Per “PENSARE PAROLE”: recensione libro “IL CARDELLINO” di Donna tartt
Per martedì 2 settembre 2014; Rizzoli editore
Romanzo magnifico “il cardellino” di Donna Tartt, una sorpresa editoriale; libro di difficile definizione è un libro possente e spiazzante di 900 pagine, ha suscitato pareri discordanti, ha creato discussioni e ha raggiunto il suo obiettivo che era quello di creare curiosità ed interesse, ma d’altronde il libro parla da sé, con la sua eterogeneità, la sua vivacità che lascia intontiti. Un libro impegnativo, bellissimo e con una trama fantastica; anche se le contraddizioni di un giudizio possono essere varie resta un libro sconvolgente. Theo Decker in seguito ad un attentato perde la mamma a cui era legatissimo; si ritrova così un bambino solo e senza un luogo dove andare in una città come New York. Viene così ospitato dalla ricca famiglia di un suo compagno di scuola; ma Theo continua a sentirsi solo nella grande casa di Park Avenue e sente la nostalgia della madre; unico suo conforto, un unico appiglio che lo fa sentire vicino alla madre è un piccolo quadro raffigurante “un cardellino”, un quadro dal fascino misterioso che più avanti negli anni porterà Theo ad addentrarsi nei traffici loschi della criminalità internazionale. Passano gli anni e Theo ormai uomo vive la sua vita tra salotti chic di New York e il suo lavoro presso un negozio di antichità, si ritroverà in seguito però coinvolto in una situazione dove la posta in gioco è il suo talismano, il suo piccolo quadro, “il cardellino”, che rappresenta per lui l’innocenza perduta per sempre e troppo presto. Il libro si snoda così tra una forma autodistruttiva di Theo che lo portano a cercare una innocenza e serenità mai più avuta, al suo bisogno di aggrapparsi a “il cardellino”, alla sua bellezza che, solo essa, può salvarlo. Si passa così da New York, alla periferia di las Vegas, ad Amsterdam e ai suoi canali attraverso fughe rocambolesche. Un libro che sembra un thriller, e che in fondo anche lo è, ma è anche un meraviglioso romanzo di formazione di una anima, dai toni avventurosi e fiabeschi in alcuni punti e che sa essere nella sua descrizione leggero e soave ma anche cupo ed avventuroso. Un romanzo pregno che si fa leggere tutto d’un fiato nonostante le 900 pagine e che non pesano affatto tanto è denso di avvenimenti, inseguimenti, avventure, ricordi, osservazioni, sensazioni. “il cardellino” per il suo protagonista Theo rappresenta la speranza di vedere di nuovo il mondo con occhi puliti. Un caso letterario premiato da pubblico e critica.
DANIELA MEROLA