La droga partiva dal Pakistan tramite corrieri che, sotto le larghe tuniche, nascondevano gambe fasciate con bende impregnate di chili di eroina per arrivare a Roma in treno o in auto, passando per Zurigo e per la Spagna. Un'organizzazione criminale multietnica, che importava cocaina purissima dal Pakistan nascosta in bende impregnate di droga sulle gambe fasciate, per poi spacciarla a Roma, anche nelle zone della movida capitolina.
A finire in manette dopo le indagini dei carabinieri del Comando provinciale di Roma sono state sette persone, mentre un'altra è al momento ricercata. A quanto accertato dai Carabinieri del Gruppo di Frascati, a capo dell'organizzazione c'era un pakistano 56/enne, residente a Torre Spaccata, che sfruttava le sue conoscenze per importare eroina pura al 98%.
Dalle indagini è emerso che durante le fasi della cattura di Osama Bin Laden il gruppo, avendo difficoltà a importare la droga dal Pakistan, aveva stretto contatti con alcuni nigeriani che operano a Casal di Principe. Le indagini dei Carabinieri sono scattate oltre un anno fa perchè insospettiti dal pakistano che, dichiarandosi disoccupato, si muoveva a Roma con una nuovissima Mercedes e indossando abiti eleganti accompagnati da una borsa 24 ore. Gli investigatori hanno accertato che era lui la mente del gruppo che importava circa 20 chili di eroina al mese per un giro di affari milionario.
Nell'organizzazione anche tre italiani, tra cui una donna, che avevano ruolo di raccordo tra il pakistano e i pusher. I miliari hanno anche posto sotto sequestro un'abitazione nella provincia di Rieti, 5 auto, un garage, una moto e diversi conti correnti per un valore di circa 300mila euro. La base della banda era Tor Bella Monaca, ma lo spaccio di eroina avveniva anche nei quartieri del centro storico dove - spiegano gli investigatori - negli ultimi anni è in crescita la richiesta di eroina che viene principalmente fumata e ha un costo inferiore rispetto alla cocaina.
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