La stagione per i Lakers non è iniziata nel migliori dei modi, il record di due vittorie e due sconfitte, ma con le prime due L consecutive, ha dimostrato come la squadra della città degli angeli abbia avuto una partenza un po’ col freno a mano tirato. Sicuramente a Los Angeles non si aspettavano un avvio così stentato (i tifosi ad Hollywood sono parecchio esigenti), e nonostante il cambio in panchina con Mike Brown come head coach, ed il nostro Ettore Messina suo vice, pronti a raccogliere la difficile eredità lasciata dal precedente coach Phil Jackson (4 titoli vinti), c’era un certo ottimismo. Ma con la fine del lockout e con l’inizio del mercato, si è smarrita un po’ di fiducia sia per la mancata cessione di Andrew Bynum per arrivare a Dwight Howard, sia per la mega trade messa sul piatto dalla dirigenza losangelina per arrivare a Chris Paul, poi bloccata da David Stern, con il play che ha poi firmato per i cugini dei Clippers.
Insomma tanti segnali negativi che poi si sono tramutati in certezze in questo avvio di stagione, vedendo i Lakers perdere 2 incontri nelle prime quattro giornate di campionato. A condire il tutto si è messa anche la dirigenza, che ha deciso di cedere praticamente gratis quel Lamar Odom (miglior sesto uomo della passata stagione) ai rivali dei Mavs, importantissimo per la sua duttilità ed amatissimo sia dal pubblico che dai suoi compagni, tanto da mandare su tutte le furie anche il leader della squadra Kobe Bryant, che non le ha mandate a dire alla società. I soldi ricevuti per Lamarvelous non sono stati utilizzati e dal mercato sono arrivati solo due free agent come Josh McRoberts e Troy Murphy.
Le due vittorie arrivate contro Jazz e Knicks hanno riportato un po’ di sereno, ma il solo Kobe Bryant (con un legamento di una mano rotto) potrebbe non bastare per tornare a vincere l’anello, e se a Los Angeles non hanno voglia di vivere una stagione di transizione, sia la dirigenza che i giocatori dovranno rimboccarsi le maniche e lavorare duro.