Quest'anno il piano anti-nutrie non si può fare: non solo le Province sono una specie in estinzione, ma la Regione nemmeno ha approvato i decreti attuativi della propria legge del 2014, quella caldeggiata dal consigliere cremonese Carlo Malvezzi, che ha attribuito i provvedimenti all'assessorato alla sanità e non più a quello dell'agricoltura.
Un cambiamento epocale, quindi, che considera gli animali importati in Italia per fare pellicce un problema sanitario, e tuttavia una legge considerata insufficiente da Agostino Alloni del Pd, per quei soli 300mila euro che non sarebbero bastati a finanziare l'abbattimento delle nutrie. Il problema poi si è ingigantito a dismisura: il governo Renzi, seguendo un imprevisto impulso animalista, ha impugnano la legge lombarda, che diventa quindi un problema per la Corte Costituzionale. La nutria, che l'associazione Uomo natura animale chiama col suo nome, ovvero castorino, è ora quindi un problema costituzionale, mentre di nuovo partono grida d'allarme di agricoltori che lamentano danni. Ogni pertica vale 150 euro e ci sono coltivatori che protestano per decine di pertiche distrutte dagli animali dotati di grossi denti rossi, capaci di scavare cunicoli. Francarita Catelani di Uomo natura animale, però, ribalta l'argomentazione: sono gli agricoltori ad aver disboscato nel corso dei decenni le sponde delle rogge, che quindi crollano. E la leptospirosi è una malattia dei maiali, non dei castorini. La nutria è vegetariana, non carnivora e non minaccia affatto l'uomo. Luoghi comuni, maldicenze alle spalle delle nutrie, che potrebbero essere sterilizzate chimicamente o chirurgicamente. Il maschio capobranco, una volta sterilizzato, impedirebbe ai concorrenti non sterilizzati di governare la colonia.
Ma in provincia succede il contrario: si continua a sparare, con ordinanze dei sindaci. A Cappella de Picenardi l'ordinanza è stata annullata a gennaio, a San Martino del Lago resta in vigore. In realtà è un favore ai cacciatori e ai costruttori di armi. A volte il Tar dà retta agli animalisti in altri casi no. Ma sparare costa parecchio alla pubblica amministrazione: in cinque anni i piani nutrie delle province lombarde sono costati un milione e 600mila euro, dando come risultato l'aumento delle colonie, perché solo la sterilizzazione può fermare la prolificità dell'animale, che nella pianura padana non ha alcun predatore. Per catturare una nutria ci vorrebbe un caimano, come succede nelle Americhe. In Lombardia, invece, non ce n'è nemmeno uno.
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