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Pensieri biodegradabili

Da Fishcanfly @marcodecave

 

Improvvisamente pensò che se non fosse esistita la differenza tra bagni dei maschi e bagni delle donne lui sicuramente avrebbe goduto di maggiore libertà. Ma il fatto non era precisamente collocato nel godimento in sé della libertà quanto piuttosto nelle nuove libertà di cui avrebbe goduto.

Innanzitutto finalmente , se fosse entrato nel bagno delle donne, che sarebbe stato a questo punto anche dei maschi, avrebbe sentito lo scorrere fatale e interno delle acque sacre. Avrebbe scoperto che anche le donne pisciano. Ma non era feticismo, era la conferma che dio aveva pensato contemporaneamente a due esseri con stessi dolori, piaceri, umori. Liquidi. Avrebbe sentito aprirsi il mare interno, quello invisibile, quello che si sente solo nei veri momenti di solitudine dell’uomo. E della donna.

Nel bagno. Il bagno , pensò, doveva essere chiamato luogo del bisogno. Un bisogno che oltre al corpo prendeva anche la mente. Il bagno è un pensatoio in cui i pensieri variano tra il giallo e il marrone. Come immagine non è il massimo, pensò, ma almeno non avrebbe lasciato tracce indelebili. Quello che voleva dire è che in fondo i pensieri sono biodegradabili , non vivono nell’iperuranio.

Arrivò qualcuno, al che si sentì un attimo preso in fallo. Per le leggi degli uomini lui era entrato in un bagno delle donne, uno di quelli raffinati, con mattonelle smaltate, bianche e rosa, con garofani disegnati, puliti e profumati, qualche capello per terra, paradisiaco per essere un locale generalmente affollato. Sentì che qualcunA era entratA. Si ritrovò chiuso in un angoletto, lui che lo aveva in mano e si sentiva solo e non poteva condividere quel momento femminile.

Si pensò sciocco, matto, deviato nei suoi pensieri. Perché andare in bagno gli stava dando queste noie sul genere umano? Forse non siamo mai stati davvero uguali, forse anche dio aveva  errato quando prese una costola. Una costola in meno vuol dire qualcosa in meno. O in più? Non si era mai capito.

Al che si ritrovò con la faccia di una donna stilizzata davanti la sua faccia. Non aveva mai vestito così né tantomeno aveva visto donne che vestissero così. Un suono. Una gonna tirata giù, inconfondibile, come quella che aveva tirato giù per la prima volta alla sua ragazza. Ora che ci pensava non aveva mai sentito la sua ragazza in un bagno pisciare. La gonna aveva dei toni grigi e delle righe, era molto sexy sulla sua ragazza, accennava perfettamente le sue natiche e tradiva tutti i pensieri degradabili. Sul serio sembrava che i pensieri fossero immateriali.

Chissà quella donna che tipo di gonna aveva, gli stava venendo la tentazione di spiare. Ma cosa fai? Sei in un bagno delle donne e poi sei uomo, sei un maniaco. Ma non c’è differenza tra uomo e donna, sono simboli biodegradabili.

Aveva appena tirato lo sciacquone, lei. Lui stava lì, sospeso, che non sentiva, né se stesso, né lei, più. Si sentì davvero solo, lui, lì davanti, niente sciacquone, senza più scopo nell’andare in bagno. Non ritrovò nessuna scusante, ora aveva premuto d’istinto lo sciacquone, i pensieri scivolarono via, biodegradabili,  lentamente, con giro antiorario.

Lei era andata, Lui non sarebbe più entrato lì.

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