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piacere alla suocera è facile se sai come farlo

Da Gynepraio @valeria_fiore
suocera

Google la sa lunga

Il conflitto tra nuora e suocera -secondo per complessità solo a quello tra Palestina e Israele- rimane la forma di rivalità più atavica e ingiustificata che il mondo conosca. Se ci pensate bene, i vertici del triangolo madre-figlio-nuora, presi individualmente, non sono così problematici. Mediamente, i figli non sono degli inetti invertebrati, le nuore non sono delle ex-stripper colluse con la mafia russa, le madri non sono torturatrici medievali. Inspiegabilmente, se metti insieme i tre attori, ne esce un compendio caricaturale di tutte le bassezze della razza umana. Avendo rilevato che avere un compagno è certamente una grande fonte di gioia, ma anche di notevoli grattacapi, credo che stabilire un rapporto sano e cordiale con la di lui famiglia sia assolutamente prioritario alla conservazione della propria salute mentale. Ebbene sì: io, che so dire “ti odio” in tutte le lingue del mondo e mi metto in competizione pure con i bambini ai giardinetti e con i concorrenti de L’eredità, salgo in cattedra per spiegarvi come andare d’accordo con la suocera.

LO SHIFT

Per riscuotere l’approvazione della suocera occorre ingenerarle una minirivoluzione di pensiero, portandola per mano dalla classica situazione di tipo A: questo è l’uomo migliore del mondo >> è uscito dal mio ventre >> io sono la donna migliore del mondo ad una più evoluta situazione di tipo B: questo è l’uomo migliore del mondo >> tra mille donne ha scelto te >> tu sei la donna migliore del mondo. 

TEMPI E METODI

Questo passaggio non vi richiede proattività: in altre parole non dovrete fare qualcosa di speciale per farvi amare, ma dovete non fare nulla che generi scontentezza o risentimento. Badate bene che non potete attendere: questo shift deve essere immediato e impercettibile. Avete forse aspettato a insegnare al vostro gatto a usare la sabbietta? Non posticipate, non pensate di avere a vostra disposizione tutta la vita, o che le persone siano disposte a rivedere le loro prime impressioni. Tendenzialmente non lo faranno. Deve essere impercettibile perché veicolato attraverso il linguaggio del corpo. Quindi, il consiglio è parlare poco: se interrogate, e al limite poco più. Tenetevi in zone di conversazione neutre: niente politica, religione, denaro. Meglio chiacchierare di cibo e tempo atmosferico. Per tutto il tempo in cui tacerete, fate ricorso alla comunicazione non verbale, secondo l’acronimo creato per l’occasione.

IL METODO SAM

S. Credete che per conoscere la suocera vi occorrano un nuovo abito e una piega aplomb? Niente di più sbagliato. Piuttosto, fate una bella pulizia dei denti, perché dovrete scoprirli molto. Esercitatevi davanti allo specchio a fare tanti bei sorrisoni scaldacuore e accecapupille. Io, siccome ho una risata sguaiatissima e borgatara, evito di sghignazzare ma in compenso scoperchio certe zanne bianche da far lacrimare le pietre. Tutti quei selfie, se non altro, son serviti a qualcosa. Non sottovalutate l’importanza del punto S: ricordatevi che gli allevatori valutano i cavalli in base ai denti.

A. Non la A di “aiutare”, di “alzarsi in piedi per sparecchiare”, di “armeggiare con il cavatappi per aprire il vino”. Oh no! E’ la A di annuire. La parola d’ordine è SI’. Annuite sempre. Sciorinate cenni di approvazione del capo e sbattimenti di ciglia verso il basso. Mentre fate su e già con la testa, pronunciate chiaramente ed assertivamente le 4 parole che comprovano la vostra buona educazione: grazie, per favore, volentieri, certo. Se non ve la sentite di prendere spontaneamente la parola, lasciate perdere: less is more. L’obiettivo non è darle motivi per amarvi, ma non darle motivi per lamentarsi.

M. Questa è teoricamente la più semplice: mangiate. L’orgoglio della genitrice è la sua capacità di sostentare suo figlio da molto prima che arrivaste voi: mangiando, indirettamente, le state dicendo “Per favore, prenditi cura anche di me”. Un consiglio lungimirante, appreso sulla mia pelle: assaggiate un pochino di tutto, piuttosto che abbottarvi come maiali di una sola pietanza, che so, l’insalata russa. Perché se passerete l’esame, la suocera si convincerà che ne siete ghiottissime, quindi ne vincerete un vassoio alla settimana e finirete con l’odiarle entrambe (suocera e insalata). Non prendete sottogamba il punto M: come già detto per i denti, un sano appetito è indice di salute e, cosa ancora più importante, di doti riproduttive.

GLI ALLEATI.

Se desiderate che la storia abbia vita lunga (e sicuramente lo volete, altrimenti non vedo una sola ragione sulla faccia della terra per conoscere la di lui madre, come se la vostra non fosse già abbastanza ingombrante) vi conviene pensare fin da subito a chi saranno i vostri alleati. Ma è semplice: gli altri maschi della famiglia. Padri, nonni, zii, cognati, fratelli maggiori e minori: nel ménage familiare contano meno della suocera, ma fanno pur sempre massa. E’ a loro che dovete riservare i sorrisi migliori, le espressioni più disarmanti, gli occhi più sgranati. Se in anni di onesta carriera avete imparato la sottile arte della coquetterie, bene, è arrivato il momento di sfoderarla. Abbiate però l’accortezza di autocensurarvi nel giro di 3 nanosecondi e ridipingervi in volto un’espressione di virginale modestia, perché la genitrice sarà più matura di voi ma non è assolutamente una rincoglionita. Anzi: c’ha delle antenne lunghe un braccio.

PER IL FUTURO: MARKETING DELLA PRIVAZIONE

Una volta uscite indenni e immacolate dal primo/secondo incontro, il mio consiglio è quello di centellinare la vostra presenza. Almeno finché non vi sarete uniti nel sacro vincolo del matrimonio, o finché non ci sono bambini, attestatevi sul minimo igienico previsto dalla buona creanza: compleanni di parenti di primo grado e feste comandate. In quelle occasioni, attenetevi alle linee di comportamento di cui sopra. Sempre carine, in forma, con un grazioso pensierino tra le mani. Non temete di sembrare snob: la suocera avrà la sensazione di essere ancora lei la regina della casa, di potersi prendere cura di suo figlio come nessuno mai. Voi non solo sfuggirete alla morsa del parentado, ma avrete il tempo di farvi i cazzi vostri (cioè il bene più raro e prezioso del mondo). Per sottrarvi agli inviti, adducete scuse plausibili, tipo che dovete finire un lavoro o dovete andare a trovare vostra nonna alla casa di riposo. Sporadicamente, molto sporadicamente, fingerete di esservi liberate all’ultimo e annuncerete la vostra presenza. Che sarà, ovviamente, inaspettata e graditissima.

Mi ringrazierete.


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