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Perchè mi sono preso un cane da difesa…

Creato il 25 giugno 2011 da Gianpaolotorres

 

Perchè mi sono preso un cane da difesa…

+Perché mi sono preso un cane da difesa…+

Ero ancora nelle Indie,dove tutto ha un’altra dimensione,rispetto alla nostra cara vecchia Europa ed un amico mi diceva ,Gian,tutto è grande in America,e non potevo dargli torto.

Chiaro, l’America è un Continente che quanto a distanze non scherza,come noi prendiamo la Torino -Milano,loro utilizzano la Panamericana che si estende per migliaia e migliaia di kilometri,originalmente iniziava dalle dune di Laredo..vecchia città di cowboys e banche da svaligiare…in pieno deserto del Texas, e scendeva sino a Buenos Aires passando per il Chile …ed ora addirittura,inizia dall’Alaska, scende attraversando un sacco di bei posti,e si ferma solo a Panama,per un breve tragitto da fare via mare,a causa della giungla inesplorata.

Riparte dalla Colombia verso sud o viceversa toccando anche il Brasile.Minimo,si và dai vecchi 13 agli attuali circa 50 mila kilometri,secondo le vostre forze al volante.

Oggi potrebbe anche essere che la giungla inesplorata sia scomparsa,è da qualche anno che non mi faccio vivo da quelle parti,ma una delle prime impressioni che ne trassi dai miei viaggetti fu di osservare come il carciofo nelle Indie fosse grande quanto tre dei nostri.

Gigante.

Mangiavo un carciofo e pensavo a prima vista di esser sazio rapidamente,ma non potevo ingerirne le foglie,dovevo succhiarle,e solo dove c’era  polpa,il resto della foglia era duro da mettere alla prova un dente,il cuore era pieno di pelacci a mò di spine,ed il gambo, talmente legnoso,da lasciare più avanzi di quanto sembrasse al colpo d’occhio iniziale.

L’usa e getta in America,comincia quindi dall’alimentazione.

Il pesce idem,una sogliola poteva arrivare al mezzo metro di lunghezza,ma non sapeva di nulla,una costata argentina che da noi servirebbe una famiglia di dieci persone, se dovevi mangiartela da solo,era un’impresa da rinoceronte,per cui, come al solito succede dove c’è più miseria,dopo due o tre bocconi assaporati  con delizia,il resto veniva o portato a casa per l’indomani o dato in pasto al cane.

Ma non per il mio,che quando nacque non aveva a disposizione carne argentina,bensì delle strane pastoie di vegetali,yuca,un po’ di riso,e tanti avanzi di ciò che cucinavamo in casa.

Nelle Indie di quei tempi non erano in vendita le crocchette chic che mangiano i nostri cani, gatti e cocorite.

Ma c’erano gli scioperi.

Anche quelli non erano scioperi normali,nò,tu arrivavi dall’Europa e sapevi già da tempo che le ore di sciopero non vengono remunerate,il tutto quindi può durare una mattinata,una giornata completa,ma non un assedio come insegnò qualcuno… per portare i minatori allo sfascio, miniere comprese, e certe fabbriche di automobili britanniche..

Da noi si limitò il tutto ai momenti di grande euforia… quando c’erano delle grosse commesse in ballo..cosa questa  che non succede più da anni.

Nelle Indie, uno sciopero era una battaglia persa in partenza per il lavoratore.

Sempre.

Infatti mentre nel nostro paese si faceva finta di lottare per dare soddisfazione ad entrambe le parti in causa,padroni e sindacato,da loro invece,non c’era praticamente nulla cui attaccarsi,vivevano di quel solo modesto impiego,si accomodavano anche in baraccopoli,e non potevano resistere senza ingressi per più di qualche giorno.

Ma tenevano duro.

Bene,il sindacato persuadeva gli operai che si sarebbero fatti dei comitati di resistenza,e si lanciava uno sciopero ad oltranza che non durava meno di un mese o due ed oltre.

Cioè “grandi” scioperi.

Giustamente,quindi, quand’anche si fosse ottenuto l’aumento della paga,questo non arrivava mai a compensare i mesi di salario persi.

Creavano dei danni,sì,ma molto limitati,infatti la più parte delle aziende lavorava esclusivamente per il mercato locale, casini del quale tutti ne erano da sempre a conoscenza,ma noi che eravamo al 50 e più percento in esportazione,perdevamo la faccia.

A me toccava l’ingrato compito di dover avvisare la clientela che la merce era in ritardo per le più diverse ragioni,infatti avessero mai saputo di come stavano realmente le cose,non avremmo mai più avuto un cliente che si fidasse di noi e soprattutto delle nostre date di consegna.

La mia trafila iniziava col mandare un telex avvisando che avevamo un leggero ritardo nella lavorazione. Prendevo una settimana di relax,ed al primo reclamo ricevuto,rispondevo che lo spedizioniere aveva ciccato l’imbarco con l’aereo,o che la nave era in ritardo.

Altra settimana di relax.

Avvisavo dunque che era sopravvenuta una calamità naturale,che un fiume di solito secco,era esondato,allagandoci il magazzino, tutto era pieno di fango,le strade interrotte ed il camion che portava la loro merce bloccato mentre era diretto all’aeroporto…il quale distava da noi meno di due kilometri…ovvio, che non ricordi più.. quante altre balle… dovessi inventare per giustificare non tanto noialtri…quanto le abitudini locali, ed in ultimo chiudevo.. informando la spettabile clientela…che in cima a tanti altri..problemi già sorti…era scoppiato uno sciopero,e che.. sarebbe durato poco..

In tutto,tra una pausa e l’altra..eravamo già sul mese,il pesce lo devi stancare…quando ce l’hai all’amo,poi piano piano dopo la prima disperazione…il cliente si rassegna….e passa dalla voce grossa a…pregare di aiutarlo.

Ma dove voglio arrivare,e cioè al cane,ed al suo ruolo rilevante,è a causa dello sciopero della mondezza pubblica municipale.

In piena estate,in quei tre-quattro pochi mesi, di clima decente,di sole,di brezza marina,di cielo terso e limpido,ecco che la mondezza pubblica ha delle rivendicazioni,e giuste,da fare.. e scende in sciopero.

Ve la immaginate una città di milioni di abitanti,una Capitale, senza mondezzai che ritirano giornalmente, con trenta gradi all’ombra?

Rischio di epidemia?… ben peggio…

Già l’acqua per lavarsi d’estate a volte faceva degli scherzi,così come la pulizia di tante cose,immaginate …la verdura irrigata da acqua marronastra,il cibo per i polli al sapore di farina di pesce-spada, e se ci sommate infine anche un paio di mesi con la mondezza per strada…ecco..che… nelle belle sere d’estate si presentano i topi….e che topi…topi latino-americani..lunghi come un gatto…e grassi come porcellini…big ones..grandi…come solo può succedere in America.

Tu chiudi porte, finestre,ma in casa vuoi lasciare circolare un po’ d’aria e ti ci scappa il topo..il topone…la banda di topi…ecco che allora che un fox-terrier ..per piccolo che sia.. diviene un prezioso alleato…contro il nemico..vorace.

Ma dovevo metterla a dormire..fuori alloggio..sul terrazzo..mentre il cane amava la sua poltrona..od uno spazio sul mio letto.

Questi topastri erano resistenti ai veleni,ed io per prudenza e deferenza verso il cane,ci stavo ben attento,le trappole le sapevano evitare con perizia,solo lei..non aveva paura.. era di ben piccola taglia..ma sola contro tutti..non demordeva mai..e noncurante del numero degli avversari ,cercava di scacciarli… dalla cucina.

Se di notte sentivo baruffe al piano di sotto..grrrr e brggg… era il cane in lotta…sul terrazzo…il mio Davide contro i Golia affamati…e predatori..

Un vero disastro…in città e nei quartieri alti…quelli chic..riservati agli europei…ed all’aristocrazia locale..puzza dappertutto nell’aria..e voi mi contate di quello che succede dalle nostre parti?

Papà aveva ragione a suggerirmi che.. paese che vai..usanze che trovi…+

 

Perchè mi sono preso un cane da difesa…

La Panamericana

+++

Fine

 


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