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Pescara:si consegna l'omicida dell'ultras del Pescara. Tensione e rabbia ai funerali di Domenico Rigante.

Creato il 06 maggio 2012 da Nottecriminale9 @NotteCriminale

Pescara:si consegna l'omicida dell'ultras del Pescara. Tensione e rabbia ai funerali di Domenico Rigante.Fuochi d'artificio, cori di ultrà e una bara biancazzurra con incisi il delfino del Pescara Calcio e lo stemma del club Pescara Rangers: in migliaia hanno voluto salutare Domenico Rigante, il tifoso 24enne ucciso il primo maggio durante l'irruzione di alcuni rom in un appartamento in zona Portanuova. 
E intanto, a pochi chilometri, la Squadra Mobile pescarese arrestava sull'A14 Massimo Ciarelli, il 29enne ritenuto il responsabile dell'omicidio. Ricercato sin dai primi momenti dopo il delitto, ha deciso di costituirsi. Ora è rinchiuso nel carcere di Vasto (Chieti). 
Nelle stesse ore il Pescara, la squadra tanto amata da Domenico, batteva il Grosseto 4 a 2 fuori casa. A Pescara, sul campo dello Stadio Adriatico, il feretro del 24enne - diventato padre appena quattro mesi fa - sfilava davanti alla curva Nord, storico settore dei tifosi della squadra allenata da Zdenek Zeman, tra fumogeni e petardi. 
«Fiero guerriero hai sempre combattuto... Solo contro l'infamia nulla hai potuto! Ciao Domenico» recitava uno striscione sugli spalti. 
Pescara:si consegna l'omicida dell'ultras del Pescara. Tensione e rabbia ai funerali di Domenico Rigante.A Grosseto, negli stessi momenti, i tifosi toscani esponevano il loro striscione, «Ciao Domenico. Rip Curva Nord». Momenti di commozione, ma anche di tensione all'Adriatico, quando gli ultrà del Pescara Calcio hanno indirizzato minacce di morte alla comunità rom. 
Tensioni smorzate all'uscita dall'impianto sportivo, quando il corteo funebre ha raggiunto la chiesa per la celebrazione delle esequie. 
Molti amici del tifoso biancazzurro indossavano una t-shirt bianca con la sua foto. E tra le corone di fiori, anche una della curva nord del Livorno, la squadra di Piermario Morosini, morto durante la partita a Pescara il 14 aprile.Sul fronte giudiziario, la vicenda inizia ora: Massimo Ciarelli, il cui nome era stato fatto agli agenti dallo stesso Rigante (nella foto a sinistra ) poco prima di morire in ospedale, è accusato anche di tentato omicidio del gemello di Domenico, Antonio. 
L'agguato del primo maggio era iniziato con l'inseguimento di Antonio; Domenico, raggiunto da un colpo di pistola calibro 38, sarebbe morto perchè scambiato per il fratello. 
Il tutto nel quadro di un'aggressione legata ad attriti tra un gruppo di ultras e alcuni nomadi per motivi estranei all'ambiente calcistico. L'inchiesta è coordinata dal Pm della Procura di Pescara Salvatore Campochiaro. In Questura conferenza stampa domani a mezzogiorno.

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