Magazine Attualità

Perché non leggerò più Giornalettismo

Creato il 17 dicembre 2013 da Zero @zeroblogtw

Ditemi se questo è giornalismo.

Un tempo leggevo Giornalettismo, l’ho conosciuto e subito evidentemente l’ho anche frainteso giudicandolo un giornale nuovo, moderno, con un taglio brillante e spiritoso ma che sa essere anche serio e interessante. Come detto, sono stato proprio abbagliato; dalla grafica? Dai titoli? Ha probabilmente giocato un ruolo fondamentale la repulsa verso Repubblica che mi ha spinto verso questi lidi nativi-digitali, fattostà che oggi ricapito su questo sito e ti trovo la solita minestra degli ultimi mesi.

In Home (20.04) abbiamo notizie sui 5stelle che non ridanno tutti i compensi, forconi, commento shock di Rino Gattuso, ancora Grillo e i 5 stelle che ti fermano in piazza per parlarti, i 5 stelle contro le banche, ‘il grande ritorno della bufala wi-fi assassino, ancora Rino Gattuso candidato in #forzaitalia, manutenzione delle caldaie, un paio su Renzi, bufala sui microchip ai neonati e Belen Rodriguez, taglio corto, un paio di bufale del mese scorso svelate, qualche video ‘shock’ e l’impaginazione termina.

Particolare squallore hanno destato in me questo post che è una non notizia, l’ennesima sui grillini che questa volta sono stati pizzicati da Libero mentre dormivano in Parlamaneto.

Ha un titolo roboante:  La vera storia dei grillini che dormivano alla Camera e poi vai a leggere e non c’è scritto nulla. Dentro al post trovi un fotomontaggio bruttino di Crimi in una presunta confezione di camomilla, una fuoto sfuocata e ampi stralci di citazione dall’articolo di Libero. Basta.

 Ormai Giornalettismo è un ampliamento di twitter, se riescono a superare i 140 caratteri è perché copiano e incollano intere discussioni dal social e le mettono in un post che commentano con due righe e pubblicano con un titolo sensazionalistico.

 Il giornalismo online italiano, come del resto quello mondiale, non naviga in buone acque. I soldi sono pochi e vengono quasi esclusivamente dalle pubblicità. Online, per le pubblicità contano le visite alla pagina e l'equazione è presto fatta e capisci subito perchè Giornalettismo è a caccia di click.

Una caccia senza confini, trasversale, va da Repubblica al giornale locale più piccolo, il boxino morboso, lo definisce Jumpinshark in un suo ottimo libro su questo è la colonna portante delle testate online, di tutte o quasi.

Non starò qui a dilungarmi analizzando il fenomeno e vi rimando al libro citato e linkato poco sopra, chiudo il pezzo con alcune cose che ancora ho da dire su Giornalettismo.

Non mi piace l'attacco che portano ai 5 stelle, nonostante non mi piacciano e non sia un cieco sostenitore della libera espressione di tutti. Non mi piace questo quotidiano attacco perché è una ricerca di attenzioni, se 6 mesi fa pagava in termini di visite, dibattito, interesse attorno al tema, ora risulta manieristico, noioso, patetico.

L'attacco continuo.

 Quando il tempo per pensare un titolo supera quello impiegato per scrivere il pezzo è segno cattivo. Quando si appesantiscono i titoli con parole come 'shock', 'mistero', 'incredibile', 'pazzesco', con hastag e commenti tra parentesi, quando si cercano le bufale e si ripropongono i contenuti virali, quando si postano video insulsi, significa che mancano le idee e manca la sostanza, la qualità.

 Le nostre giornate sono sempre più frenetiche e piene, io voglio rallentare e provo a farlo dedicando il tempo che ho a letture interessanti, approfondimenti, ad articoli briosi e innovativi e per questo smetterò di leggere Giornalettismo, per trovare quei contenuti mi basta un buon account di twitter.

 Non sono un professionista, infatti scrivo su questo blog, penso che ci meritiamo articoli veri, notizie vere e approfondite, con un taglio. Iniziamo a selezionare indirizzando le nostre preferenze verso siti che meritano la nostra attenzione. Iniziamo a dire basta al click compulsivo, resistiamo all'attrazione fatale verso i titoli sensazionalistici vuoti e iniziamo a lanciare un messaggio.

 


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :