Ti è mai capitato di NON dover pensare a qualcosa? E poi cos’è successo?
Sono certo che ci hai pensato eccome. Facciamo un piccolo esempio:” NON pensare a un orso bianco!” ora stai pensando a…. mmmm fammi indovinare: un orso bianco?!
La tecnica di soppressione dei pensieri è stata mostrata controproducente a più riprese da vari studi psicologici; infatti il continuo ripetersi di non dover pensare a qualcosa non fa altro che rinforzare e rinfrescare continuamente proprio il pensiero che si vorrebbe evitare.
James Erskine e colleghi hanno recentemente dimostrato che lo stesso effetto rimbalzo può essere generato anche sul comportamento.
Ottantacinque fumatori, con età media di 31 anni, nessuno dei quali intenzionato a smettere, sono stati divisi in tre differenti gruppi per tutta la durata dell’esperimento (tre settimane). Al primo gruppo è stato chiesto di reprimere qualsiasi pensiero riguardante il fumo; al secondo di agevolare qualsiasi pensiero legato al fumo; mentre al terzo non è stata fatta nessuna richiesta particolare, in quanto utilizzato come gruppo di controllo. Ad ogni membro di ciascun gruppo è stato consegnato un diario con la richiesta di annotare quotidianamente il numero di sigarette fumate, il livello di stress percepito e l’impegno nel tentativo di sopprimere i pensieri legati al fumo.
I risultati hanno dimostrato che i soggetti appartenenti al gruppo di “soppressione dei pensieri legati al fumo” hanno fumato meno, rispetto ai membri degli altri gruppi, durante la seconda settimana, ma significativamente di più durante la terza. In altri termini, cercando di reprimere i pensieri sul fumo, hanno ottenuto un beneficio a breve termine, ma un a condotta sul lungo periodo nettamente peggiore.
Saggiamente i ricercatori hanno spiegato che in questo caso i soggetti tendono a reprimere i pensieri “fastidiosi”, illudendosi erroneamente della buona efficacia della strategia.
Un altro dato particolarmente significativo è stato che i soggetti che hanno tentato maggiormente di reprimere i loro pensieri legati al fumo, almeno da quanto emerso dai diari quotidiani, sono stati anche quelli con un numero statisticamente superiore di tentativi passati (falliti) di smettere di fumare.
Erskine e colleghi hanno dichiarato:” il pensiero di soppressione può essere più dannoso di quanto si pensa […] I nostri risultati sono particolarmente significativi per quei soggetti tentano di controllare un comportamento su base continuativa, come nel caso di tossicodipendenti, ma lo sono anche per tutti coloro che cercano un modo per controllare i loro pensieri, desideri o comportamenti”… beh, non cercare di reprimerne il pensiero: è controproducente!
Fonte: BPS Research Digest