Questo e’ l’ultimo articolo di Vittorio Arrigoni che avevamo in bozza e che dovevamo postare il giorno della sua scomparsa.
L’esercito di occupazione israeliana uccide altri 2 bambini palestinesi a Gaza
fonte: Guerrilla Radio di Vittorio Arrigoni
In Libia bombardamenti umanitari targati ONU, in Yemen gas nervino e cecchini contro i manifestanti, in Bahrein carri armati sauditi con licenza di strage suscitano il biasimo generale, mentre in Palestina l’ennesimo bagno di sangue perpetrato dalla cosiddetta unica democrazia del medio oriente scivola ordinariamente in secondo piano.
Ieri notte massicci bombardamenti lungo la Striscia a Gaza city, Rafah e Khan Younis, hanno causato secondo fonti mediche 18 feriti, 7 dei quali bambini e 2 donne.
Questa mattina carri armati israeliani hanno invaso est di Gaza city aprendo il fuoco: un ferito. Nello stesso momento un drone (UCAV) bombardava a est di Shuajaiyeh ferendo gravemente alcuni guerriglieri della resistenza.
Queste ultime vittime si sommano ai 5 feriti di sabato mattina, fra i quali un infante di 3 anni colpito alla testa da schegge di esplosivo a Rafah, sud della Striscia e soprattutto si aggiungono all’uccisione di 2 bambini sabato sera.
Attacchi indiscriminati contro la popolazione civile di Gaza in seguito al lancio nel deserto del Negev, in territorio israeliano, sempre nella giornata di sabato, di una cinquantina di colpi di mortaio da parte delle Brigate Ezzedin al-Qassam, braccio armato di Hamas, lancio che aveva provocato 2 feriti lievi.
Hamas che non sparava piu’ un colpo contro obbiettivi israeliani da mesi, che in pratica aveva disarmato la sua resistenza e continuamente tramite il premier Ismail Hanye invitava le altre fazioni a fare altrettanto, decideva questo nuovo attacco mentre a Gaza city la sua polizia reprimeva nel sangue le manifestazione pacifiche dei giovani di Gaza per la fine delle divisioni, assalendo brutalmente anche i giornalisti di testate straniere come Reuters, France Television e Associated Press (secondo quanto denunciato dall’autorevole PCHR), e soprattutto, contemporaneamente ai primi contatti fra rappresentanti del governo di Gaza e Fatah col preciso intento di avvicinare le parti verso l’unita’ nazionale.
Evidentemente, questi eventi concatenati dimostrano come vi e’ una forte frangia all’interno di Hamas che lavora assiduamente affinche’ le divisioni interpalestinesi restino cosi come sono. Oggi che l’oppressione israeliana a Gaza si sta mostrando con tutta la sua spietatezza, ecco che Hamas e’ tornato a chiedere responsabilmente a viva voce, un coprifuoco.
Fino all’ultimo ho avuto il dubbio se scaricare le foto delle ultime vittime dell’occupazione e inviarle a Peacereporter.
Sono cio’ che rimane di Mohammed Issa Faraj Allah 16 anni e Qasem Salah Abu Uteiwi, 15 anni, uccisi sabato sera mentre stavano giocando a Est del villaggio di Juhr Addik, circa a 300 metri dal confine nel centro della Striscia di Gaza.
Un carro armato israeliano ha sparato contro di loro piu’ di venti missili.
Mi sono recato ieri a portare le condoglianze alle famiglie dei 2 bambini nel campo profughi di Nuseirat.
Non sono tornati a casa la sera, eravamo tutti in pena, specie dopo che abbiamo udito i bombardamenti. Quando la mattina seguente ci e’ arrivata la notizia che all’ospedale al Shifa avevano portato 2 corpi di civili, sono corso immediatamente e nel frigorifero dell’obitorio ho riconosciuto Qasem. O quello che restava di lui, senza piu’ un braccio, senza piu’ un dente in bocca.
Cosi Khaled, un cugino della vittima.
I Faraj Allah sono una famiglia poverissima, e a Khaled durante Piombo Fuso l’esercito israeliano ha distrutto la casa e circa 3 dunum di terra. Sua sorella, Ayat, e’ stata colpita al torace da un cecchino agli inizi di gennaio 2009.
Sotto il tendone che raccoglie parenti e amici in una veglia funebre, il padre di Mohmmed si e’ rivolto verso di me: Non hanno coscienza, non hanno leggi, possono fare di noi quello che vogliono. L’Onu che ha prontamente approvato una risoluzione per attaccare la Libia, ha messo il veto contro la condanna a Israele per il crimine delle sue colonie in Palestina, e questo ha esacerbato gli animi. La chiamano guerra al terrorismo, ma dovrebbero rinominarla guerra al terrorismo arabo, perche’ il terrorismo israeliano non si tocca. Continua il padre del bambino ucciso:
Ho lavorato 12 anni in Israele, e questa e’ la gratifica. I fratelli di Mohammed hanno visto le foto del suo cadavere in quello stato, e chiedono vendetta. Sono queste le ragioni del conflitto.
Mentre uno dei ragazzini che mi circondano aziona il suo bluetooth per passarmi sul cellulare quelle terribili foto, leggo nei suoi occhi e in tutti gli occhi dei bambini che mi scrutano quello che il padre della vittima mi ha appena spiegato, quel fuoco che un domani potrebbe ardere Israele se a questa gente non viene restituita liberta’ e giustizia.
Restiamo Umani.
Vittorio Arrigoni da Gaza city
immagini cruente, se te la senti vai avanti
” ”…” ”…” ”…” ”…” ”…” ”…” ”…” ”…” ”…” ”…” ”…” ”…” ”…” ”…” ”…
Ps. Come attivisti per i diritti umani dell’ISM Gaza ci autofinanziamo con il sostegno di chi ritiene utile la nostra presenza in queste lande oppresse, se potete, sostenete
4 palestinesi morti nei tunnel della sopravvivenza di Gaza.
13/04/2011
4 lavoratori sono morti ieri notte per via del crollo di uno dei tunnel scavati dai palestinesi sotto il confine di Rafah. Tramite i tunnel passano tutti i beni necessari che hanno permesso la sopravvivenza della popolazione di Gaza strangolata da 4 anni dal criminale assedio israeliano. Dai tunnel riescono a entrare nella Striscia beni principali quali alimenti, cemento, bestiame (vedi foto).
Anche gli ospedali della Striscia si approvvigionano dal mercato nero dei tunnel.
Dall’inizio dell’assedio a oggi piu’ di 300 palestinesi sono morti al lavoro sotto terra per permettere ad una popolazione di quasi 2 milioni di persone di sfamarsi.
E’ una guerra invisibile per la sopravvivenza.
I nomi degli ultimi martiri sono: Abdel Halim e suo fratello Samir Abd al-Rahman Alhqra, 22 anni e 38 anni, Haitham Mostafa Mansour, 20 anni, e Abdel-Rahman Muhaisin 28 anni.
Restiamo Umani
Vik da Gaza city
fonti : http://guerrillaradio.iobloggo.com/
http://www.criticamente.it/index.php