Quando viaggi da un posto all’altro, d’improvviso, qualche volta, ti rendi conto che ti manca qualcosa. E’ facile perderti qualcosa durante i viaggi: dal caricabatteria del cellulare, al mouse del portatile, dalla tua felpa preferita, alle mutande arancioni che – cavolo! – avevi comprato con tanto piacere.
Quando viaggi da un posto all’altro, c’è sempre qualcosa che ti perdi. Io per esempio, l’ultima volta che ho viaggiato, mi sono accorto di aver perso le cuffiette del lettore mp3. Ho dovuto ascoltare per tutta la durata del viaggio in autobus “Tutto il calcio minuto per minuto”, che è uno splendido programma radiofonico, ma che senza quel gran pezzo di voce che era Sandro Ciotti è come se, ogni domenica, manchi una partita alla giornata di campionato.
Quando viaggi da un posto all’altro – che a volte è come viaggiare un po’ nel tempo – sei convinto di schiacciare il tasto pausa alla telecronaca che stai ascoltando, anche quando manca soltanto un minuto alla fine della partita. Perché quando viaggi da un posto all’altro, e sei convinto che al tempo del posto che lasci hai messo una pausa, quando un giorno ritorni, ti accorgi che la pausa era solo nella tua testa e alcune partite sono già finite da un pezzo. Altre sono già iniziate, altre stanno per iniziare: ma stai ascoltando la radio, e non hai un I-Pod tra le mani per decidere tu quando mettere pausa o cambiare musica. Quando viaggi da un posto all’altro è un po’ come cambiare stazione alla radio.
Quando viaggi da un posto all’altro, d’improvviso t’accorgi che ti stai perdendo qualche cosa: un oggetto, un libro, una frase, un momento speciale. E anche dopo del tempo non smetterai mai più di chiederti Come diavolo ho potuto perdere le mutande arancioni?!
Quando viaggi da un posto all’altro, giorno dopo giorno, lontano da casa, è un po’ come se continui a perdere pezzi.