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Perdere il lavoro: stress e soluzioni (prima parte)

Da Dottmurray
Perdere il posto di lavoro causa, in modo comprensibile, un senso di vulnerabilità, disagio, e rabbia. Forse è proprio in un momento difficile come questo che si può cominciare a riflettere su di sé e la possibilità di prendersi cura di sé e di concentrarsi anche sui propri obiettivi. Perdere il lavoro: stress e soluzioni (prima parte)A volte un cambiamento così drammatico, come la perdita del lavoro, può diventare l'occasione per fare il punto della vostra vita, riconsiderare i vostri obiettivi e nel campo lavorativo e in generale nella realizzazione di sé.Il lavoro per molti di noi rappresenta molto di più di un mezzo per guadagnarsi da vivere. Il lavoro influenza il modo in cui cisentiamo, la percezione che abbiamo su come gli altri ci vedano. Il lavoro ci dà spesso la struttura della nostra identità, del nostro valore. Ed è proprio per questo che perdere il lavoro e diventare "disoccupati" e uno dei cambiamenti, maggiore fonte di stress, che possiamo trovarci ad affrontare.
Oltre quindi alla perdita di un'entrata economica sicura, ci si può trovare ad affrontare, a causa delle disoccupazione, altri tipi di perdite altrettanto difficili da affrontare:
-perdita della propria identità professionale
-perdita di autostima e fiducia in se stessi
-perdita della routine quotidiana
-perdita delle relazioni sociali
-perdita del senso di sicurezza
Dolore, disagio e depressione sono reazioni normalissime dopo aver perso il proprio posto di lavoro. La tristezza è una risposta fisiologica alla "perdita". Sia che il cambiamento lavorativo sia repentino o già previsto, affiorano comunque sentimenti di rabbia, panico, paura e senso di fallimento. Tutte queste reazioni che ho elencato sono normali, si ha diritto ad essere sconvolti e turbati. Ed è importante ricordare di concedersi il tempo per elaborare queste emozioni.
Ricordiamo che molte persone di successo hanno sperimentato nella loro carriera fallimenti importanti. Ma sono proprio quei fallimenti che hanno permesso a queste persone di imparare dall'esperienza e di “provarci di nuovo” in maniera propositiva .
Proviamo a dare qualche strategia:
1. Affrontare le proprie emozioni.
Paura, depressione e ansia possono rendere difficile ritornare sul mercato del lavoro. Quindi è fondamentale affrontare in modo attivo le proprie emozioni e trovare il modo di conoscerle ed esprimerle, per andare avanti. A volte le emozioni scaturiscono tutte insieme, in un groviglio di sensazioni, anche corporee. Forse può essere utile scrivere tutto ciò che si prova, chiedere il sostegno delle persone care e tentare di esprimere a parole come ci si sente.
Accettare la realtà. Se da una parte ci si può concedere di vivere appieno le emozioni di sofferenza causata dalla perdita del posto di lavoro, dall'altra è importante stare nel presente, affrontare con coraggio ciò che sta succedendo per iniziare lentamente a guardare al futuro.
I sensi di colpa in questa situazione sono inutili. Frequentemente le persone che perdono il lavoro almeno in parte si sentono concausa di questa situazione. Sebbene sia comprensibile, è un errore sentirsi colpevole in quanto la propria autostima non potrà che risentirne negativamente.
Credo che ogni cambiamento, anche negativo, è sempre una grande occasione per la vita di ognuno. Quindi anche perdere il lavoro può essere il momento per riflettere su ciò che davvero si vuole dalla vita e rivalutare anche le priorità. E’ spesso il lavoro nella nostra vita non è la priorità. Se si guarda con attenzione forse si possono scoprire altre cose importanti e di valore nella nostra esistenza.
L'isolamento, sebbene in certe situazioni può sembrare l'isola felice, in realtà con il tempo può diventare una gabbia. Non bisogna mai dimenticare di chiedere aiuto, di mantenere i contatti con gli amici e familiari.
A presto la pubblicazione della seconda parte dell'articolo.

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