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Per favore, non chiamatelo lodo

Da Wanderer @Inneres_Auge

 

Per favore, non chiamatelo lodo

foto:flickr

Una parola  che va molto di moda negli ultimi anni: lodo. Va di moda accompagnato da un sostantivo, ad esempio Mondadori, Schifani, Alfano. Cito testualmente il Grande Dizionario della Lingua Italiana (Battaglia, 1961): "decisione con cui un arbitro o un collegio di arbitri dirime (non di rado in via equitativa) una controversia; sentenza arbitrale. – Anche: compromesso, accordo fra parti aventi interessi contrastanti."
 Lo Zanichelli (2002) ci spiega che: "lòdo è la decisione di uno o più arbitri che acquista efficacia di sentenza giudiziale quando è dichiarata esecutiva con decreto del pretore".
Ora vorrei ricordare che il 'lodo' Mondadori era in realtà una legge fatta dal ministro della giustizia Previti nel 1994 per permettere al presidente del consiglio di diventare il proprietario della grande casa editrice.. Il ministro era anche avvocato del presidente del consiglio.
Il 'lodo' Schifani era una legge pensata e scritta da un senatore di An con la partecipazione di un certo Maccanico, quindi della maggioranza di governo, nel 2002(?), che diceva questo:
Non possono essere sottoposti a processi penali, per qualsiasi reato anche riguardante fatti antecedenti l’assunzione della carica o della funzione fino alla cessazione delle medesime, il Presidente della Repubblica, il Presidente del Senato, il Presidente della Camera dei Deputati, il Presidente del Consiglio dei Ministri, il Presidente della Corte Costituzionale 
Una legge fatta per il presidente del consiglio, visto che Casini, Pera e Ciampi non avevano processi in corso.
L'ultimo fantomatico lodo è una copia riveduta e corretta del precedente con tanta fantasia dall'attuale ministro dell'ingiustizia Angelino Alfano. La Corte Costituzionale l'ha dichiarata incostituzionale ma il nostro Parry Mason non si è perso d'animo ed ha preparato il lodo costituzionale (con un salto carpiato coefficiente 2.3) che è stato definito una porcata perfino dal segretario del piddì.
Nelle tre vicende c'è un minimo comune denominatore: il presidente del consiglio nonchè padrone di aziende su tutto il territorio. Come volevasi dimostrare, gli autori di queste zingarate non sono degli arbitri imparziali. Sono sicari, promotori dell'illibertà, servi, chiamateli come volete. E quelle sono leggi: ora so che è brutto accostare simili castronerie al termine legge ma è così. Potete chiamarlo come vi pare ma per favore, non chiamatelo lodo!


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