Germany
* 2.0 quake 10 km – Germany

Tornando alla fase di raffreddamento globale,intanto negli Usa,le ondate di freddo non si placano le ondate di freddo fino alla Florida,(e a proposito spero che mio padre la via non si prenda un brutto raffreddore).
"L’ondata di freddo sull’east coast è stata molto intensa, con -16,1°C a Buffalo, -11,7°C a Boston, -10,6°C a New York, -8,3°C a Washington.
Molto freddo anche in Florida, con +6,1°C di Miami. Proprio in Florida, sono stati battuti alcuni record storici: Neapolis con +2,2°C è scesa sotto il precedente record di +3,9°C, risalente al 2002. Jacksonville con -5,6°C ha toccato la temperatura più bassa mai raggiunta da quando esistono i rilevamenti, nel 1887. Tallahassee, con -7,8°C, ha eguagliato il record del gelido inverno 1928. Altri record a Apalachicola, Alma e Gainesville, sempre in Florida.
Adesso il freddo si è ritirato, le temperature sono rapidamente aumentate e cresceranno ancora nei prossimi giorni, tornando al di sopra delle medie del periodo."

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In New Mexico invece la maggior parte dei 3.000 capi bestiame ad Acoma Pueblo è rimasto isolato da quando le tempeste della scorsa settimana li hanno lasciati senza alimentazione supplementare o l'accesso all'acqua , dice il giornalista / pilota Bob Martin.
Qui in Italia invece,sebbene non abbiamo ancora visto quasi nulla di neve,sull'Arco Alpino "tra Francia, Svizzera e Austria è stato un dicembre da record! La conferma ufficiale è arrivata oggi dai dati di MeteoSvizzera.
Il 16 dicembre a Lötschental, a 1.200 metri di altitudine, sono cadut ben 53cm di neve in sole tre ore: un record storico per questa località posizionata in un fondovalle molto stretto tra vette altissime.
Tra il 15 e li 19 dicembre nel nord del Vallese sono caduti tra 150 e 200cm di neve; nel basso Vallese, nel centro Vallese e nell’area del passo del San Gottardo tra 100 e 150cm di neve.
Solo nel febbraio 1984 e 1990 c’erano stati accumuli simili in queste aree, ma parliamo di febbraio e non di dicembre.
Le grandi nevicate delle ultime tre settimane hanno fatto schizzare il surplus nivometrico al 200% rispetto alla media, mentre fino a inizio dicembre ci si lamentava di un’assoluta carenza di neve su tutto l’arco Alpino, anche oltre i duemila metri di quota. Oggi ai 2.500 metri di Säntis ci sono 363cm di neve, mentre il 3 dicembre non c’era un solo cm di neve e il 15 dicembre appena 120cm.
Mai, a fine dicembre, c’era stata così tanta neve in questa località negli ultimi decenni. Addirittura nel 2006, dicembre chiuse con appena 70cm di accumulo.
Tutto ciò nonostante la temperatura mensile di dicembre a basse quote ha superato la norma di 2,5 fino a 3,5 gradi al nord delle Alpi e da 1 a 2 gradi al sud. In alta montagna invece, in base alle stazioni di rilevamento di MeteoSvizzera, la temperatura è risultata più o meno normale. Mentre sul versante sudalpino sono caduti soltanto un quarto o meno dei quantitativi di acqua normali per il mese, al nord localmente si sono registrati quantitativi persino superiori al doppio della norma.
La tempesta ‘Joachim’, come spiega sempre MeteoSvizzera, è stata lo snodo nevralgico del mese. Il 16 dicembre, infatti, la depressione atlantica chiamata Joachim si è spostata attraverso il Brauschweig verso est. Con una pressione minima di 963.8 millibàr, i venti tempestosi del sistema hanno raggiunto delle punte di 130 fino a 175 km/h nelle stazioni sulle creste. Nelle vallate alpine il favonio ha soffiato con velocità tra 70 e 100 km/h, con raffiche di 106.6 km/h alle stazioni di Altdorf e Bouveret. Nel Giura e nelle regioni più settentrionali della Svizzera i venti occidentali si sono spinti fino alle quote più basse, facendo registrare punte tra 70 e 100 km/h. A quote appena più alte la velocità ha toccato anche 120 km/h con il massimo registrato dalla stazione di Rünenberg/BL con 143 km/h. Questo è il valore più alto registrato dalla stazione a partire dalla sua messa in servizio nel 1983. Soltanto in occasione della tempesta “Lothar” del 26 dicembre 1999, con 139 km/h, è stato registrato un vento paragonabile. In quell’occasione però, nelle altre stazioni i venti furono nettamente più forti e i danni di Lothar risultarono ingentissimi. Nel pomeriggio del 16, dopo il passaggio della depressione, aria polare fredda è affluita verso la Svizzera contemporaneamente a un massiccio rialzo della pressione. La tempesta ha così toccato anche altre regioni al nord delle Alpi con venti fino a 90 km/h.
Oltre al vento, la tempesta Joachim ha anche dato avvio all’inverno. Importanti precipitazioni si sono verificate in un primo momento nel Giura, nelle Alpi occidentali e nel Vallese. In particolare nel Vallese sono cadute grandi quantità di neve: nel Lötschental il mattino del 17 dicembre si potevano misurare da 60 a 100 cm di neve fresca. Tra il 17 e il 22 dicembre forti correnti nordoccidentali hanno convogliato aria fresca e umida verso le Alpi, causando una situazione di sbarramento al nord e di favonio al sud. La carenza di precipitazioni sul versante sudalpino si è così ulteriormente accentuata, mentre su quello nord alpino in particolare tra il 20 e il 22 vi è stato un ingente accumulo di neve fresca che ha portato a un elevato pericolo di valanghe. La neve ha dapprima imbiancato anche le pianure; con l’arrivo di aria meno fredda dopo il 22, il limite delle nevicate si è però alzato e a basse quote non vi è stato nessun bianco Natale.
A valle le precipitazionisono state abbondantissime: a Berna sono caduti 136mm a fronte di una media mensile di 67mm, a Zurigo 154mm a fronte di una media mensile di 73mm, a Basilea 105mm a fronte di una media di 54mm, a Ginevra 122mm a fronte di una media di 87mm, a Sion 146mm a fronte di una media di 61mm."

Voglio citare una regola molto in vigore sul campo scientifico,ma che evidenzia come la scienza del Riscaldamento Globale non ammette pareri contrari.
Vale a dire.."dire che è vero e dire solo di si,anche se non lo è."
"Tutti coloro che sono scettici circa la teoria del surriscaldamento sono detti negazionisti e per questi scienziati è scattata una legge internazionale che ha istituito un nuovo reato. Si chiama negazionismo ambientalista. Ne sono colpevoli gli scienziati che mettono in discussione i fondamenti scientifici del protocollo di Kyoto. Gli scienziati che non rispettano la legge, rischiano la sospensione dei fondi per la ricerca."
Quindi se tu non te la senti di credere qualcosa,devi dire di si comunque,senno ti tagliano i fondi.
Quale vergogna maggiore di questa fa perdere di verità la scienza?
Non c'è bisogno di dire che questa logica di pensiero in una scienza seria non deve essere ammessa,quindi ritengo che visto così le previsioni dell'Ipcc altro non siano che carta straccia..
Non stiamo perdendo la guerra contro il clima,stiamo perdendo la capacità di vedere la realtà.

Fonti:
http://www.meteoweb.eu/2012/01/straordinarie-foto-delleruzione-delletna-vista-dal-lungomare-di-reggio-calabria/108214/
http://www.meteoweb.eu/2012/01/eccezionale-video-del-vulcano-sottomarino-emerso-nel-mar-rosso-e-diventato-una-grande-isola/107922/
http://www.meteoweb.eu/2012/01/gelo-negli-stati-uniti-orientali-temperature-record-in-florida/107904/


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