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Piccolo (e breve) esercizio di sopravvivenza

Da Adc
Annegando in sensazioni più o meno chiare, la mia mente va' per suo conto, prende il largo, senza che io possa fare niente per impedirlo. Va', va' e va'. Io invece resto sempre qui, incastrato tra il cielo e la terra, ancorato al presente che sempre più si allontana dal futuro che avevo sperato. Il tempo scorre veloce - forse troppo - e l'obiettivo si fa ogni giorno meno chiaro, si oscura col passare dei minuti, i suoi contorni si contorcono e confondono tra loro. Esercizio di sopravvivenza, ecco cos'è questo post. Sopravvivere, d'altronde, è importante. Sarebbe più carino vivere e basta, certo, ma se non è possibile accontentiamoci dell'atto della sopravvivenza. Non si può avere tutto dalla vita, dopo tutto.
I miei progetti si muovono lentamente, troppo lentamente, cerco di arrampicarmi sullo specchio del tempo e, devo ammettere, non mi riesce granché bene. Tutt'altro. E, quando non ho la possibilità di dedicarmi alle mie cose, scrittura in primis, va da sé che mi senta inghiottire da tutto ciò che mi circonda. Irrimediabilmente.
Ecco perchè trattasi di esercizio di sopravvivenza; è la materia in cui ho maggior bisogno di esercitarmi, è una cosa che non mi viene affatto istintiva, soprattutto nell'ultimo periodo. Sarà lo stress, direte voi. Sicuro, rispondo io. O, almeno, spero!

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