Magazine Diario personale
Ho vissuto da ricca. Mhhh..... Abbiamo vissuto da ricche! Non in senso metaforico, in senso letterario! Talmente in senso letterario che ogni centesimo posto nel portafoglio alla partenza era ancora al suo posto al rientro, e nel mezzo una vita da re. Una vita che non vorrei fare! Mai! Bello si, svegliarsi al mattino e trovare la casa pulita, sbarazzata dei bicchieri lasciati sul tavolo, degli stuzzichini riposti, delle tovaglie da bagno riarrotolate e delle stoviglie al loro posto. Bello uscire a pranzo e fregarsene completamente della colonna a destra con i numerini che per gli altri indicano di quanto sarà più leggero il portafoglio al rientro a casa. Bello trovare la frutta fresca nel cesto pronta per la colazione. Bello avere il garzone che ha già pulito la piscina. Bello non avere vicini perché i più vicini sono a Km! Bello avere un Picasso da 25 mln di € come prima cosa da vedere al mattino davanti al naso (ovviamente originale!), bello guardarsi in faccia e dire "che si fa?" Bello. Per qualche giorno. Una casa fenomenale, perfetta nei minimi dettagli. Cibi e bibite delle migliori marche dei migliori posti del mondo, e se oggi crolla la borsa ed io perdo una cinquantina di milioni, beh, beviamoci copra che sennò mi rovina la giornata... E poi? Viaggiare? Già fatto, visto ogni angolo del mondo. Arte? Ne ho la casa piena, ho fondazioni in tutto il mondo! Musica? Ho una collezione che fa invidia (e non è detto che non lo batta) ad iTunes! Vita mondana? Già dato, per anni e anni, e ora i presidenti vengono da me a rilassarsi dallo stress.
La parte che mi ha lasciata più perplessa in questi giorni è stata la simpatia e naturalezza che in questo uomo perdura e persiste nonostante tutto. E forse anche la naturalezza con cui una donna nata in totale povertà sia stata in grado di adattarsi a tutto questo senza ostentazione, entrando in contatto con mondi prima sconosciuti come l'arte, la politica, la finanza... tanto di cappello è riuscita davvero ad imparare molto in fretta. E dopo aver trascorso metà della sua vita a pulire culi negli ospedali di mezzo mondo e servire drink nelle discoteche di mezza Spagna, capisco pure che ora il suo più grande desiderio sia quello di "oziare".
La migliore amica d'infanzia di Niky, cresciute a due case di distanza, perse di vista perché sparse per il mondo da 14 anni. Una delicata rarità poterle vedere insieme dopo così tanto tempo, a raccontarsi le vicendevoli vite per una volta non via mail o skype ma guardandosi in occhi reali. Dolcissime. Dolce e simpatica anche Yami, eccezionale accoglienza umana che non mi ha fatto sentire fuori posto nemmeno per un secondo. Stupendi momenti trascorsi a ridere, parlare seriamente e raccontarsi la vita che passa, con il mio spagnolo che lentamente mi permette di articolare frasi sempre un poco più lunghe e complesse, permettendomi oramai di chiedere il significato di un termine solo poche volte al giorno. Un compleanno trascorso con estrema semplicità eppure con una carica umana (uso espressamente questo temine!) mai sperimentata prima. Pochi gesti, poche parole ed in un istante ti fanno sentire il centro del mondo. L'unica cosa materiale che ho ricevuto è stata una mucca sulla torta, ma anch'essa carica di significati, il resto (torta, cartolina, e un dvd molto particolare) avevano "solo" cariche emotive, ma che mi hanno fatto "sentire" l'amore e il sentimento più del giorno del mio matrimonio. Era una sensazione fisica di presenza delle persone. Io sono qui. Qui e ora. Qui e adesso ti amo e sono con te. Visto? neppure riesco a descriverlo! Niky è così in tutto... semplicemente è presente in tutto, che ci sia o meno c'è. Non le ho mai visto fare nulla soprappensiero. Mai! E' sempre lì dove si trova a pensare a quello che sta facendo. E' sovrumana per certe cose! Anche quando litighiamo!! Ma anche quando facciamo la pace a dire la verità... E abbiamo litigato, ma è talmente bello poi andare avanti, talmente speciale sapere di aver costruito un pezzo in più che quasi quasi litigherei anche più spesso se non fosse che hanno un caratterino... caliente?!
Ad ogni modo, a parte la bellissima compagnia ed ovviamente l'esperienza di vivere da veri nababbi, la parte più "nostra" e divertente é venuta in ultimo, quando dovevamo tornare a casa! Scalo di 10 ore a Barcellona, di notte! Dunque: Bus per la città, la Rambla ovviamente, dove abbiamo scorrazzato liberamente fino alle 23, orario in cui ci sembrava decente infilare qualche kg di pescado nel nostro pancino ormai vuoto pagando finalmente di tasca nostra. E siccome gli occhi son sempre più grandi ci siamo ritrovate ad infilare veramente kg di vario pesce favoloso nel pancino, cosa che ha procurato non poco abbiocco, soprattutto visto l'accostamento con la "cagna" da mezzo! Pregunta: que hacer? La notte prima avevamo dormito circa 4 ore per festeggiamenti di vario genere, l'aereo partiva alle 6.45 e noi eravamo abbioccatissime a passeggio sulla Barcelonita. Verso l'una decidiamo di andare nostro malgrado in aeroporto e provare a schiacciare un pisolino, io oramai l'ombra di me stessa e Niky che si finge forte. In aeroporto incontriamo l'antiterrorismo che a quell'ora si diverte a far togliere le scarpe anche ai cagnolini e che si chiedono perché siamo così presto in aeroporto... simpaticissimi davvero!! In compenso un addetto alle informazioni vicino al collasso notturno ci informa che tra poco toglieranno le luci all'aeroporto per il risparmio energetico notturno e ci consiglia di sdraiarci da qualche parte al piano inferiore. Vi troviamo i vari McDonald & Co, le cui sedie e poltroncine sono tuttavia già occupate da altri avventori "sfigati" che riposano, quando girando un angolino troviamo un Bar al cui interno (si fa per dire in un aeroporto) c'è ancora una panca imbottita libera!!!! Evviva!!! Pronti - Via ci siamo letteralmente fiondate verso la panca, totalmente incuranti del fatto che fosse tra una vetrata e un divisorio di bambù siamo riuscite a sdraiarci e tenendoci strette strette a dormire come angioletti sulle nuvole. Tanto bene che stavamo per perdere il volo! Per fortuna alle sei meno un quarto hanno sparato musica a tutto volume ed il mio cervello non è riuscito ad ignorarla come avrebbe voluto, portandomi a guardare l'ora. Ecco, queste ultime 24 ore di follia sono state le più divertenti, le più... romantiche, le più interessanti della settimana. E so che c'è ancora un mondo intero ad aspettarci. Lo provo. E mi fido.
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