Ma dai, una buona notizia, in questo fiume di schifezze che ogni giorno ci travolgono aprendo un quotidiano o tg a caso (beh, se poi andiamo su Il Giornale o il Tg1 la dose di merda si quintuplica). Pare che la petizione online indetta da Avaaz.org, associazione no-profit e indipendente, per abolire la proposta di legge di pena di morte per gli omosessuali recidivi (???) presentata al parlamento ugandese lo scorso venerdì, abbia funzionato raggiungendo più di 1,6 milioni di firme; è indubbiamente una vittoria, anche se fra 18 mesi quegli estremisti pieni di pus di ratto ci potranno riprovare: speriamo che allora le firme si triplicheranno. Io avevo firmato e a questo punto, visto che funziona, firmerò e firmerò ancora. Una firma e si salvano delle vite, è stupendo, davvero. Ricordo che l‘Uganda, che già sta inguaiata tra guerre e povertà varie, è uno dei paesi più omofobi del mondo, in cui gli attivisti gay vengono uccisi quotidianamente e in cui, per esempio, il quotidiano Rolling Stone diffonde i dati personali dei gay dichiarati del paese, accusandoli di abusi su minori per facilitarne l’incarcerazione. Al loro cospetto, quella baldracca di Giovanardi pare Vladimir Luxuria.
Qui di seguito il comunicato stampa diffuso da Avaaz:
Cari amici,
La legge anti-gay ugandese è stata definitivamente accantonata! La settimana scorsa era quasi scontato che passasse, ma dopo 1,6 milioni di firme consegnate al Parlamento, decine di migliaia di telefonate fatte ai nostri governi, il giro del mondo della notizia riguardante la nostra campagna e un’indignazione globale incredibile, i politici ugandesi hanno rinunciato ad adottare questa legge!
E’ stata una battaglia senza esclusione di colpi: gli estremisti religiosi hanno provato a far passare la legge mercoledì, e poi si sono accordati per fissare una sessione d’emergenza del Parlamento venerdì, una tattica mai utilizzata prima. Ma ogni volta, nel giro di poche ore, abbiamo reagito prontamente. Tantissimi complimenti a tutti quelli che hanno firmato, fatto chiamate, inoltrato l’appello e fatto una donazione per questa campagna. Con il nostro aiuto migliaia di persone innocenti della comunità gay ugandese non si sveglieranno questa mattina con una condanna a morte sulla loro testa decisa in base a chi hanno scelto di amare.
Frank Mugisha, impavido leader della comunità gay in Uganda, ci ha inviato questo messaggio:
“I coraggiosi attivisti pro-diritti degli omosessuali ugandesi e i milioni di persone da tutto il mondo si sono uniti e hanno sconfitto questa orrenda legge anti-gay. Il sostegno dalla comunità globale di Avaaz è stato fondamentale per far sì che questa legge venisse bloccata. La solidarietà globale ha fatto la differenza”.
Anche l’Alto Rappresentante dell’UE per gli Affari internazionali ha scritto ad Avaaz:
“Grazie mille. Come sapete, grazie alla pressione esercitata e ai vostri sforzi, uniti a quelli di altri rappresentanti della società civile, all’UE e ad altri governi, insieme alle nostre delegazioni e ambasciate lì presenti, questa mattina la legge non è stata presentata”.
La battaglia non è finita qui. Gli estremisti che vogliono questa legge potranno riprovarci di nuovo fra 18 mesi. Ma questa è la seconda volta che siamo riusciti a sconfiggerli, e andremo avanti finché questi seminatori d’odio non si fermeranno.
Debellare le cause più profonde dell’ignoranza e dell’odio che stanno dietro all’omofobia fa parte di una battaglia storica e molto lunga, una delle cause più nobili della nostra generazione. E l’Uganda è diventato uno dei campi di battaglia più importanti, e un simbolo molto potente. La vittoria in quel paese rimbalza in tutti gli altri luoghi in cui c’è bisogno di speranza, a dimostrazione che l’amore, la tolleranza e il rispetto possono sconfiggere l’odio e l’ignoranza. Ancora una volta, un enorme grazie a tutti coloro che hanno reso questa impresa possibile.
Con enorme gratitudine e ammirazione per questa incredibile comunità,
Ricken, Emma, Iain, Alice, Giulia, Saloni e tutto il team di Avaaz.
La notizia sui media:
Legge anti-gay accantonata (in inglese):
http://www.bbc.co.uk/news/world-africa-13392723
La risposta di Avaaz al risultato positivo sul Guardian (in inglese):
http://www.guardian.co.uk/world/2011/may/13/uganda-anti-gay-bill-shelved
Il Presidente ugandese non ha appoggiato la legge a causa delle “enormi critiche dai gruppi pro-diritti umani” (in inglese):
http://www.sfgate.com/cgi-bin/article.cgi?f=/n/a/2011/05/13/international/i042638D37.DTL
La legge anti-gay rimandata a seguito dell’indignazione generale (in inglese):
http://www.news24.com/Africa/News/Uganda-shelves-anti-gay-bill-20110513
Uganda, nessun dibattito in Parlamento sulla legge contro i gay:
http://www.wallstreetitalia.com/article/1131071/uganda-nessun-dibattito-in-parlamento-sulla-legge-contro-i-gay.aspx