Pesche di Castelbottaccio, dolcissimi dessert dalla presentazione elegante e originale.

Da Marisa

Alcuni testi parlano di provenienza borghese ed extraregionale, tale è la distanza tra la semplicità dei dolci contadini molisani e la raffinatezza delle pesche; alcune tracce riportano alla paziente e finissima pasticceria dei monasteri , nella quale la decorazione e la elaborata manipolazione esprimevano la domestica educazione impartita alle novizie e l'attento impegno delle badesse.

Ricetta per persone n.

4

Ingredienti:

   500 g di farina 00
   3 uova
   100 g di zucchero
   25 g di lievito di birra
   latte
   olio di oliva
   sale
   burro e farina per la placca

Per la crema pasticciera:

   0,5 l di latte
   1 limone non trattato
   4 tuorli
   100 g di zucchero
   60 g di farina 00
   Centerbe

Per completare:

   alchermes
   latte
   zucchero

Preparazione: 1 ora più il tempo di lievitazione + 50’ di cottura

  • Setacciate la farina sulla spianatoia con una presa di sale, fate la fontana e al centro sgusciate le uova, unite lo zucchero, 8 cucchiai di olio e il lievito sciolto in poco latte tiepido.
  • Impastate il tutto, aggiungendo se necessario altro latte, fino a ottenere un composto liscio.
  • Formate con l’impasto delle palline di circa 4 cm, disponetele sulla placca imburrata e infarinata, copritele con un canovaccio e lasciatele lievitare fino a quando avranno raddoppiato di volume, quindi infornate a 170 °C per circa 40 minuti: dovranno risultare gonfie e colorite.
  • Sfornate e lasciate raffreddare.
  • Nel frattempo preparate la crema pasticciera: in una casseruola dal fondo spesso portate a ebollizione il latte con la scorza grattugiata del limone.
  • Montate in una terrina i tuorli con lo zucchero, quindi incorporate la farina setacciata, poca alla volta.
  • Versate su questo composto il latte caldo, mescolando bene con la frusta, poi trasferite il tutto nella casseruola del latte, portate su fuoco basso, mescolando, e lasciate sobbollire per circa 2 minuti.
  • Versate in un recipiente freddo, unite 2 cucchiai di liquore e lasciate raffreddare.
  • Riempite con circa tre quarti della crema una tasca da pasticciere con bocchetta piccola e liscia, spremete poca crema sul lato piatto delle palline e unitele a due a due.
  • Diluite la restante crema con qualche cucchiaio di latte e usatela per pennellare le pesche; pennellatele poi con l’alchermes, rotolatele delicatamente nello zucchero e servite.

Vino consigliato: Questo dolce richiede vini zuccherini come il Controguerra Moscato amabile o la Malvasia delle Lipari.

Il Controguerra Moscato Amabile Doc presenta peculiarità affini agli altri vini di color bianco i quali relativamente alla tipologia possono passare da un colore giallo oro all'ambrato ed in certe tipologie come in quelli dei vini giovani possono presentare dei riflessi verdolini. Successiva specialità dei vini bianchi è la tipologia di odore che normalmente può presentare un predominio di aromi di fiori bianchi e gialli di erba appena tagliata e frutta fresca non ancora matura e quest'ultima specialità diventa più forte con l'aumento d'intensità della colorazione. I vini bianco/dorati che normalmente possiedono sapori morbidi e caldi al contrario i vini bianchi che hanno un colore ambrato possiedono un'aroma più simile a liquirizia e cannella. I vini bianchi si distinguono anche per ciò che riguarda il bicchiere in cui devono essere serviti, infatti a seconda del tipo di vino sono conformi calici, flute, bicchieri panciuti o coppe. La coppa è richiesta per il moscato dolce ed aromatico contrariamente per i vini importanti, affinati in barrique o Champagne millesimati è indicato un bicchiere panciuto. Il calice è richiesto principalmente per i vini bianchi freschi contrariamente per i vini frizzanti è consigliato l'uso della flute. E' risaputo che ciascun vino abbia una sua conservazione e per quel che concerne i vini bianchi devono essere consumati entro un anno dalla vendemmia, eccetto per quanto riguarda gli spumanti e gli Champagne non millesimati che richiedono un consumo celere. Se state pensando che si è sempre detto che il vino più vecchio è e più diventa pregiato allora state parlando dei vini detti millesimati i quali dopo un paio di anni e più di conservazione acquistano maggiormente le caratteristiche organolettiche. Per concludere le caratteristiche dei vini bianchi possiamo dire che la temperatura richiesta ovvero circa 7° C in bottiglia e nel bicchiere tra i 9 e 11° C.

Ricette consigliate con Controguerra Moscato Amabile Doc
Sappiamo bene che la regione Abruzzo possegga una rigorosa tradizione culinaria, un po' come capita per il resto della penisola e per tale ragione il Moscato Amabile Bianco Amabile presenta dei determinati abbinamenti con le ricette della nostra tradizione culinaria, il che significa che in generale si è liberi di servirlo quando e come si vuole ma se vogliamo esaltarlo proprio all'ennesima potenza allora va associato a pasticceria secca, parrozzo, pasticceria secca, mostaccioli. Un'ultima precisazione che dobbiamo fare sul Controguerra Moscato Amabile Doc è che nonostante sia prodotto da varie etichette, come qualsiasi vino presenta numerosi produttori d'eccellenza.

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