Dopo la pubblicazione del tuo libro elettronico scopri che non vende. E trascorri giornate, settimane, a chiederti perché il tuo ebook non vende. Vai in cerca di soluzioni, trucchi, strategie. Hai sbagliato qualcosa, questo è ovvio. Forse tutto, forse solo qualcosa (ma cosa?).
Innanzitutto, calma e sangue freddo. Depressione e teorie strampalate su complotti e roba del genere non ti aiuteranno a muoverti di un millimetro.
Se il libro fosse cartaceo, e quindi in mano a un editore, e lui facesse poco o nulla, la faccenda sarebbe peggiore. Non avresti alcun potere per intervenire. L’editore non fa nulla? Non puoi farci nulla! Puoi inviare mail, telefonate… Ma hai firmato un contratto, ricordi? Hai ceduto tutto a lui. E adesso ti tocca subire.
Invece hai deciso di essere editore di te stesso. C’è tutto un cammino (in salita) da compiere. Da dove iniziare però? Probabilmente dalle cose più ovvie.
Hai un blog? No? Questo è grave. Non avere un blog è come essere un agente immobiliare che abita sotto un ponte. Nessuno ti considera seriamente.
La faccenda è abbastanza complicata, perché creare un blog, costruire un capitale sociale solido, vuol dire dover investire (nella migliore delle ipotesi), almeno un anno. Ma sono ottimista quando scrivo “almeno un anno”.
Perché se non possiedi un blog significa che non hai neppure idea di come agire per rendere i tuoi contenuti popolari. Non dico “interessanti” perché è ovvio: tutto quello che scrivi deve essere almeno interessante.
Iniziare da zero: vale a dire investire tempo e forse anche soldi, per imparare a costruire contenuti popolari. Il Web è pieno di risorse, e sono disponibili anche una serie di libri che ti possono aiutare. Non avere fretta. L’unico consiglio che posso offrire, è di stare alla larga da trucchi e da tutte quelle guide che ti garantiscono enormi quantità di lettori in 3 settimane.
O quanti ti propongono di diventare ricco col blog.